FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Insisto...questo titolo insieme ad altri...tutti più o meno rossi.....sono legati al possibile stato di default della california.....certo entrerebbe in aiuto il governo federale...ma.....

chart.ashx
BFZ [NYSE]BlackRock California Municipal Income Trust
 
Troppo buono. Sapessi con quali mezzi rudimentali io opero........

Grazie ma è fiducua malriposta

buona serata


ma non è fiducia gratuita....ricordo i tuoi acquisti ...e mi è anche capitato di seguirti....per gli strumenti...io sono messo molto peggio....ma seguo molto il sentiment....non solo nei siti di finanza......

Reported Date Bullish Neutral Bearish November 11: 57.56% 13.95% 28.49% November 4: 48.23% 21.99% 29.79% October 28: 51.23% 27.16% 21.60% October 21: 49.62% 25.19% 25.19% October 14: 47.10% 26.09% 26.81% October 7: 49.03% 23.23% 27.74% September 30: 42.53% 25.86% 31.61% September 23: 44.97% 29.63% 25.40% September 16: 50.89% 24.85% 24.26% September 9: 43.87% 24.52% 31.61% September 2: 30.80% 27.00% 42.21% August 26: 20.74% 29.79% 49.47% August 19: 30.11% 27.42% 42.47% August 12: 39.76% 30.12% 30.12% August 5: 30.39% 31.37% 38.24% July 29: 40.00% 26.67% 33.33% July 23: 32.16% 22.81% 45.03% July 15: 39.37% 22.83% 37.80% July 8: 20.94% 21.99% 57.07% July 1: 24.68% 33.33% 41.99% June 24: 34.46% 33.11% 32.43% June 17: 42.45% 26.89% 30.66%


mi spiace ma mi esce cosi (approposito di strumenti rudimentali) cmq il bullish è altissimo......57,56 % in aprile...prima della discesa era a circa 56 %
 
Scusate dimenticavo

Riaperto in ah short su generali a 15,48

Rimane aperto (in loss) quello su Fiat aperto venerdì sera appena sotto 13


ecco appunto.....:lol:

ma...sbaglio o è caduto il governo..?

di Apcom
Roma, 15 nov. (Apcom) - Dopo il ritiro della delegazione di Futuro e Libertà dal governo Berlusconi e a due giorni dall'annuncio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di avere intenzione di chiedere la fiducia prima al Senato e poi alla Camera, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, convoca i presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, per fare il punto sulla situazione.
Incassata la garanzia da parte di tutti gli attori in campo di assicurare il via libera alla Finanziaria, Napolitano domani al Quirinale discuterà con la seconda e la terza carica dello Stato la 'spinosa' questione regolamentare, ma anche e soprattutto politica, delle tappe che porteranno all'ormai inevitabile crisi di governo: sul tavolo la mozione di sfiducia dell'esecutivo presentata da Pd e Idv alla Camera, quella di sostegno presentata dal Pdl al Senato e la lettera inviata sabato da Berlusconi a Fini e Schifani per annunciare la sua intenzione di verificare la tenuta della maggioranza prima a Palazzo Madama - dove a oggi i numeri sono a suo favore - e poi a Montecitorio, dove invece, senza i finiani e il Movimento per le autonomie, il Cavaliere è ormai senza fiducia. Tutte questioni all'ordine del giorno delle conferenze dei capigruppo convocate per domani e poi rinviate dopo la mossa di Napolitano.
 
Fli esce, governo in bilico. Berlusconi: ora solo voto

Vertice ad Arcore. Bossi non convince premier, no crisi pilotata. Domani Fini e Schifani al Colle

15 novembre, 22:50
  • di Alessandro Galavotti

    Tre ore uno di fronte all'altro,nella villa di Arcore, ma Silvio Berlusconi non cambia idea. Il pressing di Umberto Bossi per ragionare sull'ipotesi di una crisi pilotata non lo convince. Meglio andare avanti con la Finanziaria e poi portare la crisi in Parlamento. Della serie fiducia o voto, magari solo alla Camera come ipotizzato ieri, piuttosto che rischiare di essere impallinato dai finiani che lo vogliono mettere da parte. Il Carroccio si allinea confermando l'asse con il presidente del Consiglio. Il Cavaliere non si fida del presidente della Camera e dei suoi deputati, e raduna attorno a sé il triunvirato composto da Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, insieme al fidato Guardasigilli Angelino Alfano, intenzionato a ribadire la sua linea. Che è quella di andare avanti, senza tentennare, perché il governo otterrà il via libera sia alla Camera che al Senato. E se mai non dovesse andare così, allora non resterebbe che chiedere lo scioglimento della Camera e le elezioni.

