RIDI SEMPRE, RIDi, FATTI CREDERE PAZZO, MA MAI TRISTE.

giorno a tutti...

NEW YORK (WSI) - Aumentano di numero le vittime della decisione della SNB. Il bilancio è da bollettino di guerra.

I clienti di FCXM hanno subito perdite ingenti e tra i trader sono in molti a rischiare di perdere il posto di lavoro.

C'è chi chiede la testa di Thomas Jordan, il presidente della SNB, che spiazzando i mercati ha deciso di togliere il limite che ancorava il franco all'euro.

Come l'americana FXCM, anche Excel Markets, broker neozelandese, non riuscirà a rispettare i minimi di capitale richiesti dopo le perdite pesanti subite dai propri clienti.

Il bilancio di capitale di FXCM sarà negativo per 225 milioni di dollari. Il gruppo sta intavolando trattative con le autorità di regolamentazione per trovare soluzioni alternative che consentanto di fare tornare il capitale sui livelli precedenti alla decisione choc di ieri.

Da parte sua Excel Markets ha detto che "non saremo in grado di riprendere le attività. La posizione dei clienti sarà chiusa entro un'ora", hanno avvertito.

Sulle Borse si è registrato un crollo delle azioni di FXCM.

Anche se la scelta della SNB ha provocato un terremoto sui mercati, con l'euro che è sceso sulla parità rispetto al franco svizzero e la Borsa elvetica che ha ceduto l'8,48% (oggi perde un altro -4%), nel medio-lungo termine secondo gli analisti di Saxo Bank, "questa decisione sarà considerata non solo come decisamente razionale, ma anche come una tutela della crescita della Svizzera e delle sue aspettative di inflazione a lungo termine".

"La Banca Nazionale Svizzera ha di fatto riconosciuto che il ciclo economico deve seguire il suo corso e che l’artificiale debolezza del CHF ha avuto come conseguenza indiretta quella di gonfiare un mercato immobiliare già forte", secondo il chief economist Steen Jakobsen.

Detto questo, l'impatto sull'economia e le aziende svizzere si farà sentire. Se il franco dovesse nuovamente testare la parità contro l’euro, poi, "la SNB sarà obbligata a intervenire di nuovo per limitare il rafforzamento della valuta elvetica", ha scritto l'economista di Petercam Bart Van Craeynest.

i commenti agli esperti...DANNYYYYY ....:D:lol:
 
giorno a tutti...

i commenti agli esperti...DANNYYYYY ....:D:lol:
Ho letto accuratamente la notizia e dopo un'analisi approfondita e razionale sono giunta ad una conclusione: MA ADESSO... QUANTO ME VIENE A COSTA' LA CIOCCOLATA LINDT :wall::wall::wall::D

Buongiorno a tutti :)

Approposito di complotti :-o:-o:D:D
 

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Ho letto accuratamente la notizia e dopo un'analisi approfondita e razionale sono giunta ad una conclusione: MA ADESSO... QUANTO ME VIENE A COSTA' LA CIOCCOLATA LINDT :wall::wall::wall::D

Buongiorno a tutti :)

Approposito di complotti :-o:-o:D:D

la lindt ha la fabbrica ad induno olona (varese)
quindi non cambia nulla
 
E' proprio così....avendo qui a Lecco una fabbrica di cioccolato ...

La storia del cioccolato Lindt in Italia inizia con la Bulgheroni Spa, nata nel 1909 come fabbrica di caramelle che nel 1947 affianca la produzione di cioccolato grazie a un accordo di licenza con la Lindt & Sprüngli di Zurigo.

Nel 1993 la Bulgheroni Spa è stata acquisita dalla casa madre svizzera divenendo Lindt & Sprüngli Spa. La sede logistica è a Cassano Magnago e la sede operativa a Induno Olona, in provincia di Varese.


Lindt è considerata, a torto, un’azienda di alta qualità, grazie alla fama della Svizzera come produttrice di cioccolato, e ovviamente grazie alla massiccia campagna pubblicitaria che sostiene i suoi prodotti.



Per quanto riguarda la fama del cioccolato svizzero, c’è da dire che è dovuta più che altro alla carenza di varietà merceologiche piuttosto che a una reale qualità oggettiva.
Ci spieghiamo meglio: la Svizzera è rinomata per la produzione di 3-4 prodotti, tra cui il cioccolato.

