FIAT
A Piazza Affari i riflettori si sono accesi nuovamente quest’oggi su Fiat che dopo aver mantenuto per buona parte della seduta la prima posizione nel paniere del Ftse Mib, ora è secondo solo a Bulgari. Dopo una partenza in parità, il titolo ha segnato un lieve calo, scendendo a 12,93 euro, salvo riportarsi di slancio sopra quota 13 euro e arrivare a toccare un massimo a 13,45 euro. Da questo livello si è avuto un ripiegamento che però non impedisce a Fiat di muoversi ancora in deciso progresso, con un rialzo del 2,77% 13,34 euro oltre 22 milioni di azioni passate di mano fino ad ora, oltre la media giornaliera degli ultimi tre mesi, pari a poco meno di 21 milioni di titoli.
Dopo tre giornate consecutive di ribassi, Fiat riprende così la sua corsa, anche in seguito all’incontro dell’AD Marchionne con gli analisti, avvenuto venerdì scorso.
Proprio quest’oggi Royal Bank of Scotland ha deciso di migliorare il prezzo obiettivo di Fiat da 13 a 15 euro, confermando il rating “buy”. A rivedere la valutazione del titolo è stato anche Cheuvreux che ha migliorare il target price da 12,1 a 12,5 euro, mantenendo però il giudizio “underperform”.
Non si sbilanciano più di tanto neanche i colleghi del Credit Suisse che hanno reitrato il rating “neutral”, con un fair value a 11 euro. La banca elvetica ritiene che le attuali valutazioni di Fiat siano troppo elevate in relazione al profilo di rischio e l’idea è che sarà difficile per il Lingotto registrare le prestazioni necessarie per sostenere tali livelli, malgrado il management abbia piena fiducia nelle sue capacità di esecuzione.
Una fiducia che però non viene condivisa dal Credit Suisse anche alla lce del prezzo delle sfot commodities, del real brasiliano e del calo che sta interessando sia le vendite di auto in Brasile
in Europa che la quota di mercato di Fiat Auto.
Ben diverse le indicazioni che arrivano da Deutsche Bank, i cui analisti invitano all’acquisto, con un prezzo obiettivo a 15 euro. La banca tedesca ritiene che Fiat sia ancora una storia avvincente, presentandosi come un mix di un business con un elevato margine di trading e di divisioni a bassa marginalità. Non mancano tuttavia dei rischi che potrebbero andare a minacciare la profittabilità di un investimento sulle azioni del Lingotto, quali un eventuale calo dei prezzi delle materie prime e una contrazione più ampia del previsto per le vendite di auto in Europa.
A scommettere sul titolo è anche Ubs che invita all’acquisto con un target price ancora più generoso a 17 euro che offre un potenziale di upside di oltre il 25% dai prezzi attuali. la banca elvetica fa notare che il management di Fiat è ottimista su Alfa Romeo e sul turnaround di Chrysler, mentre si attende progressi più contenuti per Fabbrica Italiana. ll consolidamento della controllata americana potrebbe richiedere una cristalizzazione del valore nella Ferrari e in Magneti-Marelli, sempre secondo quanto indicato dagli analisti di Ubs.
Infine, a dare sostegno agli acquisti quest’oggi contribuisce il giudizio positivo di Morgan Stanley che ha inserito Fiat nella sua lista “best ideas” ossia delle idee migliori. La banca americana ha ribadito la raccomandazione “overweight” sul titolo, con un fair vailue identico a quello di Ubs, ossia pari a 17 euro. Gli analisti, dopo l’incontro di vnerdì scorso con l’AD Marchionne, sono convinti che fiat e Chrysler diventeranno un’unica azienda, ma dovrebbero avvenire prima un’IPO della Ferrari e la potenziale cessione di Magneti Marelli.