ricpast ha scritto:
Caro/a velavola,
cosa sarebbe il "modello americano"?
Qui mi pare che ogni tanto veramente si perda di vista la realtà....
Non va bene il capitalismo ed il mercato?
Bene.
QUALE SAREBBE L'ALTERNATIVA???
Sennò si arriva come al solito a dire i soliti slogan da manifestazione.
Sono tante le cose che mi fanno incaqqare della sinistra radicale.
Vediamone qualcuna.
I giovani hanno difficoltà a trovare un lavoro.
Cosa dicono?
Ah, la precarizzazione della destra che vuole intaccare le conquiste ottenute con le lotte...
BALLE!
BALLE!
STRAGRANDISSIME BALLE!
Cosa propongono loro?
COsa?
Di assumere tutti a tempo indeterminato?
Sarebbe questa la soluzione????
L'amico Zapatero in Spagna NON HA PRATICAMENTE TOCCATO LE LEGGI RIGUARDANTI L'ECONOMIA CHE AVEVA FATTO IL CENTRODESTRA DI AZNAR E NEL MERCATO DEL LAVORO HA ADDIRITTURA INTRODOTTO LA FLESSIBILITA' (ndr quella che a sinistra chiamano esclusivamente precarizzazione) ANCHE NEL SETTORE PUBBLICO.
Da noi la sinistra radicale mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi!
Il mercato? E' il diavolo!
Il capitalismo? Il male assoluto (l'alternativa non è dato conoscerla...)
Il sistema pensionistico insostenibile? Guai toccare le conquiste con le lotte degli anni che furono...
Una legge elettorale (fatta dal centrodestra...) che non potrà mai assicurare stabilità al governo? Chi se ne sbatte della stabilità!Il maggioritario mai!Molto meglio una bella e costruttiva anarchia instabile nelle istituzioni.
Un'amministrazione pubblica che necessita l'introduzione drastica di concetti di valutazione di efficienza e mantenimento del posto di lavoro anche in base ai risultati ottenuti? Mai!Tutto deve restare così com'è.
Le pensioni assurde che prendono alcuni solo per le scelte sbagliate fatte nel passato?
Guai a toccarle perchè lì ci sono i ns elettori!Dei govani ce ne sbattiamo le balle tanto a quelli basta dargli una bandiera rossa e un bello slogan da urlare in piazza.....
Esiste un modello americano, uno tedesco, uno svedese ecc
purtroppo vi sono delle visioni differenti anche degli stessi creatori dei vari modelli per cui riassumerli sarebbe molto lungo e complesso.
Anni di similitudini tra comunismo e regime sovietico o Cinese ti hanno probabilmente annebbiato la vista perchè una cosa è certa:
quello portava solo il nome di comunismo ma non lo era.
Cosa è il comunismo?
Beh anche in questo caso vi sono diversi modelli.
Il mio più si avvicina al partito scienza e alla lotta politica rivoluzionaria.
ma so che non ti interessa.
Certamente è un sistema centralizzato, anche disciplinato con una capacità collettiva di azione che gli imperialisti hanno sempre criticato utilizzando la leva dell'ideologia democratica quando poi sono gli stessi imperialisti che giustificano ogni strumento di centralizzazione politica, sino alla mobilitazione di guerra per risolvere le loro contese (che siano imperialismi mondiali o regionali poco cambia).
E anche il nostro governo partecipa a questa logica.
Poi punto per punto i temi che affronti:
1)Nei paesi europei la disoccupazione è a livelli minimi ma europei sotto la soglia di poverà sempre di più. Questo per un governo di sinistra è accettabile?
Per non dire che le nostre condizioni di pseudo prosperità sono attualmente mantenute a spese di un enorme massa di sotto salariati in giro per il mondo senza tutele assicurative, pensionistiche e con redditi minimali
Che poi la precarizzazione sia un toccasana per il sistema economico/sociale solo la storia ce lo dirà perchè i tempi di attuazione sono ancora modeste per trarre conclusioni certe..
2)Il sistema pensionistico è insostenibile a causa dell'enorme mole di privilegi elargiti negli anni per garantire ad un baraccone politico di sopravvivere il più a lungo possibile e certamente anche il modello pensionistico basato sui tre pilastri gestito privatamente ha avuto per esempio nel corso del 2000/2003 dei grossi problemi negli Stati Uniti.
Se poi per te la sinistra sono i comunisti italiani o rifondazione tranne rari casi hai ragione te:
difendono i loro privilegi così come fanno tutti i partiti politici e le lobby economiche nazionali o addirittura europee che li sostengono