In Italia il cioccolato non figura di certo nella top ten dei prodotti più noti, e quindi la maggior parte delle persone non è a conoscenza del fatto che esiste una realtà di artigiani del cioccolato (soprattutto in Piemonte e in Toscana) che non è seconda a nessuno nel mondo, tant’è che proprio nel 2005 un cioccolato italiano, il venezuelano Chuao di Amedei, è stato giudicato il migliore del mondo dalla “Academy of Chocolate” organizzazione britannica leader a livello internazionale nell’assegnazione di riconoscimenti nel mondo del cioccolato; la stessa Academy ha assegnato nel 2009 alla De Bondt altri due riconoscimenti (medaglia di bronzo per il cioccolatino con ganache al limone e medaglia di bronzo per il cioccolatino con praliné alla nocciola).
 
PERUGIA – Si chiama Mario Cartasegna, è nato in Slovenia, è arrivato a Perugia nel 1972 per fare il calciatore. E a Perugia ha trovato la gallina dalle uova d’oro. Il calcio, però, non c’entra nulla. C’entra il Comune di Perugia e la super pensione da 24mila euro netti al mese che l’ex dipendente del Comune, con l’inevitabile “manina” del Tar riesce a portare a casa.
Una storia, quella di Cartasegna, scovata e raccontata di sentenza in sentenza da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera. Il meccanismo è semplice quanto pazzesco: Cartasegna è un avvocato che grazie ai socialisti di Perugia riesce a ottenere due benefit che hanno dell’incredibile, una percentuale sulle cause che affronta (come se fosse un avvocato privato e non un dipendente pubblico) e soprattutto il privilegio di poter ricalcolare (e aumentare) la pensione in base alle cause vinte per il Comune.
Avete capito bene: Cartasegna ha il diritto di prendere una quota dei vantaggi che ha portato al comune attraverso le cause vinte. Solo che vincere le cause per il Comune era esattamente il suo lavoro.
 
All’inizio il ministero gli risponde nel modo che tutti si aspettano: no. Risponde così perché non è previsto dal contratto e pensione si calcola in base a quello che contratto prevede. Che fa allora Cartasegna? Va al Tar, ovviamente. Perché quando c’è da sospendere o trovare una strada alternativa e creativa il Tar è la strada maestra.
E quello che succede è allo stesso tempo prevedibile e sconcertante. Ancora Stella:
Per dieci anni, silenzio assoluto: si sa quanto può essere lenta la giustizia civile. E per dieci anni il Comune di Perugia, obbligato a tirar fuori un pacco di soldi dei cittadini per pagare i contributi supplementari (ammesso e non concesso che poi li abbia pagati tutti: l’Inps contesta da anni «amnesie» degli enti locali) «si dimentica» di chiedere al capo dell’ufficio legale Cartasegna, a sua volta smemorato, di opporsi in giudizio contro le pretese del dipendente Cartasegna.
Pretese che il Tar perugino riconosce infine, nel dicembre 1997, fondate: «Nella quota degli onorari percepiti si rinviene la presenza di tutti gli indici che la legge prevede per la loro utilità a pensione». Anzi, condanna il Tesoro e Palazzo Chigi a pagare pure le spese.
 
Non è finita. O meglio sì. E’ finita perché nessuno fa ricorso. E quindi Cartasegna si ritrova con la pensione super, il doppio di quanto già prendeva di stipendio. Non pochissimo.
Tre mesi dopo l’Avvocatura dello Stato chiede all’Inpdap, l’istituto previdenziale dei dipendenti pubblici che passerà all’Inps portando in dote un buco di 23,7 miliardi, se voglia fare appello. Silenzio. Altri due mesi e torna alla carica: lo fate o no l’appello? Macché: come scoprirà con stupore un recentissimo documento Inps «agli atti non risulta che la sentenza sia stata mai appellata». Scherziamo? Nonostante fosse destinata a costare un sacco di soldi? Mai appellata. Né dalla Cassa previdenza dipendenti enti locali né dall’Inpdap.
 
14 gennaio

Il referendum sulla legge Fornero è arrivato al giorno decisivo: entro sera, infatti, dovremmo conoscere la decisione dei giudici della Corte costituzionale sulla riforma delle pensioni tanto odiata dai lavoratori italiana.
E’ annunciato per oggi, infatti, il verdetto della Consulta sul quesito depositato dalla Lega Nord che ha saputo raccogliere, nei mesi scorsi, mezzo milione di forme per sottoporre il referendum alla Corte.
L’effetto di una decisione positiva potrebbe esser dirompente sul sistema dei conti pubblici italiani: se i giudici dovessero pronunciarsi per la legittimità della questione avanzata da Salvini e i suoi, allora, una vittoria dei sì per l’abolizione sarebbe quasi scontata.
Il referendum punta ad annullare le norme contenute nell’articolo 24 della legge 214 del 2011, dal titolo “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici”: né più né meno che la riforma Fornero nella sua interezza.

Invece......
Pensioni: novità, prospettive e ipotesi attuali referendum abolizione Legge Fornero dopo sentenza cassazione rinviata
 

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