Perché a un certo punto, parlando dell
’aria densa di diossina, ho scritto: “Sembra Taranto”. E quindi ora sono tre giorni che da Taranto mi inviano foto di lungomari, tramonti e spaghetti con le cozze, sostenendo che ho paragonato la città a una discarica e rovinato la sua immagine, e il turismo, e che dovrei risarcire i danni.
Antonio Cassese, che è stato tra i padri della Corte Penale Internazionale, e con cui ho studiato, si ammalò di leucemia, e mi disse:
Ma che senso ha difendere i diritti umani in Afghanistan, in Iran, Iraq, se poi non sei capace di difenderli a casa tua? E mi disse: Racconta Taranto. Mi disse: Racconta l’Ilva. Che all’epoca, era una storia nota a livello locale: non nazionale. E le cose esistono solo quando vengono raccontate, mi disse. E solo quando esistono, possono essere cambiate.
Blog | Cari lettori di Taranto - Il Fatto Quotidiano
“Una coltre di fumi e gas oggi sovrasta la città nella generale indifferenza”. E poi nei commenti, nelle discussioni,
tutti che citano fratelli, padri, amici morti di cancro. Ma veramente tutti.