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翠鸟科
La prima questione sollevata e’ stato l’aspetto che nessuno degli intervenuti alla riunione del 30 marzo, tranne che per i rappresentanti della Protezione civile (come ad esempio Bernardo De Bernardinis) aveva il compito di divulgare all’esterno, come da statuto, le informazioni su quanto deciso, salvo autorizzazione dello stesso Dipartimento di protezione civile. “Il mio cliente – ha detto l’avvocato Marcello Meandri, legale difensore di Boschi - ha sempre detto la verita’ che L’Aquila e’ una delle zone sismiche piu’ ad alto rischio e che un terremoto puo’ capitare da un momento all’altro; lo stesso non ha mai rassicurato nessuno, non ha preso parte alla conferenza stampa”.
L’avvocato Alessandra Stefano, legale di Calvi ha sottolineato l’irritualita’ della riunione all’Aquila della Commissione il cui numero legale non aveva il plenum, che la stessa commissione non rappresenta la comunita’ scientifica. La parola e’ poi passata all’avvocato Filippo Minacci, legale di Dolce e De Bernardinis, il quale ha evidenziato come entrambi non sono mai entrati nel merito della prevedibilita’ del terremoto. “Dolce – ha aggiunto l’avvocato – non aveva le competenze specifiche per la prevedibilita’ del terremoto, non ha partecipato alla redazione del verbale della Commissione, non fa parte dello stesso organismo”.
Sulla condotta di De Bernardinis, sempre Minacci ha detto che “la sua figura non si discosta da quella dell’ex assessore alla protezione civile regionale, Daniela Stati e allo stesso sindaco Massimo Cialente, di essere cioe’ un operativo e di aver ribadito quello sostenuto dagli scienziati, ovvero che lo sciame in atto era da interpretare come segnalae favorevole, frase che e’ stata imputata improvvisamente allo stesso rappresentante della Protezione civile nazionale. Le dichiarazioni del De Bernardinis non si discostano da quanto contenuto nel verbale della famosa riunione”. L’avvocato ha concluso la sua arringa affermando che se non e’ possibile prevedere un terremoto, non si puo’ prevedere neppure lo stesso rischio.
L’avvocato Alessandra Stefano, legale di Calvi ha sottolineato l’irritualita’ della riunione all’Aquila della Commissione il cui numero legale non aveva il plenum, che la stessa commissione non rappresenta la comunita’ scientifica. La parola e’ poi passata all’avvocato Filippo Minacci, legale di Dolce e De Bernardinis, il quale ha evidenziato come entrambi non sono mai entrati nel merito della prevedibilita’ del terremoto. “Dolce – ha aggiunto l’avvocato – non aveva le competenze specifiche per la prevedibilita’ del terremoto, non ha partecipato alla redazione del verbale della Commissione, non fa parte dello stesso organismo”.
Sulla condotta di De Bernardinis, sempre Minacci ha detto che “la sua figura non si discosta da quella dell’ex assessore alla protezione civile regionale, Daniela Stati e allo stesso sindaco Massimo Cialente, di essere cioe’ un operativo e di aver ribadito quello sostenuto dagli scienziati, ovvero che lo sciame in atto era da interpretare come segnalae favorevole, frase che e’ stata imputata improvvisamente allo stesso rappresentante della Protezione civile nazionale. Le dichiarazioni del De Bernardinis non si discostano da quanto contenuto nel verbale della famosa riunione”. L’avvocato ha concluso la sua arringa affermando che se non e’ possibile prevedere un terremoto, non si puo’ prevedere neppure lo stesso rischio.