Fleursdumal
फूल की बुराई
da ricacciare a calci nel q fora
![Ho un diavolo per capello :X :X](/images/smilies/madfire.gif)
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![Spacco tutto :clava: :clava:](/images/smilies/clava.gif)
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Fleursdumal ha scritto:da ricacciare a calci nel q fora![]()
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se vuole le do una mano..... salutissimi da accoacco
ApprovoFleursdumal ha scritto:Io chiederei indietro tutto l'oro del Banco di Napoli e della Sicilia che hanno fregato![]()
come cittadini svizzeri possono girare l'europa come meglio credonoAlbatros ha scritto:mi anticipi sempre di un pelo...![]()
integro
ma chi e' stato il genio che li ha fatti rientrare??
a calci in qulo da qui sino a ginevra...
Fleursdumal ha scritto:SAVOIA: NEL 2002 ASSICURARONO DI RINUNCIARE A RISARCIMENTO
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - "Signor presidente, desidero assicurare che è mia intenzione ritirare il ricorso, che presentai avanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, con
sede a Strasburgo, una volta approvata la legge costituzionale abrogativa dei due primi commi della XIII disposizione transitoria...".
Era l'8 luglio del 2002 e Vittorio Emanuele di Savoia scriveva così all'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una lettera che venne letta nell'Aula della Camera
il 23 gennaio del 2003 dal ministro per i Rapporti con il Parlamento dell"epocà Carlo Giovanardi in risposta ad un'interrogazione presentata dal socialista Enrico Buemi.
Il parlamentare, infatti, aveva presentato ben due interrogazioni al governo per chiedere lumi "sull'attività sotterranea di tensione e di conflitto tra i discendenti maschi
dell'ex famiglia reale lo Stato italiano" visto che su diversi giornali nel 2003 si leggeva di presunte richieste di risarcimento milionari (in euro) da parte degli ex-reali per "i torti subiti".
La richiesta del risarcimento, osservava Buemi, "sarebbe in aperto contrasto con lo spirito che ha portato all'approvazione l'11 luglio del 2002 del progetto di legge" abrogativo della norma costituzionale che impediva ai Savoia di tornare in
Italia.
E in più dimostrerebbe quanto fossero "strumentali" dichiarazioni di Vittorio Emanuele come quella che pur di tornare in Italia si sarebbero accontentati anche di "un camper".
Ma Giovanardi, nel 2003, bollò le ipotesi apparse sui giornali di possibili risarcimenti come "fantasiose" e smentì ogni possibilità che da parte degli ex regnanti si potessero
accampare delle pretese 'risarcitorie'.
"Ho già più volte smentito - disse il ministro dell'Udc poco prima di leggere la lettera - notizie stampa che avevano parlato di un elenco di benefit assolutamente fantasiosi
richiesti dalla famiglia Savoia di cui si sarebbe trattato durante un Consiglio dei ministri".
Giovanardi infatti assicurò che da parte dei discendenti di Vittorio Emanuele non ci sarebbe stata alcuna richiesta di
risarcimento; anche perché, nella lettera, Vittorio Emanuele
scrisse che una volta abrogata la parte della Costituzione che
ne impediva il rientro in Italia e "decorsi i tre mesi
prescritti" senza che venisse "richiesto il referendum
confermativo" non si correva più alcun 'pericolo-risarcitorio'
perché, trascorso questo breve periodo "potrà dirsi per
quella vicenda cessata la materia del contendere".
"Con i sentimenti e la migliore stima - concludeva la sua
lettera a Berlusconi - mi voglia credere, Vittorio Emanuele".
Ma ora Vittorio Emanuele sembra che ci abbia ripensato visto
che chiede all'Italia 260 milioni di euro come risarcimento per
i 54 anni di esilio.