Situazione Ucraina

🇪🇺 SEQUESTARE 200 MRD DI ASSET RUSSI CONGELATI PER FINANZIARE LA GUERRA, POI RIARMARSI AL 5% ANNUO PER LA DIFESA, TAGLIARE IL WELFARE, TOGLIERE L'UNANIMITÀ. IL DELIRANTE EDITORIALE DELL'ECONOMIST PER LA "RINASCITA" DELL'EUROPA
Fonte: The Economist
Nel breve termine, l'Europa ha bisogno di un unico inviato per parlare con Ucraina, Russia e America. Dovrebbe rafforzare l'embargo sulla Russia anche se l'America allenta le sanzioni. L'Europa dovrebbe sfruttare unilateralmente i 210 miliardi di euro (220 miliardi di dollari) di denaro russo congelati nelle banche europee. Ciò permetterebbe all'Ucraina di continuare a combattere o di riarmarsi mentre i fondi americani diminuiscono.
Nel medio termine, è necessaria un'enorme mobilitazione della difesa. Se l'Europa non può contare sull'America, deve avere i suoi aerei da trasporto pesante, la sua logistica, la sua sorveglianza: tutto. Devono iniziare i colloqui su come Gran Bretagna e Francia possono usare le loro armi nucleari per proteggere il continente. Tutto ciò costerà una fortuna. La spesa per la difesa dovrà aumentare al 4-5% del PIL che era normale durante la guerra fredda. Maggiori spese per la difesa, in particolare se alcune vengono spese per armi americane, potrebbero convincere il signor Trump a rimanere nella NATO, ma ora si deve supporre che il sostegno americano non sia garantito.
Per pagare questo riarmo ci vorrà una rivoluzione fiscale. Il nuovo obiettivo richiederà una spesa extra di oltre 300 miliardi di euro all'anno. Parte di questa spesa dovrà provenire dall'emissione di più debito comune e individuale. Per poterlo sostenere, l'Europa dovrà tagliare il welfare: Angela Merkel, ex cancelliera tedesca, era solita dire che l'Europa rappresentava il 7% della popolazione mondiale, il 25% del suo PIL ma il 50% della sua spesa sociale. Per aumentare la crescita, l'Europa deve andare avanti con riforme ovvie ma infinitamente ritardate, dall'unificazione dei mercati dei capitali alla deregolamentazione.

L'incubo che il signor Putin e ora il signor Trump hanno evocato potrebbe alla fine costringere l'Europa a cambiare il modo in cui si organizza. La sua ossessione pedante per i processi e i raggruppamenti, tra cui la zona euro, l'UE e molti altri, rallenta il processo decisionale, omette attori chiave come la Gran Bretagna e dà peso a paesi come l'Ungheria, che vuole sabotare la difesa europea, o la Spagna che è esitante a riarmarsi.
Tutto ciò sembra stravagante. La NATO è stata l'alleanza di maggior successo al mondo: la sua scomparsa è difficile da immaginare. Ma le cose vecchie sono passate; tutte le cose sono diventate nuove. L'Europa deve affrontare questo prima che sia troppo tardi.

In sostanza, nel breve periodo ci chiedono di prolungare la guerra continuando ad armare l'Ucraina con i soldi russi oggi congelati. Nel medio periodo suggeriscono un decoupling dell'Europa da USA e Russia e un riarmo al ritmo del 5% del PIL annuo, tagliando il welfare e togliendo l'unanimità dalle decisioni
Il tutto, dimenticando che nel frattempo l'Europa continuerà a non essere autonoma sul piano energetico e faticherà enormemente a far ripartire la propria industria.

Questi sono fuori di testa. Grazie a La durezza del vivere per la segnalazione.

