Oggi Arcangelo Arpino, un imprenditore di 63 anni, titolare di un’impresa edile la “Euro Costruzioni”, originario di Vico Equense, ha deciso di farla finita, e dopo essere stato all’interno del Santuario di Pompei per un’ultima preghiera, si è tolto la vita sparandosi alla testa nel parcheggio, appoggiato ad un muretto.
L’uomo ha lasciato tre lettere, ritrovate in una cartellina portadocumenti ritrovata vicino al suo corpo, la prima di scuse per i suoi familiari in cui scrive “chiedo scusa a tutti”, un’altra dove spiega i problemi economici legati alla sua impresa edile, ed un’ultima lettera dove accusa esplicitamente Equitalia.
Dalle lettere lasciate, che ora sono nelle mani dei carabinieri per le indagini, si evince che l’uomo aveva ricevuto delle cartelle esattoriali da parte di Equitalia
Molti fedeli hanno notato l’uomo all’interno del Santuario, raccolto nella sua ultima preghiera, ed hanno riferito che “Aveva con sé una cartellina con dei documenti”.
L’uomo si è sparato, alle ore 15 di questo pomeriggio, con una pistola calibro 7.65, ma non è morto sul colpo.
A trovare il corpo in fin di vita di Arcangelo Arpino è stato il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, che udito lo sparo è accorso sul posto insieme ad alcuni sacerdoti.
L’uomo è stato trasportato d’urgenza nell’ospedale di Catellamare di Stabia, dove è morto poco dopo il suo arrivo.