Soffocati dai debiti (1 Viewer)

melodia

Forumer storico
L'economia attuale non può fare a meno dei consumi, pena il rallentamento del tasso di crescita e in alcuni casi la recessione. E per indurre al consumo si fa di tutto. La persuasione delle grandi imprese per condizionare le scelte dei consumatori attraverso la pubblicità - diffusa molto spesso in maniera subdola («occulta», come si dice non da oggi) dai mezzi di comunicazione di massa - è il più delle volte «maligna» e diffonde modelli di consumo associandoli a valori tipo il prestigio, il successo. Insomma, consumare è necessario al capitale, ma per molte persone diventa un atto vitale, un bisogno primario, una nevrosi per la quale si è disposti a tutto. E il consumare sempre più frequentemente sta conducendo milioni di persone alla rovina.
Due giorni fa, da una ricerca della Cgia di Mestre abbiamo saputo che l'indebitamento delle famiglie italiane sta crescendo a ritmi vertiginosi: +10,85 in media d'anno a settembre del 2006. Ogni famiglia italiana è indebitata per 17.854 euro, contro i poco meno di 16 mila della media 2005. L'analisi geografica ci dice che le città che registrano maggiori livelli di reddito sono anche quelle dove i cittadini sono più indebitati. Questa significa che la ricchezza porta a consumi sempre più elevati. E dove gira il soldo è più facile indebitarsi. Ma con quali conseguenze?

Per capirlo dobbiamo guardare la Gran Bretagna i cui cittadini da soli hanno accumulato un debito (individualmente 31 mila sterline) che è pari a un terzo di quello dell'intera Europa. Secondo un recente studio della Bank of England sono almeno sei milioni gli inglesi in difficoltà finanziarie a causa dei debiti. Anche se oggi non si finisce più in galera per debiti, la situazione è drammatica lo stesso. Nel 2006 quasi 107 mila persone, una per ogni minuto di ogni giorno lavorativo, ha dichiarato fallimento. E le previsioni per quest'anno sono per 150 mila fallimenti.

In Gran Bretagna la montagna del debito personale ha superato i 1.300 miliardi di sterline e nel paese circolano 75 milioni di carte di credito, contro una popolazione inferiore ai 60 milioni. Insomma, ci sono milioni di persone che hanno più di una carta di credito con la quale indebitarsi. Le cifre sono spaventosamente grandi: 7 mila euro di debito e testa, per un totale di 213 miliardi di sterline. E molti inglesi non ce la fanno più a pagare. A migliaia perdono la casa sulla quale era stato acceso un mutuo e nel 2006 ci sono stati 16 mila espropri di immobili per questa causa. Ma, quel che è peggio, aumentano gli indigenti: 6 milioni di inglesi sono - dice la Banca d'Inghilterra - in difficoltà finanziarie e crescono esponenzialmente le persone - migliaia ogni giorno - che chiedono aiuto agli enti di assistenza. Povertà e consumismo vanno a braccetto e la forte riduzione dello stato sociale non ha fatto che peggiorare le cose.


Galapagos
Fonte: www.ilmanifesto.it
 
bel copia incolla ma una tua opinione esiste al riguardo :-? voglio dire, xchè ti sei soffermata su questo artikolo :-? cmq noto che fai il giro di tutti i gironali di estrema sx ma uno di dx :(
 

melodia

Forumer storico
se copincollo vuol dire che mi interessa. la mia opinione è, pari pari, quella dell'autore dell'articolo;
perchè buttar via tempo nello scrivere ed articolare un concetto quando qualcuno fa il lavoro al posto tuo? :d:



(sull'orientamento degli articoli, a questo punto datti da fare tu per bilanciare nell'altro senso :-o )
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
melodia ha scritto:
L'economia attuale non può fare a meno dei consumi, pena il rallentamento del tasso di crescita e in alcuni casi la recessione. E per indurre al consumo si fa di tutto. La persuasione delle grandi imprese per condizionare le scelte dei consumatori attraverso la pubblicità - diffusa molto spesso in maniera subdola («occulta», come si dice non da oggi) dai mezzi di comunicazione di massa - è il più delle volte «maligna» e diffonde modelli di consumo associandoli a valori tipo il prestigio, il successo. Insomma, consumare è necessario al capitale, ma per molte persone diventa un atto vitale, un bisogno primario, una nevrosi per la quale si è disposti a tutto. E il consumare sempre più frequentemente sta conducendo milioni di persone alla rovina.
Due giorni fa, da una ricerca della Cgia di Mestre abbiamo saputo che l'indebitamento delle famiglie italiane sta crescendo a ritmi vertiginosi: +10,85 in media d'anno a settembre del 2006. Ogni famiglia italiana è indebitata per 17.854 euro, contro i poco meno di 16 mila della media 2005. L'analisi geografica ci dice che le città che registrano maggiori livelli di reddito sono anche quelle dove i cittadini sono più indebitati. Questa significa che la ricchezza porta a consumi sempre più elevati. E dove gira il soldo è più facile indebitarsi. Ma con quali conseguenze?

Per capirlo dobbiamo guardare la Gran Bretagna i cui cittadini da soli hanno accumulato un debito (individualmente 31 mila sterline) che è pari a un terzo di quello dell'intera Europa. Secondo un recente studio della Bank of England sono almeno sei milioni gli inglesi in difficoltà finanziarie a causa dei debiti. Anche se oggi non si finisce più in galera per debiti, la situazione è drammatica lo stesso. Nel 2006 quasi 107 mila persone, una per ogni minuto di ogni giorno lavorativo, ha dichiarato fallimento. E le previsioni per quest'anno sono per 150 mila fallimenti.

In Gran Bretagna la montagna del debito personale ha superato i 1.300 miliardi di sterline e nel paese circolano 75 milioni di carte di credito, contro una popolazione inferiore ai 60 milioni. Insomma, ci sono milioni di persone che hanno più di una carta di credito con la quale indebitarsi. Le cifre sono spaventosamente grandi: 7 mila euro di debito e testa, per un totale di 213 miliardi di sterline. E molti inglesi non ce la fanno più a pagare. A migliaia perdono la casa sulla quale era stato acceso un mutuo e nel 2006 ci sono stati 16 mila espropri di immobili per questa causa. Ma, quel che è peggio, aumentano gli indigenti: 6 milioni di inglesi sono - dice la Banca d'Inghilterra - in difficoltà finanziarie e crescono esponenzialmente le persone - migliaia ogni giorno - che chiedono aiuto agli enti di assistenza. Povertà e consumismo vanno a braccetto e la forte riduzione dello stato sociale non ha fatto che peggiorare le cose.


Galapagos
Fonte: www.ilmanifesto.it

Questo discorso non è ne di destra ne di sinistra. E' solo un discorso sensato.
Quel che non comprendo appieno è il come si sia arrivati a questo punto.
La pressione dell'intero sistema capitalistico verso il consumo, attivato con i metodi del marketing ed oramai in grado di autorigenerarsi per effetto emulazione, da sola non basta a spiegare la vastità del fenomeno.
Penso che occorra indagare meglio sul versante sociale e psicologico; penso ad es alle differenze generazionali e al sentimento di rivalsa economica, alla rottura ideologica degli anni 70 e al successivo boom economico degli anni 80-90, alla massificazione che spinge al desiderio di differenziarsi, e credo vi siano ancora diversi altri fattori.
 

velavola

Forumer attivo
Argema ha scritto:
Questo discorso non è ne di destra ne di sinistra. E' solo un discorso sensato.
Quel che non comprendo appieno è il come si sia arrivati a questo punto.
La pressione dell'intero sistema capitalistico verso il consumo, attivato con i metodi del marketing ed oramai in grado di autorigenerarsi per effetto emulazione, da sola non basta a spiegare la vastità del fenomeno.
Penso che occorra indagare meglio sul versante sociale e psicologico; penso ad es alle differenze generazionali e al sentimento di rivalsa economica, alla rottura ideologica degli anni 70 e al successivo boom economico degli anni 80-90, alla massificazione che spinge al desiderio di differenziarsi, e credo vi siano ancora diversi altri fattori.

:up: Vengono attivate delle leve psicologiche e sociali che neanche ci immaginiamo
e tra parentesi con modelli sociali di irresponsabilità, relativismo egotismo che mettono i brividi.
 

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