SE IL RUMORE DEL MARE SOVRASTA QUELLO DEI PENSIERI, SEI NEL POSTO GIUSTO

Gli sciacalli sono quelli che minimizzano questa faccenda,
cosi come si fece con quella del Forteto, perché tutti i coinvolti erano di sinistra.

L'unica cosa veramente e unicamente importante nella vita sono i figli
Portarli via ai genitori senza motivo, tant'è che molti di loro son già tornati in famiglia,
è un azione atroce, ignobile e orrenda. La smetta di dire sciocchezze.

...sciocca snob, piena di soldi, che gioca a fare la proletaria...

Probabilmente Russiagate è uscito per velare questa brutta storia.
 
La vicenda per cui l'ex governatore sta scondando la sua pena riguarda i 6,6 milioni di euro in viaggi di lusso,
un uso esclusivo di due yacht e metà di una villa in Sardegna, acquistata a prezzo scontato, che gli ha elargito Pierangelo Daccò.

"Ripensandoci, forse sarebbe stato meglio rispondere alle domande. Io non ho compiuto reati".

Sostiene di aver accettato la sentenza e di averla rispettata e dice di averlo fatto subito:
"Tanto è vero che mi sono presentato spontaneamente in carcere 12 ore dopo.
Questo, però, non vuol dire essere d'accordo con essa. L'ho fatto per formazione, per cultura e rispetto delle istituzioni".

E parlando di errori, Formigoni avrebbe detto:
«Non certamente quello di aver fatto della Lombardia una delle prime regioni d’Europa, e non solo nella sanità», dice.
A chi, come i pm nel processo, obietta che forse, senza sprechi e tangenti, la Lombardia poteva essere migliore, risponde sarcastico:
«Migliore? Tutti riconoscono che è stata la migliore».

"Dovevo smettere di frequentare quegli amici trentennali quando cominciavano a occuparsi di materie di competenza regionale".
 
Cari. Cari. Cari. Impariamo come si fa.
Perchè a sinistra si comportano così. RIDICOLI.

Immaginate, magari a fine giornata, di lasciarvi andare a un commento su Facebook un po’ tagliente
e non proprio diplomatico verso l’amministrazione comunale.
E pensate a quale reazione potreste avere la mattina dopo trovandovi una macchina della polizia locale
sotto casa con gli agenti che vi invitano a «scrivere una lettera di scuse al sindaco»
.


No, non è una via di mezzo tra Matrix e Minority Report. Perché tutto questo succede già,
o meglio è successo nelle scorse settimane a Peschiera Borromeo, 23 mila abitanti a ridosso dello scalo di Linate.

I fatti sono andati più o meno così.

Giovedì sera un'abitante legge un post sulla pagina Facebook del Comune nel quale si parla dei lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale.
Tra i commenti c’è chi lamenta all’amministrazione d’aver rifatto le strisce senza prima riasfaltare le vie martoriate dalle buche.
A quel punto, un po’ esasperata per la situazione delle strade, un po’ provocatoria, la signora sul divano con il telefonino in mano
si lascia andare, a sua volta, ad un commento.

Due sole parole, un giudizio piuttosto netto: «Amministrazione ridicola».


Eppure di ridicolo in questa storia non c’è niente, visto che la mattina dopo alle 11
la donna ha ricevuto la visita di un agente della polizia locale che al citofono le ha comunicato che
«il comandante ha urgente bisogno di parlare con lei».

Ovviamente la donna non poteva sapere l’oggetto della conversazione e come prevedibile ha immaginato di tutto.
Un giro di telefonate al comando dei vigili ed ecco finalmente le parole del comandante Claudio Grossi:
«Guardi, lei ha fatto un commento su Facebook un po’ pesante. Sarebbe meglio se scrivesse una lettera di scuse alla sindaca...».

La donna resta sorpresa e impietrita, dopo aver chiuso la telefonata e annotato l’indirizzo mail diretto della sindaca di Peschiera,
alle 13.33 di venerdì 28 giugno, obbedisce agli ordini del comandante dei vigili e invia alla prima cittadina sei righe di discolpa:
«Le chiedo di accettare le mie scuse più sincere per quello che ho scritto e le prometto che non succederà mai più».

La mail non riceve risposta, ma il commento viene eliminato dalla pagina Facebook senza che nessuno se ne accorga.

Qualche settimana dopo, però, la storia finisce sul sito d’informazione locale «7giorni.info».

