Robert Baron si sbilancia
Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a
Robert Baron, Amministratore Delegato di DeltaForex, al quale abbiamo rivolto delle domande sull’attuale situazione dei mercati azionari. Con il suo aiuto abbiamo cercato di capire meglio lo scenario che stiamo vivendo, con uno sguardo ai possibili sviluppi attesi nel breve.
Nella sua ultima intervista aveva delineato uno scenario positivo per i mercati, segnalando la possibilità di ulteriori rialzi. A distanza di due settimane ci conferma questa view?
Rispetto a due settimane fa la situazione è nel complesso ancora la stessa, anche se bisogna sottolineare il fatto che ci sono dei segnali dal punto di vista algoritmico che non lasciano ben sperare per una decisa continuazione della positività.
Ci ritroviamo all’interno di quella che potrebbe essere tendenza più ampia di tipo neutrale, e la positività che abbiamo avuto nelle ultime settimane sta tendendo ad esaurirsi nella parte alta di questo canale di neutralità.
Avremo ulteriore positività solo se riusciremo a superarlo, e al momento non se ne vedono le motivazioni dal punto di vista fondamentale, malgrado gli ultimi dati arrivati dalle trimestrali societarie si stiano rivelando più che buoni. Questi però non si stanno traducendo in un incremento più consistente dei valori di Borsa e quindi ci troviamo nostro malgrado a dover propendere verso una probabile situazione di lateralità. Possibile dunque uno storno, con rientro in un canale che per il Ftse Mib ha contraddistinto gli ultimi due mesi. I valori da considerare sono i 21.000 punti per la parte alta e i 19.000 per quella bassa, con i 20.000 che rappresentano un’area mediana. Positività si preannuncia finchè i corsi si mantengono sopra area 20.000/19.900.
In questa fase siamo poco favorevoli
alla continuazione della fase rialzista oltre i 21.000 e crediamo siamo difficile che il nostro indice possa riconquistare questo livello. Per riconquistare si intende violazione dell’area, superamento, pull-back, consolidamento e solo dopo queste fasi si potrà determinare la cosiddetta riconquista.
Non ci sembra che le condizioni in questo momento siano per un’evoluzione rialzista e abbandoniamo le attese in questa direzione, assumendo un atteggiamento di cautela, convinti che l’indice si muoverà ancora per diverso tempo all’interno di quella neutralità di cui parlavo prima.
Non ci sono motivi validi per assistere alla riconquista di area 21.000 almeno per il momento, perchè non c’è visibilità sui trimestri futuri. C’è inoltre una situazione di incertezza per i prossimi mesi e ci sono varie situazioni che preannunciano una fase di probabile debolezza. Non dimentichiamo che in America ci siamo avvicinando alle elezioni di metà mandato che appaiono molto incerte in questo momento. Sul fronte americano quindi difficilmente potremo avere delle novità, mentre sul versante asiatico stiamo registrando i primi tentativi di raffreddamento dell’economia cinese che potrebbero preannunciare ulteriori fasi di consolidamento.
E’ difficile presagire con l’Europa una fase di nuova forsa direzionale al rialzo sui mercati, e sarà più probabile assistere al contenimento delle resistenze tecniche. Di conseguenza il mercato si dovrebbe riposizionare nella parte inferiore del canale di tendenza laterale che si è manifestato.
Da tenere presente inoltre che le possibilità di discesa sui mercati azionari dovrebbero essere frenate dalle valutazioni sull’ottimo andamento del ciclo economico da un punto di vista del risultato delle aziende.
Ribadiamo in ogni caso che non ci sono situazioni per le quali ci possa attendere grande positività del mercato. Tra l’altro in questa fase i volumi di scambio sono anche bassi e tendono ad annunciare una fase contraria di movimento, motivo per cui è lecito attendersi scambi in aumento in caso di flessioni dei corsi.
Alla luce anche dei risultati degli stress test, qual è il suo giudizio sul settore bancario e quali consigli ci può fornire in merito?
Non si può certo dire che ora si è liberi di scommettere sui titoli del settore bancario con maggiore tranquillità. L’annuncio degli stress test era in parte concosciuto già durante la scorsa settimana e ha contribuito ad alimentare la positività delle ultime sessioni.
Di fatto però non si risolvono le problematiche di fondo relative all’incertezza del processo del recupero economico. Gli stress test sono stati concepiti per fare maggiore chiarezza su quelle banche che avrebbero sofferto in casi di situazioni di stress del mercato.
Gli stress test non pongono fuori dal dubbio quelle che possono essere le attese per gli sviluppi futuri.
Tra maggio e giugno ci sono state numerosi occasioni d’acquisto tra i bancari, ma ora preferiamo attendere intervenire su livelli più bassi, fermo restando che sui valori attuali no siamo favorevoli ad un’esposizione sul sistema bancario. Questo perchè non ne vediamo le ragioni per scommettere in questa direzione, accordando la nostra preferenza ad altri comparti come quello energetico o industriale.
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