Sul caffè influssi ribassisti anche dai mercati valutari
Dai mercati valutari arrivano nuovi impulsi ribassisti per il caffè arabica, le cui quotazioni sono già scese nei giorni scorsi ai minimi da settembre 2009 (125,85 centesimi per libbra all'Ice). I coltivatori brasiliani, incentivati dalla svalutazione della divisa locale, il real, stanno infatti accelerando le esportazioni. Col risultato di esacerbare le condizioni di surplus sul mercato e dunque i potenziali ribassi di prezzo.
Nel mese di maggio il real si è fortemente indebolito nei confronti del dollaro, perdendo circa il 5%, fino a livelli che non toccava da sei mesi, intorno a 2,1 $. Il cambio è ormai abbastanza basso da compensare la perdita di valore del caffè, che sta quindi cominciando ad uscire dai magazzini. Gli analisti di Macquarie Bank ritengono che ormai soltanto il 10% circa del raccolto della passata stagione resti invenduto, contro il 20% che stimavano un mese fa. Nel frattempo, con condizioni meteorologiche molto favorevoli, è iniziato il raccolto per il 2013-2014 che si annuncia di nuovo da record. Il Governo brasiliano prevede che sarà di 48,6 milioni di sacchi da 60 kg, di cui 36,4 milioni di varietà arabica, quella più pregiata, utilizzata nelle miscele per l'espresso: una quantità mai vista prima in quella che in teoria sarebbe la stagione debole del ciclo biennale del caffè.
Il Brasile non è stato colpito dalla "roya", la temibile ruggine del caffè: un fungo che invece, secondo l'International Cofee Organization (Ico), ha attaccato metà delle piantagioni centroamericane, origine di un quinto delle forniture mondiali di arabica, con gravi ricadute sulla resa di questa e della prossima stagione. Proprio grazie all'abbondanza di offerta dal Brasile il mercato ha potuto permettersi di ignorare del tutto l'emergenza: le quotazioni dell'arabica sono in ribasso di quasi il 60% rispetto al picco che avevano raggiunto nel maggio 2011, quando per la prima volta in quasi 15 anni superarono 3 $/lb, e nel 2013 sono arretrate di oltre il 10 per cento.
La debolezza ha contagiato anche il mercato del robusta: la varietà di caffè scambiata al Liffe è scesa ai minimi da dicembre (1.844 dollari per tonnellata). In entrambe le Borse gli speculatori si stanno posizionando sempre più al ribasso. Dalla settimana scorsa anche al Liffe le posizioni corte (alla vendita) superano quelle lunghe, ossia all'acquisto, mentre all'Ice – dove il sorpasso è già avenuto da tempo – le posizioni nette corte sono salite ai massimi da un mese e mezzo.
fonte: Il Sole 24 Ore di oggi 4 giugno 2013