è tu che non conosci la storia e la conosci romanzata secondo il mito dell'armata rossa....
un fucile e 4 proiettili ogni 2 soldati, questo era l'equipaggiamento russo
senza gli armamenti americani di Roosevelt, inviati ai russi, venivano spianati
gli Usa inviarono ai sovietici 14mila aerei, 409526 veicoli di cui 43728 jeep, 3510 mezzi anfibi, 12161 blindati da combattimento, 136190 pezzi d’artiglieria leggera, 325784 tonnellate d’esplosivi, 205 torpedini, 140 cacciatorpediniere, 28 fregate. Inoltre consegnarono 35800 postazioni radio, 3400 km di cavi marini, 1823 km di cavi sottomarini, un milione e mezzo di km di cavi telegrafici.
l
’America provvede alla consegna di oltre 2000 locomotive e più di 10mila vagoni, essenziali per il trasporto
truppe ed armi. Ma i soldati devono mangiare e la Casa Bianca ordina alle proprie fabbriche alimentari di preparare
5 milioni di tonnellate di razioni militari. Ci si preoccupa di dare anche 55 milioni di metri di tessuto di cotone, 49 milioni di metri di tessuto di lana,
14 milioni di paia di scarponi. Nel novembre del 1942 Roosevelt invia pure un’intera fabbrica completa per produrre e riparare pneumatici.
L’Unione Sovietica si dimostra ingrata, bisognerà attendere Krusciov perché fosse ammesso che senza quegli aiuti – giunti nel momento più drammatico per l’Urss, costretta a ripiegare dinanzi alle forze naziste – i sovietici non avrebbero vinto la guerra (lo scriverà nelle sue “Memorie”). Degli 11,3 miliardi di dollari anticipati per le forniture (ossia 170 attuali), Washington non chiederà che 1,3 miliardi spalmati in trent’anni.
Nonostante questa proposta assai generosa, Mosca trova il conto salato e non paga.
Lo stesso maresciallo Zukov, il comandante in capo che Stalin non vedeva di buon occhio perché troppo popolare, dirà al telefono nel 1963 che
senza i materiali americani “noi non avremmo vinto la guerra”. L’affermazione è documentata: il
Kgb, infatti, spiava Zukov e ne intercettava le conversazioni.
Blog | Memoria corta: quando l’Urss aggredita fu rifornita di armi, munizioni e viveri dagli Usa - Il Fatto Quotidiano
Quanto fu importante il prestito statunitense?
Durante la guerra, le fabbriche sovietiche produssero più di 29,1 milioni di armi leggere dei principali tipi, mentre solo 152000 (0,5% del totale) furono prodotte da impianti statunitensi, inglesi e canadesi. Guardando ai sistemi di artiglieria di ogni calibro, si vede un quadro simile: 647600 cannoni e mortai sovietici contro 9400 di origine estera, meno dell’1,5% del totale. I numeri sono più importanti per altri tipi di armamenti: il rapporto tra carri armati e artiglierie semoventi nazionali ed alleati è rispettivamente 132800 contro 11900 (8,96% ) e per gli aerei da combattimento 140500 contro 18300 (13%). Dei 46 miliardi di dollari spesi per i prestiti, gli Stati Uniti ne stanziarono solo 9,1, cioè poco più del 20%, per l’Armata Rossa, che sconfisse il grosso delle divisioni da Germania e dei suoi satelliti militari. In quel periodo l’impero inglese ebbe più di 30,2 miliardi di dollari, la Francia 1,4, la Cina 630 milioni di dollari e anche l’America Latina (!) ricevette 420 milioni di dollari. Le forniture in prestito furono consegnate a 42 Paesi. Ma forse,
nonostante il fatto che i quantitativi dell’aiuto transatlantico fossero abbastanza trascurabili, è possibile che abbiano svolto un ruolo decisivo nel 1941, quando i tedeschi erano alle porte di Mosca e di Leningrado, a 24-40 km dalla Piazza Rossa? Si guardino le statistiche dell’invio di armi di quell’anno. Dall’inizio della guerra fino alla fine del 1941, l’Armata Rossa ricevette 1,76 milioni di fucili, armi automatiche e mitragliatrici, 53700 cannoni e mortai, 5400 carri armati e 8200 aerei. Di questi, i nostri alleati nella coalizione anti-hitleriana fornirono solo 82 pezzi d’artiglieria (0,15%), 648 carri armati (12,14%) e 915 aerei (10,26%). Inoltre, gran parte degli equipaggiamenti militari inviati, in particolare, 115 dei 466 carri armati fabbricati nel Regno Unito, non furono nemmeno portati al fronte nel primo anno di guerra. Se si contano queste consegne di armi ed attrezzature militari nell’equivalente monetario, secondo lo storico Mikhail Frolov in Velikaja Otechestvennaja Vojna 1941-1945 v Nemetskoj Istoriografii (La Grande guerra patriottica 1941-1945 nella storiografia tedesca), San Pietroburgo, 1994, “fino alla fine del 1941, il periodo più difficile per lo Stato sovietico, secondo la legge Lend-Lease, gli Stati Uniti inviarono materiali nell’URSS per 545000 dollari, sui 741 milioni di dollari per tutti i Paesi della coalizione anti-hitleriana. Ciò significa che durante questo periodo straordinariamente difficile, meno dello 0,1% degli aiuti degli USA fu inviato nell’Unione Sovietica.
“Inoltre, le prime spedizioni dei prestiti, nell’inverno 1941-1942, arrivarono nell’URSS molto tardi, anche se in quei mesi critici l’URSS poté affrontare da sola l’impressionante scontro con gli aggressori tedeschi, senza alcuna assistenza promessa dalle democrazie occidentali. Entro la fine del 1942 solo il 55% delle consegne previste fu effettuato nell’Unione Sovietica“. Per esempio, nel 1941 gli Stati Uniti promisero d’inviare 600 carri armati e 750 aerei, ma effettivamente ne inviarono rispettivamente 182 e 204.
Nel novembre 1942, cioè al culmine della battaglia per il Caucaso e Stalingrado, l’invio di armi praticamente fu fermato. L’interruzione iniziò già nell’estate 1942, quando i velivoli e i sommergibili tedeschi eliminarono quasi completamente l’infausto Convoglio PQ17 abbandonato (su ordine dell’Ammiragliato) dai cacciatorpediniere inglesi incaricati di accompagnarlo. Tragicamente solo 11 delle 35 navi arrivarono nei porti sovietici, una catastrofe usata come pretesto per sospendere i successivi convogli dalla Gran Bretagna, fino al settembre 1942. Un nuovo convoglio, il PQ18, perse 10 delle 37 navi lungo la rotta e il successivo convoglio fu inviato solo a metà dicembre 1942. Quindi, per tre mesi e mezzo, quando una delle battaglie più decisive della Secondo guerra mondiale si svolgeva sul Volga, meno di 40 navi cariche di prestiti giunsero ad intermittenza a Murmansk e Arkhangelsk. Perciò molti erano comprensibilmente sospettosi verso Londra e Washington, che passavano il tempo in attesa di vedere chi sarebbe sopravvissuto dalla battaglia di Stalingrado.
Di conseguenza, tra il 1941 e il 1942 solo il 7% dei carichi di guerra spediti dagli Stati Uniti fu diretto nell’Unione Sovietica. La maggior parte delle armi e degli altri materiali arrivò nell’Unione Sovietica nel 1944-1945, una volta che i venti di guerra cambiarono decisamente.