Sara Reginella ist bei Facebook. Tritt Facebook bei, um dich mit Sara Reginella und anderen Nutzern, die du kennst, zu vernetzen. Facebook gibt Menschen die Möglichkeit, Inhalte zu teilen und die...
www.facebook.com
Sara Reginella
osnprSeotd3ah067474331001c7lf22u33ih u844a64080h580076g28th1 ·
Ieri, me ne sono andata dal centro di Donetsk, dove in questi giorni ho avuto la mia base per spostarmi nell'oblast.
Sarei dovuta arrivare a Donetsk il giorno in cui è stato bombardato il Central Hotel, l'albergo in Artioma Street, a due passi dal teatro e da Piazza Lenin.
Non ero lì il giorno del bombardamento per un puro caso: il mio accredito stampa nella DNR non era ancora pronto, così all'ultimo momento, ho deciso di attraversare la frontiera in LNR, ritrovandomi a Lugansk anziché a Donetsk.
La sera, quando ho letto le agenzie, ci ho messo un po' a capire che quello era l'albergo in cui mi sarei dovuta trovare.
Sono arrivata qualche giorno dopo: l'atrio era distrutto, molti vetri ancora a terra. Dalla hall del Central Hotel mi sono collegata durante le dirette delle scorse sere.
Dopo il bombardamento, nessuno dei giornalisti russi che vi alloggiava se ne è andato. Ogni sera, mentre mi collegavo a internet dalla hall, dove avevo la connessione migliore, li vedevo rientrare trasportando le taniche d'acqua fino all'ascensore.
I loro servizi non potete vederli, perché i canali da cui trasmettono sono stati censurati in Europa.
In quell'albergo, del resto, ero l'unica occidentale.
Nel periodo in cui sono rimasta in quel luogo, hanno continuato a bombardare il centro quotidianamente. Gli alberghi con i giornalisti sono ambiti: dal Central, al Donbass Hotel al Park Inn, tutti questi sono stati danneggiati.
Oggi, un colpo è arrivato contro il teatro, in Boulevard Pushkin. Nella periferia, altre vittime, altri feriti, come sempre.
È giusto sappiate come attualmente vengono utilizzate le armi pretese dal presidente di Vogue: contro i giornalisti, contro la popolazione.
Potete pensare che io stia mentendo e continuare a fomentare l'escalation che, con ulteriori armi e sanzioni, ridurrà in poltiglia anche noi, in Europa, ma indipendentemente da quel che pensiate, questo è ciò che ho vissuto.
Per comprendere ciò che è successo da febbraio, occorre conoscere anche cosa accade e cosa è accaduto in quest'area, i cui morti sono da otto anni a oggi come fantasmi.
Ampliando la conoscenza, si possono porre le basi per un dialogo con la Russia, è fondamentale: fomentare lo scontro non porterà a nulla di buono, credetemi.
Mentre da qui guardo l'Europa da lontano,
vedo Zelensky che apre il festival del cinema di Venezia.
Io credo che una situazione del genere non la vivevano neanche ai tempi dell'Istituto Luce.
A breve, scriverò dei territori al di fuori delle Repubbliche: cerco di vivere più realtà e di confrontarmi con più persone prima di riportare quello che ho vissuto.