fo64
Forumer storico
Copio la notizia dal sito tgcom.it... vi prego, ditemi che sto sognando... che è uno scherzo... che il giornalista è impazzito!!!
Mi viene da piangere
Fo64
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Uccisero Falcone, tutti liberi.
Era il 23 maggio 1992 quando Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta morivano nell'attentato che Cosa Nostra aveva preparato per uccidere il giudice palermitano. Oggi a dieci anni di distanza i suoi killer, pentiti e condannati a 13 e 15 anni, sono tornati liberi. Resta in cella solo Giovanni Brusca, il "boia della strage di Capaci". Ma solo perché non ha ancora chiesto di uscire.
Santino Di Matteo, Salvatore Cancemi, Calogeri Ganci, Gioacchino La Barbera, Giovanbattista Ferrante e Antonio Galliano, condannati a 15 anni di reclusione, sono tutti liberi. Uno di loro è tornato a vivere nella sua Sicilia. Santino Di Matteo era stato il primo a pentirsi per la strage di Capaci e grazie alle sue dichiarazioni gli investigatori risalirono ai mandanti e agli esecutori dell'attentato al giudice Falcone. Totò Riina e Giovanni Brusca non accettarono la confessione di Santino e per farlo ritrattare si scatenarono contro il figlio Giuseppe Di Matteo. Il ragazzino, allora undicenne, venne sequestrato e torturato da Cosa Nostra. Infine il suo corpo venne sciolto nell'acido.
Di Matteo, in attesa che la Cassazione il 30 maggio decida sulle condanne, abita nella sua casa di Altofonte. Non si nasconde, tutti lo vedono spesso in paese e pure il procuratore capo di Palermo, Pietro Grasso, sa della sua dimora. Del resto il pentito di Cosa Nostra non ha alcun obbligo: né di firma e neppure di presentarsi in caserma.
"Perché non dovremmo vivere come tutti gli altri?" dice la moglie di Santino al quotidiano La Repubblica. "Abbiamo pagato troppo, adesso lasciateci in pace". Gli altri killer, invece, hanno scelto di andare a vivere in un luogo segreto, lontano dalla Sicilia.
L'unico pentito che ancora è in carcere è Giovanni Brusca, il boia che ha premuto il telecomando sulla collina di Capaci. E' ancora in cella solo perché ancora non ha chiesto di uscire. Altrimenti anche per lui, per legge, si spalancherebbero le porte della libertà.
Mi viene da piangere
Fo64
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Uccisero Falcone, tutti liberi.
Era il 23 maggio 1992 quando Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta morivano nell'attentato che Cosa Nostra aveva preparato per uccidere il giudice palermitano. Oggi a dieci anni di distanza i suoi killer, pentiti e condannati a 13 e 15 anni, sono tornati liberi. Resta in cella solo Giovanni Brusca, il "boia della strage di Capaci". Ma solo perché non ha ancora chiesto di uscire.
Santino Di Matteo, Salvatore Cancemi, Calogeri Ganci, Gioacchino La Barbera, Giovanbattista Ferrante e Antonio Galliano, condannati a 15 anni di reclusione, sono tutti liberi. Uno di loro è tornato a vivere nella sua Sicilia. Santino Di Matteo era stato il primo a pentirsi per la strage di Capaci e grazie alle sue dichiarazioni gli investigatori risalirono ai mandanti e agli esecutori dell'attentato al giudice Falcone. Totò Riina e Giovanni Brusca non accettarono la confessione di Santino e per farlo ritrattare si scatenarono contro il figlio Giuseppe Di Matteo. Il ragazzino, allora undicenne, venne sequestrato e torturato da Cosa Nostra. Infine il suo corpo venne sciolto nell'acido.
Di Matteo, in attesa che la Cassazione il 30 maggio decida sulle condanne, abita nella sua casa di Altofonte. Non si nasconde, tutti lo vedono spesso in paese e pure il procuratore capo di Palermo, Pietro Grasso, sa della sua dimora. Del resto il pentito di Cosa Nostra non ha alcun obbligo: né di firma e neppure di presentarsi in caserma.
"Perché non dovremmo vivere come tutti gli altri?" dice la moglie di Santino al quotidiano La Repubblica. "Abbiamo pagato troppo, adesso lasciateci in pace". Gli altri killer, invece, hanno scelto di andare a vivere in un luogo segreto, lontano dalla Sicilia.
L'unico pentito che ancora è in carcere è Giovanni Brusca, il boia che ha premuto il telecomando sulla collina di Capaci. E' ancora in cella solo perché ancora non ha chiesto di uscire. Altrimenti anche per lui, per legge, si spalancherebbero le porte della libertà.