Finalmente un po' di topa
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....in carne.
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Analisi di mercato settimanale
La settimana in analisi ha visto una nuova grave crisi dei mercati ingigantito dal downgrade del debito pubblico italiano da parte di Moody’s ha causato panico ulteriore giovedi sera. La situazione è lievemente migliorata venerdi quando questa notizia si è sgonfiata. L’accordo nel week-end tra gli Stati europei e gli USA per un piano di salvataggio dell’euro e dell’Europa con un fonda da 1.000 miliardi potrebbe risollevare a bereve le Borse, ma a livello tecnico prevalgono i segnali di ribasso che si sono ormai diffusi sia sulle borse USA sia su quelle asiatiche e dei Bric.
Le Borse asiatiche sono dominate dal crollo di Shanghai, mentre è da segnalare il violento storno di Israele e del Brasile che rompe il rialzo durato più di un anno. La Turchia è letteralmente crollata. Le altre Borse Emergenti sono in range.
La volatilità degli indici americani si è impennata sforando tutte le soglie di allarme e attestandosi a quota 46 (VIX e VIXN) e gli indicatori di mercato che supportano tale rialzo, quali il NH-NL Index hanno confermato la situazione disastrosa. La sequenza di notizie positive sui dati macroeconomici che mostrano un’economia in lenta ripresa non è servita a fermare i crolli di borsa.
A livello valutario, il cambio EUR/USD ha toccato quota 1,2580 sulla debolezza dell’Europa rpima di ritornare a galoppare al rialzo dopo gli accordi del week-end del 8-9 maggio. A mio avviso, essendo il trend ribassista , c’è poco da gioire e invece questo pull back sulle medie diventa un’occasione di short. Le materie prime rialzano la testa guidate dal Gold, che per la prima volta da marzo 2009 fa registrare forza contro il Dow Jones nel grafico di Forza Relativa DJIA/Gold. Il petrolio ha rotto ogni supporto ed è crollato ai minimi sul canale rialzista ma già sta risollevandosi puntando alle medie mobili, primo target rialzista!
A livello settoriale Eurostoxx 600 tutti i settori sono letteralmente crollati sui sell-off dei relativi titoli, a cominciare dalle banche che hanno guidato il ribasso. Solo l’Automotive ha continuato a resistere con forza relativa di gran lunga superiore rispetto all’indice di mercato. Oggi, al momento che scriviamo, le banche guidano il rialzo dei mercati con rialzi a doppia cifra.
Da monitorare giornalmente gli indici europei a iniziare dal Eurostoxx50 e il nostro FTSE MIB, il più debole dell’eurozona. Le notizie positive sull’accordo tra Stati potrebbero servire nel breve ma non bastare nel medio lungo periodo. A questo proposito gli indicatori tecnici concordano nell’indicare “short”.
Concludendo, forse non è il caso di buttarsi a mercato cercando di prendere il treno rialzista in corsa folle di oggi. Meglio attendere e cercare di capire se l’operatività dei prossimi giorni sarà ancora impostata su strategie “sell the rallies” oppure se questa è un’opportunità di acquisto.
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