tontolina
Forumer storico
Monti: "Se vinco ridurro' il numero dei parlamentari"
08:46 21 GEN 2013
(AGI) - Roma, 21 gen. - Ieri e' stata la giornata di Mario Monti. Il presidente del Consiglio ha lanciato da Bergamo la sua 'Scelta civica' con un impegno: ridurre le tasse, senza fare promesse irrealizzabili, e dare slancio alla crescita pur confermando la linea del rigore avviata durante il suo governo.
Ma soprattutto, il premier ha promesso riforme costituzionali.
"Non occorre federare i moderati ma e' strettamente indispensabile federare i riformisti", ha detto, "l'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali".
Tra queste, le riforme costituzionali per "la drastica riduzione del numero dei parlamentari", da portare al primo consiglio dei Ministri, "un riassetto dello Stato piu' proficuo e meno oneroso" e la riforma del Titolo V dopo che "destra e sinistra" con i cambiamenti introdotti in questi anni "hanno paralizzato l'Italia". Necessaria poi una riforma della giustizia "bloccata dal Pdl per ragioni anche personali".
Possibile anche un taglio alle tasse. "Qualcuno e' stizzito perche' parlo della possibilita' di una misurata e graduale riduzione delle tasse, ma non e' affatto incoerente", ha assicurato.
Ma prima ancora che Monti salisse sul palco della convention di Bergamo, sul premier si sono abbattuti gli strali dei suoi avversari. "E' stata un mascalzonata dire che l'Italia era sull'orlo del baratro", ha tuonato Silvio Berlusconi. Dura anche la reazione all'intervista con cui Monti ha auspicato che l'Italia non torni nelle mani di incapaci: "Si riferiva ai suoi ministri".
E anche a Pier Luigi Bersani l'uscita non e' piaciuta: "Il presidente del Consiglio tende un po' a guardare le cose dall'alto: a me piace guardare di piu' all'altezza degli occhi della gente comune", ha chiarito. Il leader Pd ha rinnovato la sua critica ai partiti 'personali'. "Io sono l'unico che non ha messo il nome sul simbolo", ha ricordato.
Dal Bersani e' arrivata poi una sfida al Pdl sulle liste pulite: "Decida", ha detto. Ma il Popolo della liberta' e' in grande fibrillazione per i possibili esclusi eccellenti. E' fuori certamente Marcello Dell'Utri, mentre e' 'sub iudice' la candidatura di Nicola Cosentino cui Berlusconi ha chiesto "un atto di generosita'". Possibile, a quanto rivelato dal Cavaliere, anche l'esclusione di Alfonso Papa, che pero' ha fatto muro rifiutandosi di ritirare la candidatura, e di Marco Milanese mentre inserisce Minzolini.
![img1024-700_dettaglio2_Mario-Monti.jpg](/proxy.php?image=http%3A%2F%2Fwww.agi.it%2Fuploads%2Fnewson%2FsJ%2Fxk%2FsJxkqz4tGh0nA1TuIwfVcw%2Fimg1024-700_dettaglio2_Mario-Monti.jpg&hash=c5c193d4826bc386c473f8d755706191)
08:46 21 GEN 2013
(AGI) - Roma, 21 gen. - Ieri e' stata la giornata di Mario Monti. Il presidente del Consiglio ha lanciato da Bergamo la sua 'Scelta civica' con un impegno: ridurre le tasse, senza fare promesse irrealizzabili, e dare slancio alla crescita pur confermando la linea del rigore avviata durante il suo governo.
Ma soprattutto, il premier ha promesso riforme costituzionali.
"Non occorre federare i moderati ma e' strettamente indispensabile federare i riformisti", ha detto, "l'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali".
Tra queste, le riforme costituzionali per "la drastica riduzione del numero dei parlamentari", da portare al primo consiglio dei Ministri, "un riassetto dello Stato piu' proficuo e meno oneroso" e la riforma del Titolo V dopo che "destra e sinistra" con i cambiamenti introdotti in questi anni "hanno paralizzato l'Italia". Necessaria poi una riforma della giustizia "bloccata dal Pdl per ragioni anche personali".
Possibile anche un taglio alle tasse. "Qualcuno e' stizzito perche' parlo della possibilita' di una misurata e graduale riduzione delle tasse, ma non e' affatto incoerente", ha assicurato.
Ma prima ancora che Monti salisse sul palco della convention di Bergamo, sul premier si sono abbattuti gli strali dei suoi avversari. "E' stata un mascalzonata dire che l'Italia era sull'orlo del baratro", ha tuonato Silvio Berlusconi. Dura anche la reazione all'intervista con cui Monti ha auspicato che l'Italia non torni nelle mani di incapaci: "Si riferiva ai suoi ministri".
E anche a Pier Luigi Bersani l'uscita non e' piaciuta: "Il presidente del Consiglio tende un po' a guardare le cose dall'alto: a me piace guardare di piu' all'altezza degli occhi della gente comune", ha chiarito. Il leader Pd ha rinnovato la sua critica ai partiti 'personali'. "Io sono l'unico che non ha messo il nome sul simbolo", ha ricordato.
Dal Bersani e' arrivata poi una sfida al Pdl sulle liste pulite: "Decida", ha detto. Ma il Popolo della liberta' e' in grande fibrillazione per i possibili esclusi eccellenti. E' fuori certamente Marcello Dell'Utri, mentre e' 'sub iudice' la candidatura di Nicola Cosentino cui Berlusconi ha chiesto "un atto di generosita'". Possibile, a quanto rivelato dal Cavaliere, anche l'esclusione di Alfonso Papa, che pero' ha fatto muro rifiutandosi di ritirare la candidatura, e di Marco Milanese mentre inserisce Minzolini.