Val
Torniamo alla LIRA
Tutto al contrario dei russi dei quali, a nostre spese,
abbiamo dovuto riconoscere la resilienza e la determinazione.
Ci siamo stupiti, in particolare, del continuo rafforzamento del fronte
con l’invio di nuovi contingenti e della strategia militare adottata dai comandanti russi.
Quest’ultima, seppur datata a ottanta anni fa,
ha articolato la linea difensiva nei territori occupati su tre livelli di sbarramento
con campi minati, barriere e fossati praticamente insormontabili
che hanno reso la controffensiva ucraina particolarmente lenta
nella riconquista tanto vantata e promessa dei territori,
rivelatasi costosissima in vite umane e mezzi.
Invece, ben al contrario, la Russia ha saputo massivamente investire nella sua produzione domestica,
coinvolgendo il settore privato, che si è dimostrato a sua volta sorprendentemente flessibile.
Sicché il previsto collasso dell’economia russa non ha avuto luogo,
attestandosi la diminuzione del Pil molto al disotto della soglia del 30 per cento,
malgrado l’aumento vertiginoso della spesa per armamenti (oggi pari al 40 per cento del Pil)
e gli imponenti sussidi economici erogati dallo Stato russo ai propri cittadini.
Per il 2023, le stime prevedono una crescita del Pil dell’1,5 per cento e dell’1,3 per il 2024.
abbiamo dovuto riconoscere la resilienza e la determinazione.
Ci siamo stupiti, in particolare, del continuo rafforzamento del fronte
con l’invio di nuovi contingenti e della strategia militare adottata dai comandanti russi.
Quest’ultima, seppur datata a ottanta anni fa,
ha articolato la linea difensiva nei territori occupati su tre livelli di sbarramento
con campi minati, barriere e fossati praticamente insormontabili
che hanno reso la controffensiva ucraina particolarmente lenta
nella riconquista tanto vantata e promessa dei territori,
rivelatasi costosissima in vite umane e mezzi.
Invece, ben al contrario, la Russia ha saputo massivamente investire nella sua produzione domestica,
coinvolgendo il settore privato, che si è dimostrato a sua volta sorprendentemente flessibile.
Sicché il previsto collasso dell’economia russa non ha avuto luogo,
attestandosi la diminuzione del Pil molto al disotto della soglia del 30 per cento,
malgrado l’aumento vertiginoso della spesa per armamenti (oggi pari al 40 per cento del Pil)
e gli imponenti sussidi economici erogati dallo Stato russo ai propri cittadini.
Per il 2023, le stime prevedono una crescita del Pil dell’1,5 per cento e dell’1,3 per il 2024.