Giulio Carnevale, nel 2014 candidato di Fratelli d’Italia, ricostruisce i passaggi della vicenda e decide di pubblicare tutto.
Il caso torna sui social e si scatena un vespaio.
Chi lamenta atteggiamenti da 007 del Comune, chi invoca l’articolo 21 della Costituzione.

A confermare l’episodio il comandante della polizia locale Grossi che ammette l’intervento sostenendo d’aver agito d’iniziativa,
come abitudine di fronte a frasi offensive e insulti sui social.

Una tesi confermata dalla sindaca Caterina Molinari, eletta in una lista di centrosinistra e con un passato da assessore pd:
«Non ho chiesto io di intervenire, ma le direttive sono queste. Il commento era lesivo dell’onorabilità dell’amministrazione,
siamo pubblici ufficiali. Avremmo potuto fare una querela, così diamo la possibilità agli autori di correggere il tiro.
Gli agenti a casa? A me sembra una cosa normalissima».

Nei mesi scorsi il Comune di Peschiera aveva effettivamente querelato un altro utente social «colpevole» d’aver insultato un vigile.

In questo caso, però, assicura l’autrice, niente di offensivo:
«Sono rimasta di ghiaccio. Trovarsi la polizia locale sotto casa poche ore dopo un commento social è un’esperienza che mai mi sarei immaginata.
Offese? Il Comune mostri lo screenshot, non ho niente da temere. La mia era l’espressione di un dissenso per le strade piene di buche.
Le scuse immediate? Non avevo possibilità di scelta...».
 
24 luglio 2019

C’è grande attesa per l’audizione di Robert Mueller, l’ex procuratore speciale statunitense che ha condotto l’inchiesta sul Russiagate.

Mueller comparirà oggi davanti alle commissioni Intelligence e Giustizia della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

La sua audizione è stata chiesta dai democratici, per fare chiarezza su alcuni aspetti, considerati irrisolti,
del rapporto conclusivo sull’inchiesta, anche se il procuratore ha già annunciato che non andrà oltre quanto già reso pubblico a marzo.

Dopo due anni di indagini sui presunti tentativi russi di influenzare la campagna presidenziale del 2016,
secondo il rapporto finale vi sarebbero stati vari contatti tra l’entourage di Donald Trump e la Russia, ma non ci sono prove che siano stati commessi dei reati,
né che il presidente Usa abbia successivamente ostruito la giustizia.
Robert Mueller risponderà per tre ore alle domande dei membri della commissione Giustizia e per altre due ore a quelle della commissione Intelligence della Camera.

Mentre i democratici tentano di far riesplodere il caso Russiagate,
nonostante sia stata appurato il fatto che non c’è stata alcuna “collusione” fra la campagna di Trump e il Cremlino,
né ci sono prove che Donald Trump abbia tentato di ostacolare la giustizia, ci sono molti aspetti oscuri
del rapporto finale del procuratore speciale che mettono in discussione la presunta interferenza russa nelle elezioni americane del 2016 e altre conclusioni.

Domande scomode che i democratici non faranno mai all’ex Procuratore speciale sul Russiagate.


Smentito il collegamento fra la “fabbrica di troll” e il Cremlino
Come sottolinea Aaron Maté su The Nation, nel rapporto redatto dall’ex procuratore speciale,
il governo russo avrebbe “interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 in modo radicale e sistematico”.

Alcuni paragrafi dopo, Mueller spiega che l’interferenza russa si è verificata “principalmente attraverso due operazioni”.
La prima di queste le operazioni consisteva in “una campagna sui social media che favoriva il candidato alla presidenza Donald J. Trump
e denigrava il candidato alla presidenza Hillary Clinton”, condotto da una fabbrica di troll russi conosciuta come Internet Research Agency (Ira).

Eppure la squadra di Mueller è stata costretta ad ammettere in tribunale che questa era una falsa insinuazione.

All’inizio di questo mese, un giudice federale ha rimproverato l’ex procuratore e il Dipartimento di Giustizia per aver
“suggerito erroneamente un collegamento” tra l’Ira e il Cremlino. Il giudice distrettuale americano Dabney Friedrich
ha osservato che l’accusa di Mueller
del febbraio 2018 “non collega l’Ira al governo russo”
e sostiene che si tratta di un’iniziativa privata “condotta da privati”.

Non solo, dunque, non c’è stata alcuna “collusione” fra Donald Trump e la Russia:
ma un giudice americano smentisce anche vi sia un collegamento fra la citatissima Internet Research Agency (Ira) e il governo di Vladimir Putin.