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la prossima volta cercherò di essere più preciso


Dedicato a Superbaffone, S,bor e a323239 che non hanno capito che la mia affermazione "Trump se vuole fa finire la guerra in 24h" era un modo di dire.... e che sfottevano per il mancato intervento di Trump prima ancora che si insidiasse alla casa bianca.
L'ha detto lui eh, mica io che faceva finire ancora prima di insediarsi. E in 24 ore
 
🇪🇺 SEQUESTARE 200 MRD DI ASSET RUSSI CONGELATI PER FINANZIARE LA GUERRA, POI RIARMARSI AL 5% ANNUO PER LA DIFESA, TAGLIARE IL WELFARE, TOGLIERE L'UNANIMITÀ. IL DELIRANTE EDITORIALE DELL'ECONOMIST PER LA "RINASCITA" DELL'EUROPA
Fonte: The Economist


In sostanza, nel breve periodo ci chiedono di prolungare la guerra continuando ad armare l'Ucraina con i soldi russi oggi congelati. Nel medio periodo suggeriscono un decoupling dell'Europa da USA e Russia e un riarmo al ritmo del 5% del PIL annuo, tagliando il welfare e togliendo l'unanimità dalle decisioni
Il tutto, dimenticando che nel frattempo l'Europa continuerà a non essere autonoma sul piano energetico e faticherà enormemente a far ripartire la propria industria.

Questi sono fuori di testa. Grazie a La durezza del vivere per la segnalazione.

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Qualsiasi crisi ha sempre offerto opportunità, sempre.Bisogna saperle cogliere e capacità d'osservazione.

Non si vuole il cambiamento??? Basta cambiare punto d'osservazione. Non ci si basa più su principi e valori condivisi ? Che problema c'è,si cambia visione. Si perseverano i propri interessi.
Facile facile onestamente.
Dopo aver abbattuto muri faticosamente, si ripristinano molto più veloce che abbatterli.




Il presidente Donald Trump ha adottato una nuova visione transazionale delle alleanze, basata non sui valori condivisi, ma sugli interessi cosiddetti sovrapposti. La sua richiesta all’Ucraina di un significativo contributo economico per il supporto militare americano rappresenta un chiaro esempio di questo approccio pragmatico.

L’amministrazione Trump sta cercando di rimodellare le relazioni internazionali in base a sfere di influenza e a rapporti di forza multipolari, spostandosi da un modello multilaterale a uno in cui le potenze competono e cooperano secondo i propri interessi nazionali. La dottrina dell’“America First” sta ridefinendo quindi l’equilibrio geopolitico globale, con un impatto diretto su Europa, Asia e Medio Oriente.

Questo nuovo assetto geopolitico impone all’Europa di ripensare la propria strategia internazionale. Per troppo tempo, l’Europa ha dato per scontata la protezione americana sotto l’ombrello Nato, senza sviluppare una propria visione strategica coerente. Ora, con gli Stati Uniti più concentrati sui propri interessi e sulla competizione con la Cina, l’Europa deve colmare il vuoto geopolitico e diventare un attore globale indipendente. L’Europa deve riconoscere che il nuovo ordine multipolare richiede una maggiore autonomia strategica, un aumento delle spese per la difesa e una politica estera più assertiva. Per fare ciò, dovrà rafforzare le proprie capacità militari, diversificare le proprie alleanze economiche e tecnologiche, e sviluppare una narrativa geopolitica che unisca i suoi Stati membri attorno a interessi comuni.

Nonostante il nuovo pragmatismo americano, gli interessi di sicurezza e prosperità di Stati Uniti ed Europa restano fortemente interconnessi. Per affrontare le sfide globali, tra cui l’ascesa della Cina e l’aggressività russa, è necessario un rinnovo dell’alleanza transatlantica su basi più paritarie. Questo richiede un’Europa più forte e coesa, capace di contribuire attivamente alla sicurezza globale. Un dialogo strategico più franco e una condivisione più equa degli oneri militari potrebbero ridefinire il rapporto Usa-Europa, trasformandolo in una vera partnership strategica in grado di influenzare il nuovo ordine multipolare.

La nuova geostrategia americana non è solo una sfida, ma un’opportunità per l’Europa di emanciparsi come attore globale autonomo. In un mondo multipolare, l’Europa ha la possibilità di ridefinire il proprio ruolo, rafforzando le proprie capacità strategiche e sviluppando una politica estera più dinamica. Se riuscirà a farlo, l’Europa non sarà più solo un terreno di competizione tra grandi potenze, ma diventerà essa stessa uno dei poli del nuovo ordine mondiale. La chiave per il futuro sta nell’accettare la realtà multipolare e nell’abbracciare una strategia geopolitica flessibile, pragmatica e orientata agli interessi comuni.
 

