referendum Lombardia

vediamo di non nasconderci che esiste IL PROBLEMA

ci sono due regioni almeno: lombardia e veneto che desiderano essere regioni a statuto speciale... insomma indipendenti


vediamo di non correre più il rischio di modificare la costituzione solo perchè non si affronta alla radice il problema

queste regioni vogliono essere come il trentino

ebbene che facciano la legge in mdodo che lo diventino


anche la sicilia è a statuto speciale e non vedo il motivo valido per impedire che anche queste regioni lo possano essere


ma salviamo la democrazia



infine
a me l'idea dei senatori regionali piaceva e pure la diminuzione dei parlamentari


ma non mi piacevano i superpoteri del "premier" ....
 
solo in 3 regioni ha vinto il sì
sono
piemonte
lombardia
veneto



ritengo che
se non aveesro inserito i superpoteri del premier questa riforma sarebbe passata con una percentuale superiore


Ma molte persone come me
hanno visto in quei super poteri un grande pericolo per la democrazia e sono andati a votare con il caldo torrido



Per me questi articoli sul premierato forte sono stati inseriti di proposito per far saltare il referendum
nessun italiano sano di mente avrebbe mai potuto votare a favore di una riforma "ubriaca"
 
anke io o votato no per la stessa identica ragione,ma come del resto molti qua dentro8 a giudicare dai post almeno..)tu dici ke i maggiori poteri del premier sono stati messi apposta per far saltare il referendum?io penso di no,tanto è vero ke le unike cose reclamizzate del referendum sono state la devolution e la riduzone dei parlamentari(senza menzionare il quando però..)
 
tontolina ha scritto:
vediamo di non nasconderci che esiste IL PROBLEMA

ci sono due regioni almeno: lombardia e veneto che desiderano essere regioni a statuto speciale... insomma indipendenti


vediamo di non correre più il rischio di modificare la costituzione solo perchè non si affronta alla radice il problema

queste regioni vogliono essere come il trentino

ebbene che facciano la legge in mdodo che lo diventino


anche la sicilia è a statuto speciale e non vedo il motivo valido per impedire che anche queste regioni lo possano essere


ma salviamo la democrazia



infine
a me l'idea dei senatori regionali piaceva e pure la diminuzione dei parlamentari


ma non mi piacevano i superpoteri del "premier" ....

http://www.senato.it/istituzione/costituzione/item983117.htm
le regioni tutte hanno già con questa 'vecchia' costituzione il diritto ad avere poteri simili alle regioni a statuto autonomo
tutta la questione federalista l'è una gran balla,
basterebbe applicare la costituzione che esista già adesso e che esisteva anche 60 anni fa :rolleyes:
il link sopra è quello ufficilale del senato, .....

http://www.senato.it/istituzione/costituzione/item983120.htm
ah, il federalismo fiscale .... :lol: :lol:


applichiamo le vecchie regole o no? :lol: :lol: :lol:
 
tontolina ha scritto:
vediamo di non nasconderci che esiste IL PROBLEMA

ci sono due regioni almeno: lombardia e veneto che desiderano essere regioni a statuto speciale... insomma indipendenti


vediamo di non correre più il rischio di modificare la costituzione solo perchè non si affronta alla radice il problema

queste regioni vogliono essere come il trentino

ebbene che facciano la legge in mdodo che lo diventino


anche la sicilia è a statuto speciale e non vedo il motivo valido per impedire che anche queste regioni lo possano essere


ma salviamo la democrazia



infine
a me l'idea dei senatori regionali piaceva e pure la diminuzione dei parlamentari


ma non mi piacevano i superpoteri del "premier" ....
Secondo me non esiste nessun problema, i referendum sono valutati su scala nazionale ,e su scala nazionale vengono valutati i risultati, non conta che a pizzo calabro abbia vinto il "forse" o che a fucecchio il "non so". Inoltre 60% "si" significa...40% "no", e inquadrando la cosa come ripeto, su scala nazionale,cosa che e' implicita in un referendum nazionale, penso sia assolutamente assurdo parlare di cio' e definirlo un "problema concreto". Se i nostri bis nonni, che si sono fatti il ciulo per render unita un italia che non riusciva ad esserlo, quando invece francia, spagna , inghilterra gia' da secoli avevano ben chiaro il concetto di unita' nazionale, versando sangue per tale causa, avessero visto apparire nelle loro menti borghezio e claderoli prima di sacrificarsi per tale nobile ideale... Se Pietro Micca, quando si sacrifico' per le generazioni future, avesse avuto una visione di Bossi e dei suoi perversi intenti secessionisti.. forse avrebbe spento la fiamma soffiandoci sopra...
 
