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MILANO, 1 aprile (Reuters) - Il programma del Pd, a confronto con quello del Pdl, offre maggiori possibilità di un ritorno a un ciclo virtuoso e a un restringimento dello spread Btp/Bund nel medio termine, anche se qualche probabilità di riduzione potrebbe derivare anche dall'attuazione del programma del Pdl. Inoltre il programma del Pd, ma non quello del Pdl, potrebbe portare a un upgrading dell'Italia. In caso di vittoria del Pdl, invece, è ipotizzabile un ritorno del deficit/Pil sopra il 3% con l'apertura di una muova procedura d'infrazione da parte della Commissione europea.
Ad affermarlo è un rapporto dell'ufficio studi Intesa Sanpaolo che, comunque, per il 2008 individua nella capacità di crescita dell'economia, e non nell'esito delle elezioni, il fattore-chiave per l'andamento dello spread di rendimento Btp/Bund.
"Nel 2008, il fattore che dominerà il merito di credito dei Btp non sarà tanto quale dei due schieramenti vincerà le elezioni, quanto piuttosto la tenuta della crescita" affermano gli analisti Chiara Manenti e Sergio Capaldi.
"La dinamica di breve termine delle variabili di finanza pubblica appare esposta al rischio di rallentamento del ciclo" dice la nota aggiungendo che i tempi per legiferare in materia di spesa pubblica da parte del nuovo governo, al di fuori della Finanziaria, potrebbero essere lunghi.
"Un'ulteriore frenata della crescita potrebbe generare un calo delle entrate superiore rispetto a quanto avvenuto fino ad ora e pesare sul deficit più di quanto possano fare eventuali manovre espansive del futuro governo" dice la nota. "Secondo un modello economico, un aumento del deficit dell'1% del Pil implicherebbe un allargamento dello spread di circa 2,2 pb".
Oggi lo spread di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni si è ristretto sino a 45 punti base, minimo dallo scorso 29 febbraio.
PROSPETTIVE IN CASO VITTORIA PD
"Il programma del Pd genera su un orizzonte di lungo termine una dinamica delle variabili di finanza pubblica virtuosa, con il deficit che converge verso il pareggio e il debito che scende al 94% del Pil nel 2011" osservano gli analisti di Intesa.
Il programma del Pd presenta delle connotazioni più espansive rispetto a quello del Pdl - dice lo studio - dal lato della crescita in quanto le manovre di stimolo sono più concentrate dal lato delle famiglie che delle imprese e l'attuale fase congiunturale le rende più efficaci a frenare il rallentamento in atto. Il sostegno alla crescita riduce di fatto i rischi al rialzo su deficit e debito.
Inoltre il conseguimento degli obiettivi di lungo termine potrebbe implicare un upgrading da parte delle agenzie di rating. In teoria, nel 2011 un deficit al di sotto del 2% del Pil implicherebbe un differenziale di rendimento Btp-Bund a 10 anni in area 20-28 pb con il Bund in asset swap a -20/-30 e a 14-20pb con il Bund in area -10/-20 pb.
PROSPETTIVE IN CASO VITTORIA PDL
"Il programma del PDL secondo la simulazione effettuata genera su un orizzonte di lungo termine una dinamica delle variabili di finanza pubblica meno virtuosa rispetto al PD, soprattutto in termini di deficit, che, restando al di sopra del 3% per tutto l'orizzonte di lungo termine, implicherebbe l'apertura di una procedura contro il deficit eccessivo da parte della Commissione Europea" dice la nota.
La riduzione del debito al 94% del Pil nel 2011 permetterebbe probabilmente di evitare un downgrading da parte delle agenzie di rating.
In un tale contesto, gli spread Btp-Bund non si discosterebbero molto dai livelli degli ultimi cinque anni.
Semmai, una qualche possibilità di riduzione dello spread "difficile da quantificare" si potrebbe vedere se venisse attuato il massiccio piano di privatizzazioni presente nel programma del Pdl, poichè potrebbe generare una riduzione dell'offerta di titoli, che si potrebbe stimare nel periodo 2009-2011 del 36%.
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Ad affermarlo è un rapporto dell'ufficio studi Intesa Sanpaolo che, comunque, per il 2008 individua nella capacità di crescita dell'economia, e non nell'esito delle elezioni, il fattore-chiave per l'andamento dello spread di rendimento Btp/Bund.
"Nel 2008, il fattore che dominerà il merito di credito dei Btp non sarà tanto quale dei due schieramenti vincerà le elezioni, quanto piuttosto la tenuta della crescita" affermano gli analisti Chiara Manenti e Sergio Capaldi.
"La dinamica di breve termine delle variabili di finanza pubblica appare esposta al rischio di rallentamento del ciclo" dice la nota aggiungendo che i tempi per legiferare in materia di spesa pubblica da parte del nuovo governo, al di fuori della Finanziaria, potrebbero essere lunghi.
"Un'ulteriore frenata della crescita potrebbe generare un calo delle entrate superiore rispetto a quanto avvenuto fino ad ora e pesare sul deficit più di quanto possano fare eventuali manovre espansive del futuro governo" dice la nota. "Secondo un modello economico, un aumento del deficit dell'1% del Pil implicherebbe un allargamento dello spread di circa 2,2 pb".
Oggi lo spread di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni si è ristretto sino a 45 punti base, minimo dallo scorso 29 febbraio.
PROSPETTIVE IN CASO VITTORIA PD
"Il programma del Pd genera su un orizzonte di lungo termine una dinamica delle variabili di finanza pubblica virtuosa, con il deficit che converge verso il pareggio e il debito che scende al 94% del Pil nel 2011" osservano gli analisti di Intesa.
Il programma del Pd presenta delle connotazioni più espansive rispetto a quello del Pdl - dice lo studio - dal lato della crescita in quanto le manovre di stimolo sono più concentrate dal lato delle famiglie che delle imprese e l'attuale fase congiunturale le rende più efficaci a frenare il rallentamento in atto. Il sostegno alla crescita riduce di fatto i rischi al rialzo su deficit e debito.
Inoltre il conseguimento degli obiettivi di lungo termine potrebbe implicare un upgrading da parte delle agenzie di rating. In teoria, nel 2011 un deficit al di sotto del 2% del Pil implicherebbe un differenziale di rendimento Btp-Bund a 10 anni in area 20-28 pb con il Bund in asset swap a -20/-30 e a 14-20pb con il Bund in area -10/-20 pb.
PROSPETTIVE IN CASO VITTORIA PDL
"Il programma del PDL secondo la simulazione effettuata genera su un orizzonte di lungo termine una dinamica delle variabili di finanza pubblica meno virtuosa rispetto al PD, soprattutto in termini di deficit, che, restando al di sopra del 3% per tutto l'orizzonte di lungo termine, implicherebbe l'apertura di una procedura contro il deficit eccessivo da parte della Commissione Europea" dice la nota.
La riduzione del debito al 94% del Pil nel 2011 permetterebbe probabilmente di evitare un downgrading da parte delle agenzie di rating.
In un tale contesto, gli spread Btp-Bund non si discosterebbero molto dai livelli degli ultimi cinque anni.
Semmai, una qualche possibilità di riduzione dello spread "difficile da quantificare" si potrebbe vedere se venisse attuato il massiccio piano di privatizzazioni presente nel programma del Pdl, poichè potrebbe generare una riduzione dell'offerta di titoli, che si potrebbe stimare nel periodo 2009-2011 del 36%.
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