Lo stesso Jonathan Kravis, un procuratore capo del team Mueller, ha riconosciuto che
“da nessuna parte si dice che dietro l’attività dell’Internet Research Agency” ci sia il governo russo
.

Oltre a questo, spiega sempre Aaron Maté, la maggior parte dei contenuti dei social media russi non aveva nulla a che fare con le elezioni
(solo il 7 percento dei post su Facebook dell’Ita menziona Trump o Clinton).

Non vi è inoltre alcuna prova che il contenuto politico abbia raggiunto un pubblico di massa.

Le e-mail del Partito democratico sono state rubate dall’intelligence russa?
Secondo il rapporto redatto da Mueller, in maniera vaga e non documentata,
il Gru russo – Direttorato principale per l’informazione – il servizio informazioni delle forze armate russe,
avrebbe sottratto nel 2016 più di 20.000 e-mail al sistema informatico della Democratic National Convention (Dnc).

“L’incertezza nel racconto di Mueller su come WikiLeaks abbia ricevuto le e-mail rubate avrebbe potuto essere chiarita
se Mueller avesse tentato di intervistare Julian Assange” sottolinea Maté.
Il fondatore di WikiLeaks insiste sul fatto che il governo russo non era la sua fonte e si è ripetutamente offerto di parlare con gli investigatori statunitensi”.

Tuttavia, il l’ex procuratore speciale ha deciso di non intervistare Julian Assange.
Non è forse un’omissione questa?

Secondo un memorandum redatto al tempo dal Vips -Veteran Intelligence Professionals for Sanity, gruppo di esperti d’intelligence in pensione
ed ex ufficiali americani, analisi scientifiche rivelano che il 5 luglio 2016 i dati vennero divulgati (e non hackerati)
da una persona con accesso fisico ai computer del Comitato
e in seguito inquinati in modo da incriminare la Russia. “

L’evidenza indica che il cosiddetto hackeraggio del Comitato Nazionale Democratico da parte di Guccifer 2.0
(autoproclamatosi fonte di WikiLeaks) non è in realtà stato un hackeraggio, dal momento che il materiale è stato copiato
su un dispositivo esterno di memorizzazione” sottolineano gli esperti dell’intelligence americana.

La Russia si è offerta di aiutare Donald Trump?
Secondo il rapporto, l’indagine condotta dal procuratore speciale avrebbe inoltre
“identificato numerosi legami tra il governo russo e la campagna di Trump” e
“identificato numerosi legami tra individui associabili al governo russo e individui associati alla campagna Trump”.

Ma come osserva The Nation, i casi di Konstantin Kilimnik, Joseph Mifsud e Rob Goldstone
sottolineano un fatto piuttosto scomodo per i sostenitori della teoria della collusione:
non esistono prove sul fatto che la campagna di Trump abbia interagito con emissari russi o che questi abbiano offerto aiuto al repubblicano.

“Gli unici funzionari o rappresentanti del Cremlino che hanno interagito in modo significativo con la campagna di Trump
prima delle elezioni sono l’ambasciatore russo, che ha avuto incontri di routine, e un assistente del Cremlino
che ha parlato con l’avvocato di Trump, Michael Cohen, per il fallimento del progetto Trump Tower a Mosca”.
 
A sinistra la mettono così. Chi ha ragione ? Bisognerebbe leggere di persona, mai fidarsi del "riportato".

Il rapporto sul Russiagate non scagiona del tutto Donald Trump, che potrebbe essere incriminato a fine mandato.

Davanti alla Commissione Giustizia della Camera, l’ex procuratore Robert Mueller
ha testimoniato di aver trovato prove insufficienti della colpevolezza del presidente degli Stati Uniti
nella cospirazione con i russi, sottolineando che “cospirazione” e “collusione” non sono sinonimi.

Di certo, ha spiegato, “lo sforzo del governo russo per interferire nelle nostre elezioni è tra i più gravi”

L’inchiesta condotta, ha aggiunto l’ex procuratore speciale per il Russiagate,
“ha evidenziato che il governo russo ha interferito nelle nostre elezioni” in maniera “ampia e sistematica”.
“La nostra indagine sugli sforzi per ostacolare l’inchiesta e mentire agli inquirenti è stata di importanza cruciale.
L’ostruzione alla giustizia colpisce al cuore lo sforzo del governo di trovare la verità
e mettere le persone davanti alle proprie responsabilità per atti scorretti”, afferma ancora.
 