Ho votato no.
Sono veneto.
Sono un elettore di centrosinistra.

Secondo me è indubbio che la Ns costituzione HA L'ASSOLUTA NECESSITA' di essere modificata.

Le posizioni intransigenti espresse da una certa parte della sinistra radicale contraria a qualsiasi tipo di modifica della costituzione IN SENSO FEDERALE sono contrarie ad un ragionamento raziocinante e sono dannose per il paese.

La Costituzione e gli Organismi del sistema statale italiano vanno ripensati, una riforma è necessaria.

Soprattutto per quanto riguarda la fiscalità, è assolutamente necessario introdurre forme di maggiore autonomia degli enti locali sia per le entrate che per le uscite.
L'attuale situazione non è sufficiente: và estesa l'autonomia, ampliata.

Chi vuol far credere che introdurre forme di federalismo più accentuato nel ns paese vorrebbe dire eliminare qualsiasi concetto di solidarietà tra regioni e parti diverse della nazione, sbaglia e credo che purtroppo alcuni schieramenti politici (sempre all'interno della sinistra) lo facciano in malafede nascondendosi dietro una irrinunciabile "coerenza" che è, ripeto, dannosa e anacronistica per il paese.

Se la sinistra e questo governo crederanno che, dopo i risultati di questo referendum, una riforma in senso federale sia divenuto un obiettivo da mettere in secondo piano sbaglieranno alla grande.
Spero davvero che tale gravissimo errore non venga fatto.
 
ricpast ha scritto:
Soprattutto per quanto riguarda la fiscalità, è assolutamente necessario introdurre forme di maggiore autonomia degli enti locali sia per le entrate che per le uscite.

L'importante però è che non ci siano trucchi, non come adesso che le tasse raccolte per lavoro fatto in Sicilia e Sardegna vanno a finire in Lombardia perchè la ragione sociale delle ditte è lì :eek: :eek: :eek: :down: :down: :down:
 
sharnin ha scritto:
L'importante però è che non ci siano trucchi, non come adesso che le tasse raccolte per lavoro fatto in Sicilia e Sardegna vanno a finire in Lombardia perchè la ragione sociale delle ditte è lì :eek: :eek: :eek: :down: :down: :down:

certamente.
:)

il problema del federalismo fiscale è assai complesso, di non facile soluzione.
credo andrebbero privilegiate forme graduali di introduzione.

ocio, che adesso arriva pio la mò a ricordarmi che non so niente perchè non ricordo la famosa teoria sulla fiscalità dell'economista Mastro Ciliegia che ad Harvard nel lontano 1845 diceva che....... :maestro: :bla: :futuro: :ihih:
 
ricpast ha scritto:
Chi vuol far credere che introdurre forme di federalismo più accentuato nel ns paese vorrebbe dire eliminare qualsiasi concetto di solidarietà tra regioni e parti diverse della nazione, sbaglia e credo che purtroppo alcuni schieramenti politici (sempre all'interno della sinistra) lo facciano in malafede nascondendosi dietro una irrinunciabile "coerenza" che è, ripeto, dannosa e anacronistica per il paese.

Sta il fatto che alcune parti vogliono far credere che il federalismo significhi necessariamente minori sprechi e maggior efficienza, e minori costi.

Mentre penso sappiamo tutti che quando si fa lo spezzatino si va incontro ad inevitabili duplicazioni di risorse, cioè a maggiori costi e sprechi.

Di norma questi maggiori sprechi dovrebber venir compensati da una maggiore efficacia, ma siamo sicuri che una maggiore autonomia creerebbe le condizioni necessarie e sufficienti per migliorare l'efficacia operativa di tutte le regioni?

Ed inoltre, in Italia la causa del federalismo è portata avanti da partiti politici che hanno un'agenda ben diversa, e che in malafede si nascondono dietro il vessillo del federalismo.
 

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