    Un ragionamento ripetuto all'amico Senatur, che dopo aver riunito i suoi nella sede federale del Carroccio, a Milano, con i fedelissimi si sposta ad Arcore per rinnovare la tradizione del vertice del lunedì. Insieme a lui ci sono i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni, il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, il governatore del Piemonte Roberto Cota, il segretario lombardo Giancarlo Giorgetti. E c'é il figlio del leader del Carroccio, Renzo Bossi, ormai una presenza fissa accanto al padre dopo l'elezione nel Consiglio regionale della Lombardia. Abbracci, saluti e pacche sulle spalle, poi inizia la lunga discussione. E scatta il pressing di Bossi, che un sigaro dietro l'altro e l'immancabile Coca Cola, prova a convincere il presidente del Consiglio a far passare l'ipotesi della crisi pilotata. Una strategia abbozzata anche nell'incontro della scorsa settimana con il ribelle Fini e pensata apposta per portare a casa in tempi brevi il federalismo tanto caro al Carroccio e vincere così quella che per il popolo delle camicie verdi è la grande battaglia. Nelle pause c'é anche tempo per qualche battuta sulla vittoria del Milan nel derby, che per una sera ha ridato il sorriso al premier e gli ha fatto dimenticare le beghe di palazzo. Il premier, quando si parla di politica, ascolta con attenzione l'alleato, come si fa con le persone per cui si nutre profondo rispetto. Resta il fatto che non vuole correre il pericolo di essere messo da parte -pensa- come vorrebbero i finiani. Un rischio troppo alto, soprattutto ora che Futuro e Libertà ha ritirato la sua delegazione dal governo mettendo in atto le minacce dei giorni scorsi.FINIANI ESCONO DA ESECUTIVO - Con la partenza dalle rispettive segreterie delle lettere di dimissioni della delegazione finiana al governo, si apre infatti una ulteriore fase della crisi politica. Escono dal governo il ministro alle Politiche Europee Ronchi, il viceministro allo Sviluppo Urso, i sottosegretari Bonfiglio e Menia. 'Si consuma il tradimento', commenta il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, a parere del quale l'alternativa a Berlusconi non possono essere che le elezioni. Domani il capo dello Stato vedrà i presidenti delle due Camere, e sono state sconvocate le conferenze dei capigruppo. Intanto, Gianfranco Fini accusa la classe dirigente d'aver smarrito il senso della dignità e il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta auspica che il Paese esca da divisioni e contrapposizioni. I gruppi Fli confermano il loro sostegno alla finanziaria.


All'opposizione sulle possibili nuove alleanze interviene la presidente del Pd Rosy Bindi: 'faremo di tutto per rendere possibile un governo di solidarietà nazionale', dice, 'ma se Berlusconi ci porta a votare non possiamo fare l'errore del '94' e 'dovremmo allearci con Fini e Casini che tentano di costruire il terzo polo, nel nome della Costituzione e della democrazia'. Di un voto che superi i 'tabù dettati dai vecchi muri di confine', parla anche il finiano Briguglio con un patto tra chi aspira a rifondare il centrodestra come Fli, Udc, Mpa e Api, e il Pd'.

SACCONI, SI STA CONSUMANDO IL TRADIMENTO - "Con il ritiro della delegazione dei finiani dal Governo si sta consumando il tradimento". Lo ha detto a Cividale (Udine), prima di partecipare ad un convegno di Confindustria, il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
Secondo Sacconi "ora bisognerà vedere quale sarà il comportamento della Camera, a partire dal Senato". Per il Ministro del Welfare, "il Presidente del Consiglio dovrà innanzitutto verificare se ha il consenso in quella Camera. Se non ci dovesse essere nelle Camere il consenso io credo che gli italiani - ha proseguito Sacconi - non possano essere espropriati del loro diritto di scegliere chi li guida. Sarebbe davvero colpevole regredire - ha aggiunto - ad un tempo nel quale il Parlamento era frastagliato e i Governi venivano composti e ricomposti secondo geometrie figlie solo della nomenclatura, del palazzo e non della volontà degli elettori".

