Chissà le altre,allora-siccome la spesa è il doppio e le strutture meno ke fatiscenti
Spesa sanitaria: il Sud spende il doppio del Nord
Sul versante sanitario cresce il divario tra Nord e Sud.
Secondo il rapporto del 2009 di Osservasalute, presentato oggi alla Cattolica di Roma, la spesa sanitaria pubblica rispetto al PIL, va dal minimo della Lombardia (4,97 per cento) al massimo della Sicilia che spende 10,58 per cento, più del doppio.
La percentuale di divario supera i 5 punti percentuali, il Nord denuncia una percentuale di spesa rispetto al PIL pari al 5,56 per cento, il Centro al 6,61 per cento ed il Sud pari al 9, 73 per cento.
La spesa sanitaria pro capite invece, secondo il rapporto, è maggiore nel Centro, in media nel 2008 era pari a 1.889 euro, nel Nord 1.815 euro e il Sud si trova all'ultimo posto con 1.693 euro. Emerge che generalmente le regioni meridionali, tranne il Molise che spende 2.033 euro, investono meno denaro rispetto alle regioni del Nord (tranne la Lombardia e il Veneto) ed anche alla media nazionale.
Rispetto al 2002, in Italia la spesa sanitaria pubblica pro capite è aumentata del 30,06 per cento, mentre rispetto al 2007 si confermano in stabilità finanziaria nove regioni: Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna (che però con la Calabria, hanno operato delle coperture nei bilanci regionali con risorse provenienti dalle entrate fiscali); la provincia autonoma di Bolzano e Friuli Venezia Giulia (il cui statuto speciale garantisce, però, un diverso sistema di finanziamento); Lombardia, Toscana, Umbria e Marche.
Le differenze tra Nord e Sud si riflettono anche sui giudizi che i cittadini danno al Servizio Sanitario Nazionale: i più positivi vengono espressi dai cittadini del Nord. Il giudizio negativo invece proviene dai cittadini del Sud.
L'indice di gradimento maggiore tra tutte le regioni sui servizi sanitari locali invece, si riscontra nelle Province Autonome di Bolzano e Trento e in Valle d'Aosta. Sette persone su dieci esprimono un punteggio elevato, pari rispettivamente al 68,5 per cento, 60,2 per cento e 59,8 per cento per gli uomini e 68,5 per cento, 57,7 per cento e 59,1 per cento per le donne.