Situazione Ucraina

Sul fronte di Pokrovsk, la situazione appare ormai compromessa per Kiev.

Le forze russe avanzano metodicamente, consolidando il controllo sulla ferrovia a est
e nei distretti settentrionali e centrali della città.

Il villaggio strategico di Rodynske è ormai sotto pieno controllo russo,
chiudendo di fatto la sacca e rendendo impossibili i rifornimenti ucraini.

Lo Stato Maggiore ucraino tenta di radunare unità di riserva e reparti speciali per un contrattacco disperato,
ma ogni via di fuga è sbarrata.

Le colonne ucraine vengono colpite da artiglieria, droni e missili tattici,
mentre Zelensky continua a promettere resistenza.

La realtà, tuttavia, è impietosa: il fronte interno è disgregato e i coscritti di Kiev combattono isolati, spesso senza munizioni.

Secondo fonti indipendenti, Mosca avrebbe offerto una resa onorevole ai battaglioni accerchiati,
ma l’ultimatum è scaduto senza risposta. Ora la parola passa alle armi.
 
L’avanzata russa nel Donbass non è più una semplice progressione frontale:
si tratta di una guerra di precisione e d’intelligenza.

A Lyman, per la prima volta dopo tre anni, unità russe sono entrate nella città con tattiche di infiltrazione capillare:
piccoli gruppi di ricognitori che occupano edifici e punti chiave prima dell’assalto massiccio.

È la stessa strategia applicata con successo a Pokrovsk, che ha permesso di paralizzare la catena di comando ucraina.

Intanto, nel settore meridionale, l’azione russa si intensifica:
Novomikhailivka, Pavlivka e Pryvilne sono già cadute in meno di ventiquattro ore,
segnando un crollo evidente del fronte difensivo ucraino.


Mentre la Russia consolida i successi sul campo,
l’Occidente osserva con crescente inquietudine la tenuta logistica di Kaliningrad, il cuore strategico del Baltico.

Isolata geograficamente ma non politicamente, l’exclave russa ha saputo trasformare la propria vulnerabilità in forza strutturale.

Grazie ai traghetti ferroviari tra Ust-Luga e Baltiysk, la Russia ha creato una vera e propria “ferrovia sul mare”,
aggirando i controlli imposti da Lituania e Unione Europea.

Questo sistema rende inutile qualsiasi tentativo di strangolamento economico:
ogni viaggio via mare è una dipendenza in meno dal territorio europeo e un colpo alla strategia di contenimento occidentale.

I recenti episodi di palloni aerostatici al confine lituano-bielorusso, usati come pretesto per nuove chiusure,
mostrano quanto fragile sia la prontezza europea e quanto la Russia, al contrario, sappia mantenere il sangue freddo,
rispondendo con mezzi legali, logistici e tecnologici.
 
Il dispiegamento simultaneo di Tu-95, Tu-22, MiG-31K e Iskander-M
non è solo un’esibizione di potenza, ma un messaggio geopolitico:

Mosca è pronta a difendere la propria sicurezza e la propria sfera d’influenza.

L’Occidente collettivo, prigioniero della retorica anti-russa, continua a sottovalutare la capacità di adattamento del Cremlino.

Ogni sanzione ha prodotto una contro-mossa, ogni embargo una nuova rotta commerciale o militare.

Mentre la NATO discute e la Commissione Europea redige rapporti,
la Russia consolida la sua posizione sul terreno e sul mare, rafforzando il controllo dei nodi logistici e dei corridoi energetici.


La crisi ucraina ha dimostrato che la resilienza russa non è uno slogan,
ma una realtà costruita su strategia, tecnologia e spirito nazionale.

L’Europa, frammentata e confusa, appare incapace di reagire con una visione comune,
mentre Washington osserva da lontano, attenta a non esporsi troppo.

In questo contesto, Mosca non agisce per impulsività, ma per necessità storica:
difendere i propri confini, le proprie popolazioni e il proprio spazio vitale.
 
Francamente. A me dei russi e degli ucraini frega una beata minchia.

A me interessa solo che torni il turismo, sia dei russi che degli ucraini.
Che si facciano investimenti. Che ci sia prosperità e benessere.

Non stupide guerra per far arricchire i soliti noti a danno di noi cittadini.
 
Francamente. A me dei russi e degli ucraini frega una beata minchia.

A me interessa solo che torni il turismo, sia dei russi che degli ucraini.
Che si facciano investimenti. Che ci sia prosperità e benessere.

Non stupide guerra per far arricchire i soliti noti a danno di noi cittadini.
concordo al 1000%. aggiungo che ritengo stupido andare a impoverirsi per mantenere gli ucra a fare un ca....o. vedo spesso macchinoni ucra e mi chiedo come facciano a comprarli e mantenerli
 
“I politici in Germania e Polonia, dove risiede il maggior numero di rifugiati ucraini nell’Ue,
minacciano di sospendere gli aiuti a causa del forte aumento del numero di
giovani uomini ucraini che sono ed entrati ed entrano in questi Paesi dopo che Kiev ha allentato le regole di uscita


Dall’inizio del 2025 fino all’allentamento delle restrizioni di uscita alla fine di agosto,
quasi 45.300 uomini ucraini di età compresa tra 18 e 22 anni hanno attraversato il confine con la Polonia.

Nei due mesi successivi questo numero è salito a 98.500, ovvero 1.600 persone al giorno.


Il numero di giovani uomini ucraini di età compresa tra 18 e 22 anni che entrano in Germania
è aumentato da 19 persone a settimana a metà agosto a 1.400–1.800 a settimana in ottobre…

I politici temono che il forte aumento del numero di ucraini che arrivano in Germania possa portare a una riduzione dell’aiuto militare”.
 
Per il giullare invece .......ma se li stai distruggendo, perchè ti ritiri ?

"Ci sono russi a Pokrovsk.
I nostri li stanno distruggendo poco a poco, perché dobbiamo anche proteggere il nostro personale",

ha aggiunto Zelensky facendo ipotizzare un possibile ritiro nel prossimo futuro.

Attualmente, secondo il gruppo ucraino di monitoraggio open source dei campi di battaglia DeepState,
esistono poco più di 10 chilometri di spazio libero per le truppe ucraine per far entrare truppe e rifornimenti a Pokrovsk.


La realtà invece dice che :

Circa 170mila soldati russi sono schierati nel settore di Pokrovsk,
nell'Oblast' orientale di Donetsk, con l'obiettivo di conquistare la città.
 

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