FRANCESCHINI A FINI, MOZIONE SFIDUCIA PRIMA DATA UTILE - "Sono a chiederle la fissazione della data della discussione della mozione di sfiducia da noi presentata nella prima giornata utile consentita dal calendario parlamentare, successivamente all'approvazione della legge di stabilità da entrambe le Camera". E' quanto scrive il capogruppo del Pd alla camera Dario Franceschini in una lettera inviata al presidente della Camera Gianfranco Fini
 
(ANSA)-ROMA, 15 NOV - L'Irlanda e' in contatto con l'Ue per un intervento di salvataggio che scongiuri il rischio di un contagio verso altri paesi dell'eurozona. A dirlo e' l'opposizione: Michael Noonan, portavoce dell'opposizione, ha riferito alla Bbc che 'le indiscrezioni (di un salvataggio imminente) circolate nel weekend sono vere' e che 'l'intervento europeo e' in preparazione'. Stamani il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, ha parlato di contatti in corso, smentendo che Dublino abbia richiesto aiuti.
 
FIAT

A Piazza Affari i riflettori si sono accesi nuovamente quest’oggi su Fiat che dopo aver mantenuto per buona parte della seduta la prima posizione nel paniere del Ftse Mib, ora è secondo solo a Bulgari. Dopo una partenza in parità, il titolo ha segnato un lieve calo, scendendo a 12,93 euro, salvo riportarsi di slancio sopra quota 13 euro e arrivare a toccare un massimo a 13,45 euro. Da questo livello si è avuto un ripiegamento che però non impedisce a Fiat di muoversi ancora in deciso progresso, con un rialzo del 2,77% 13,34 euro oltre 22 milioni di azioni passate di mano fino ad ora, oltre la media giornaliera degli ultimi tre mesi, pari a poco meno di 21 milioni di titoli.
Dopo tre giornate consecutive di ribassi, Fiat riprende così la sua corsa, anche in seguito all’incontro dell’AD Marchionne con gli analisti, avvenuto venerdì scorso.
Proprio quest’oggi Royal Bank of Scotland ha deciso di migliorare il prezzo obiettivo di Fiat da 13 a 15 euro, confermando il rating “buy”. A rivedere la valutazione del titolo è stato anche Cheuvreux che ha migliorare il target price da 12,1 a 12,5 euro, mantenendo però il giudizio “underperform”.
Non si sbilanciano più di tanto neanche i colleghi del Credit Suisse che hanno reitrato il rating “neutral”, con un fair value a 11 euro. La banca elvetica ritiene che le attuali valutazioni di Fiat siano troppo elevate in relazione al profilo di rischio e l’idea è che sarà difficile per il Lingotto registrare le prestazioni necessarie per sostenere tali livelli, malgrado il management abbia piena fiducia nelle sue capacità di esecuzione.
Una fiducia che però non viene condivisa dal Credit Suisse anche alla lce del prezzo delle sfot commodities, del real brasiliano e del calo che sta interessando sia le vendite di auto in Brasile
in Europa che la quota di mercato di Fiat Auto.
Ben diverse le indicazioni che arrivano da Deutsche Bank, i cui analisti invitano all’acquisto, con un prezzo obiettivo a 15 euro. La banca tedesca ritiene che Fiat sia ancora una storia avvincente, presentandosi come un mix di un business con un elevato margine di trading e di divisioni a bassa marginalità. Non mancano tuttavia dei rischi che potrebbero andare a minacciare la profittabilità di un investimento sulle azioni del Lingotto, quali un eventuale calo dei prezzi delle materie prime e una contrazione più ampia del previsto per le vendite di auto in Europa.
A scommettere sul titolo è anche Ubs che invita all’acquisto con un target price ancora più generoso a 17 euro che offre un potenziale di upside di oltre il 25% dai prezzi attuali. la banca elvetica fa notare che il management di Fiat è ottimista su Alfa Romeo e sul turnaround di Chrysler, mentre si attende progressi più contenuti per Fabbrica Italiana. ll consolidamento della controllata americana potrebbe richiedere una cristalizzazione del valore nella Ferrari e in Magneti-Marelli, sempre secondo quanto indicato dagli analisti di Ubs.
Infine, a dare sostegno agli acquisti quest’oggi contribuisce il giudizio positivo di Morgan Stanley che ha inserito Fiat nella sua lista “best ideas” ossia delle idee migliori. La banca americana ha ribadito la raccomandazione “overweight” sul titolo, con un fair vailue identico a quello di Ubs, ossia pari a 17 euro. Gli analisti, dopo l’incontro di vnerdì scorso con l’AD Marchionne, sono convinti che fiat e Chrysler diventeranno un’unica azienda, ma dovrebbero avvenire prima un’IPO della Ferrari e la potenziale cessione di Magneti Marelli.
 
Fiat è una sfida. Ho due lotti short uno a 12,94 uno a 13,07.

Ovviamente in rosso vediamo che succede. Ad aprile la lanciarono sul razzo supersonico e poi la fecero ribaltare............
 
Stato
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