Questi sono i colli di bottiglia da eliminare.
Più di 50 giorni dall'alluvione e questi non davano l'autorizzazione ad Enel per accedere con i mezzi
ed intervenire per i lavori di pulizia.......aspettavano un'altra alluvione e qualche morto.
Burocrati.

Sbloccati i lavori di ripulitura della diga di Pagnona dal materiale che ha riempito l’invaso durante l’alluvione del 12 giugno.

Determinante l’intervento del prefetto lecchese Michele Formiglio:
«Ho avuto modo di confrontarmi con la Prefettura - riferisce il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli -
Il Dipartimento nazionale di Protezione civile di Angelo Borrelli ha dato l’ok agli interventi
per l’accesso alla diga di Pagnona in deroga ad alcune norme, per accelerare le procedure.
Da oggi a mezzogiorno quindi (ieri, ndr) Enel può procedere per l’accesso».

Un passo importante poiché, come comunicava martedì Enel Green Power, l’azienda che gestisce l’impianto,
non era possibile accedere direttamente con mezzi adeguati e fare la pulizia di quell’enorme massa di materiale che ancora galleggia nel bacino artificiale.


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Altri burocrati da eliminare.

Nonostante l’indagine aperta dalla Corte dei Conti e la contrarietà della Sovrintendenza del Mibac, a maggio,
il Campidoglio aveva annunciato la riapertura della “spiaggia dei romani”.

Ma l’installazione di stand, piscina e campo da beach volley è rimasta una vana promessa.

La realtà è che la spiaggia di Virginia Raggi si è tradotta già dallo scorso anno in un costosissimo flop.

“Abbiamo stimato una spesa complessiva di 240mila euro”, dice Giuseppe Maria Amendola, presidente dell’associazione Amici del Tevere e del consorzio Tiberina.
“Dagli accessi agli atti abbiamo scoperto che il Comune di Roma ha fatto acquisti esterni per una cifra pari a 110mila euro
a cui vanno aggiunte le spese relative al servizio giardini, la polizia municipale ecc…”. Insomma, “facendo un conto approssimativo,
tutta l’operazione è costata circa 400 euro al giorno per ombrellone e due lettini. Con quella cifra portavi tutti in vacanza a Capalbio”.

Ecco perché della questione si è interessata la Corte dei Conti, aprendo un’indagine per danno erariale. Ma non solo.

Lo scorso ottobre, la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha dichiarato abusiva la spiaggia e ha chiesto al Comune “il ripristino dello stato dei luoghi”
in quanto, come rivelò il Messaggero, erano stati trascurati “gli argini novecenteschi” del Tevere
 
Vi porto il nostro esempio.

Abbiamo un ponte costruito dai Visconti nel 1336
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Nel corso dei secoli, ci sono state delle modifiche per adattarlo alle varie esigenze e per lavori di ricostruzione.
Ci transitavano i carri, i cavallieri, il bestiame.

Poi hanno cominciato a transitarvi le prime auto.
Potenzialmente c'erano delle pericolosità per chi transitava a piedi ed allora
nel 1910 il ponte è stato "allargato" , nel senso che sono stati montati - con delle putrelle in ferro - dei marciapiedi.

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Eccolo come si presentava sino a qualche anno fa. Trovate qualcosa di anti-estetico ?
Di fuori luogo ? Al massimo le erbacce. Perchè tutti se ne fregano della pulizia e poi parlano di turismo .....

Nel 2013 il Comune voleva sistemare i marciapiedi. Non l'avesse mai fatto.
Richiesta alla Sovraintendenza. Parere negativo. Anzi. Tuoni Fulmini e Saette
Quell'ampliamento nulla ha a che fare con la struttura del ponte.
VA DEMOLITO

"Sul “ponte vecchio”, come viene comunemente indicato, è stato istituito un senso unico alternato di percorrenza per consentire la chiusura delle passerelle laterali, non in sicurezza."

Questa è stata la soluzione approvata dalla Sovraintendenza per mettere in sicurezza il ponte.
Vi sembra che abbia qualcosa a che vedere con la struttura originaria del ponte ?

E' meglio questa soluzione oppure i marciapiedi ?

Presumo che anche un idiota al cubo, un deficiente al quadrato, io, non abbia che una risposta.
I MARCIAPIEDI

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Sembra di transitare in una gabbia per conigli.

Da notare. Camion, autovetture, motociclette, biciclette, pedoni, tutti su una sola corsia.
Tutti insieme. Appassionatamente.

Grazie Sovraintendenza alle Belle Arti. Grazie.
 
