antipatix ha scritto:
Analisi molto superficiale, scusami.
Un difetto storico del centro sinistra è l'idea di essere nel giusto. Tale idea presuppone però un concetto di giustizia, elemento con il quale la persona di centrosinistra si confronta continuamente.
Il centro-sinistra persegue infatti, nella testa delle persone oneste, un ideale di giustizia sociale, ispirato in larga parte alle tematiche cristiane e giudaiche (tanto per capirci, Marx era ebreo, figlio di un rabbino che influì molto sulla sua formazione intellettuale anche se non si legò mai alla cultura ebrea, e filosofo prima che economista, educato alla scuola del razionalismo illuminista).
La vicinanza "filosofica" con le posizioni cattoliche, che permeano nel profondo la nostra società, determina in Italia (la mia analisi è tutta italiana, in altri paesi il mio discorso non vale) proprio questa situazione particolare, nella quale le persone di centro-sinistra, nonostante spesso assumano posizioni anticlericali, ritengono di essere nel giusto.
Il concetto di giustizia, appartiene in maniera confusa e spesso contraddittoria al relativamente giovane centrodestra italiano, ed anche quando tale concetto è stato centrale, come nella Alleanza Nazionale degli anni 90, è finito per lasciare posto a tematiche differenti; si potrebbe dire che è stato in realtà messo in secondo piano, all'interno di una profonda trasformazione che ha visto AN passare da una filosofia fascista, con tutta l'attenzione verso il sociale che essa determinava, verso posizioni liberiste tipiche della destra europea.
Il concetto di giustizia però non è solo sociale. E occorre dire che lo stesso centrosinistra, sia nei vertici politici che nei cittadini comuni, è finito spesso per predicare bene e razzolare male, compiendo così uno dei 7 peccati capitali del laicismo: l'ipocrisia.
Come dicevo non c'è solamente la giustizia sociale, bensì anche la sua patrente stretta, la condotta morale. Ovvero ciò che è giusto, la propria condotta nella società e la propria rettitudine.
in Italia vi sono due grandi correnti di comportamento. Accanto alla condotta derivante dalla cultura cristiano-giudaica (+ cristiana che giudaica, ma occorre sempre tenere presente che il cristianesimo nasce nel contesto storico giudaico), vi è una corrente individualista, figlia della situazione spezzettata dell'Italia, dove ogni paesotto è nazione a sè, e del corporazionismo, del pensarsi appartenenti ad un ordine prima che ad una nazione.
Mi sembra indubbio che, sebbene vi siano componenti anarchiche nel popolo di centrosinistra,