]rump, "con Putin ottimo, con l'Ucraina meno": una pietra tombale su Zelensk
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21 febbraio 2025

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"Ho avuto ottimi colloqui con Vladimir Putin, non così buoni con l'Ucraina". La rottura diplomatica e strategica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky è ormai acclarata, alla luce del sole. A confermarla, ancora una volta, il presidente americano che nei giorni scorsi aveva attaccato l'omologo ucraino per la decisione di aver "iniziato la guerra" contro la Russia.

Da quelle parole, controverse, era nato un velenosissimo botta e risposta tra Kiev e la Casa Bianca, con Zelensky che aveva accusato Trump di esser sotto l'influenza della disinformazione russa. Di contro, il presidente americano aveva definito Zelensky "un dittatore e un mediocre attore". E mentre oggi Elon Musk ha attaccato a sua volta Zelensky ("Si nutre dei cadaveri dei suoi soldati"), Trump ha rilanciato ulteriormente.







Zelensky verso l'esilio, ecco dove: uno choc. Ed Elon Musk: Ti nutri di cadaveri

"Zelensky verso l'esilio, ecco dove": uno choc. Ed Elon Musk: "Ti nutri di cadaveri"





Dopo la frase raggelante sulle trattative con Mosca e Kiev, il presidente americano ha detto a chiare lettere che l'Ucraina "non ha alcuna carta in mano" nei futuri negoziati. Il tycoon ha inoltre ha spiegato che Joe Biden e Zelensky hanno detto le "cose sbagliate" e sono stati "attaccati da qualcuno più grande e più forte". Il presidente Putin "vuole un accordo. Non deve farlo perché, se volesse, potrebbe avere tutto il Paese. Non sto cercando di parlare bene di Putin, sto solo dicendo che la guerra non sarebbe mai dovuta iniziare".







Si nutre dei cadaveri dei suoi soldati. Elon Musk bombarda Zelensky: Kiev, è la fine?

"Si nutre dei cadaveri dei suoi soldati". Elon Musk bombarda Zelensky: Kiev, è la fine?





Intervistato da Fox Radio, il presidente degli Stati Uniti ha commentato anche la questione Medio Oriente: "Il mio piano per Gaza è buono, ma non lo imporrò. Mi limiterò a raccomandarlo". Gaza, ha aggiunto, è completamente distrutta e "se le fosse data la libertà di scelta, la sua gente se ne andrebbe".
 
Ma anche no.

Ci espandiamo noi verso east
Cosi avrai il tuo bel gas a basso prezzo

E si ottima qualità of course
Tempo fa avevi scritto: cosa sono 100 euro in più all'anno per famiglia. E io ti avevo ricordato che non ci sono solo famiglie
Ti evidenzio qualche punto
Una mossa del governo, infatti, appare sempre più necessaria alla luce delle ultime indicazioni macroeconomiche. I prezzi a gennaio evidenziano una tendenza rialzista. L’Istat ha confermato che l’inflazione ha accelerato all’1,5%, dall’1,3% di dicembre. Un fattore determinante è stato l’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, che includono le bollette (da +12,7% a +27,5%). Il “carrello della spesa” resta invece stabile al +1,7%, rivisto leggermente al ribasso dal +1,8% del preliminare.

Uno degli elementi di preoccupazione è costituto certamente dall’industria. L’analisi del Centro studi di Confindustria ha confermato nella congiuntura flash di febbraio la “ripartenza stentata” con cui il Paese ha iniziato questo 2025. Sulle prospettive, inoltre, pesa «l’incertezza sui possibili dazi Usa, che rischia di frenare scambi e investimenti». L’industria è in affanno, con la produzione in continuo calo e l’automotive in caduta libera. Gli investimenti faticano a ripartire e, nel complesso, quelli delle imprese non sembrano ancora beneficiare della politica monetaria meno restrittiva. I servizi segnano una crescita modesta. Per i consumi prevale l’incertezza.
 

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