La questione non è "Salvini è l'unico a comandare", bensì Salvini è l'unico credibile che dice quello che pensa e fa quello che dice. E ciò che pensa, dice e fa, piace agli Italiani.

La Lega è stabile al primo posto tra i partiti con il 37,8%, ben 3,5 punti sopra i risultati delle Europee.
In leggera ripresa, ma comunque sempre lontano, il Movimento 5 Stelle con il 18,5%.
Poco sopra i grillini c'è il Pd (al 21,5%), in calo di un punto rispetto all'ultimo sondaggio.


"Negli ultimi due anni la rivolta popolare si era sopita perché la rabbia è stata sostituita dalla speranza nel cambiamento costituita dal governo gialloverde.
Sia M5S e Lega hanno svolto da questo punto di vista un ruolo positivo. Nel momento in cui queste forze dovessero deludere,
l'insoddisfazione però diventerebbe pericolosa", ha spiegato Fonda.

Per il sondaggista, molti degli insoddisfatti e arrabbiati in verità stanno con il governo perché "Lega e M5s vengono percepite ancora come forza anti sistema".

"Luigi Di Maio però ha perso credibilità nell'ultimo anno a causa di troppi no e indecisioni su dossier chiave come la Tav o le grandi opere",
ha spiegato Fonda. Indecisioni che rafforzato il leader del Carroccio trasmettendo così "l'idea che l'unico a comandare sia Matteo Salvini".
 
Occhio se ci siete anche Voi nel raptor .......

Sono da oggi liberamente consultabili on-line all’indirizzo www.raptor.beniculturali.it le informazioni relative a quasi 13000 siti archeologici
censiti all’interno del webGIS RAPTOR, progetto avviato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
per il tramite delle ex Soprintendenze per i Beni Archeologici a cui oggi partecipa la
Soprintendenze Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
Il risultato è frutto di un lungo lavoro, in continua evoluzione, intrapreso circa 7 anni fa all’interno della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
in sinergia con le due consorelle di Veneto e Lombardia e con il supporto dell’allora Direzione Generale per le Antichità,
lavoro che oggi continua nelle 9 Soprintendenze Archeologia belle arti e paesaggio, coprendo buona parte dell’Italia settentrionale dal Friuli Venezia Giulia al Piemonte.
Acronimo di “Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale”, RAPTOR è stato creato per velocizzare l’accesso alle informazioni,
snellire le procedure burocratiche, rendere più rapido, efficace ed efficiente il lavoro dei funzionari archeologi, agevolando così indirettamente quello delle altre Amministrazioni pubbliche.
L’innovativo geodatabase gestionale ideato da un gruppo qualificato di funzionari archeologi delle Soprintendenze compie ora un altro passo in avanti.
Infatti, dopo l’apertura del sistema alle ditte archeologiche, che dialogano in questo modo con le Soprintendenze coinvolte
popolando l’archivio digitale attraverso l’immissione di dati standardizzati pertinenti alle documentazioni di scavo,
si mette oggi a disposizione liberamente all’utenza esterna un lavoro ancora parziale di revisione e digitalizzazione delle informazioni contenute negli archivi cartacei iniziato nel 2013.
RAPTOR, se da un lato permette dunque un’informatizzazione e un’archiviazione digitale delle pratiche di tutela archeologica,
in linea con l’esigenza di dematerializzazione della Pubblica Amministrazione, dall’altro diviene oggi anche un prezioso database pubblico
di informazioni in continuo aggiornamento sul patrimonio archeologico, terrestre e sommerso, noto da scavi archeologici, rinvenimenti occasionali, notizie edite, etc.
Si affianca dunque alla funzione di tipo prettamente amministrativo destinata al personale ministeriale
(gestione pratiche autorizzatorie, mappatura dei progetti pubblici e privati, degli scavi e dei siti archeologici) anche la possibilità
per un ampio pubblico di studiosi, specialisti, professionisti, cultori locali o semplici cittadini, di consultare le informazioni principali riguardanti i siti archeologici delle aree regionali partecipanti al progetto.
Il libero accesso anche da parte degli Enti pubblici permetterà agli stessi di impostare, attraverso una facile ed intuitiva consultazione,
altresì agevolata dai diversi cromatismi impiegati nella mappa di sistema, le attività di pianificazione o di studio del territorio,
pur sempre nei limiti imposti dalle norme vigenti in materia di tutela archeologica (D.Lgs. 42/2004) e di archeologia preventiva (D.Lgs. 50/2016, art. 25).
 

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