Val
Torniamo alla LIRA
Sul fronte di Pokrovsk, la situazione appare ormai compromessa per Kiev.
Le forze russe avanzano metodicamente, consolidando il controllo sulla ferrovia a est
e nei distretti settentrionali e centrali della città.
Il villaggio strategico di Rodynske è ormai sotto pieno controllo russo,
chiudendo di fatto la sacca e rendendo impossibili i rifornimenti ucraini.
Lo Stato Maggiore ucraino tenta di radunare unità di riserva e reparti speciali per un contrattacco disperato,
ma ogni via di fuga è sbarrata.
Le colonne ucraine vengono colpite da artiglieria, droni e missili tattici,
mentre Zelensky continua a promettere resistenza.
La realtà, tuttavia, è impietosa: il fronte interno è disgregato e i coscritti di Kiev combattono isolati, spesso senza munizioni.
Secondo fonti indipendenti, Mosca avrebbe offerto una resa onorevole ai battaglioni accerchiati,
ma l’ultimatum è scaduto senza risposta. Ora la parola passa alle armi.
Le forze russe avanzano metodicamente, consolidando il controllo sulla ferrovia a est
e nei distretti settentrionali e centrali della città.
Il villaggio strategico di Rodynske è ormai sotto pieno controllo russo,
chiudendo di fatto la sacca e rendendo impossibili i rifornimenti ucraini.
Lo Stato Maggiore ucraino tenta di radunare unità di riserva e reparti speciali per un contrattacco disperato,
ma ogni via di fuga è sbarrata.
Le colonne ucraine vengono colpite da artiglieria, droni e missili tattici,
mentre Zelensky continua a promettere resistenza.
La realtà, tuttavia, è impietosa: il fronte interno è disgregato e i coscritti di Kiev combattono isolati, spesso senza munizioni.
Secondo fonti indipendenti, Mosca avrebbe offerto una resa onorevole ai battaglioni accerchiati,
ma l’ultimatum è scaduto senza risposta. Ora la parola passa alle armi.