I maiali come noi evitano le alte temperature: poiché sono dotati di ghiandole sudoripare solo sul naso, è essenziale che non si surriscaldino. L’acqua non è sufficiente a rinfrescarli, perché evapora troppo in fretta, mentre il fango ha un effetto più duraturo. Ecco perché i maiali, come anche gli elefanti, hanno bisogno di rotolarsi nel fango, che inoltre protegge la loro delicata pelle dalle scottature del sole, come pure dalle mosche e da altri parassiti. Dunque i maiali non sono sporchi. Anzi, è vero il contrario: un maiale non defecherà mai nella zona dove dorme o mangia, lo ritiene insopportabile, proprio come un cane. In mancanza di fango, il maiale scava delle fosse, nel già fresco sottobosco, in cerca di umidità.
Allo stato brado, una scrofa che si prepara a partorire, spesso costruisce un nido protettivo alto fino a un metro. Le femmine imbottiscono questi giacigli con piccole quantità d’erba trasportata con la bocca e a volte riescono perfino a costruire una tettoia di rami, una struttura sicura e accogliente simile a una casa. Appena nati, i maialini selvatici sono striati a scopo mimetico, con sfumature del manto che richiamano il gioco di luci e ombre del sottobosco. I canini e gli incisivi affilati di cui i maialini sono provvisti alla nascita sono giustamente chiamati denti a spillo. Entro quarantott’ore dalla nascita, la nidiata stabilisce un ordine per la poppata, e da quel momento ogni piccolo succhia solo dal “proprio” capezzolo. Se glielo si permette, i maialini vengono allattati anche per tredici settimane, e in certi casi anche più a lungo. I giovani suinetti amano particolarmente giocare: si inseguono, fanno la lotta, rotolano lungo i pendii e si impegnano in un ampio repertorio di attività divertenti.