Stabilire per legge che nessuno può guadagnare di più del Presidente della Repubblica

Stabilire x legge che nella P.A. nessuno può guadagnare + del Pres. della Repubblica


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a me pare una boiata gia' avere un PdR (quindi la domanda x me non ha senso:D)...
una figura che non serve assolutamente a nulla...
quest'anno con i 150 anni dell'unita' di Italia quanto ci e' costato?!?!?
e poi si permette pure di bacchettare... :wall::wall::wall:
ci portasse almeno qualche turista!!! :lol:

strano che nessuno lo faccia notare... ;)

PS
sono per il premierato... almeno il CDC (centro di costo) e' uno solo...

PS2
ovviamente sono favorevole a stipendi massimi nella PA...
e magari la materia e' gia' regolata...
solo che poi in Italia riescono ad aggirare le norme...
vedi doppi stipendi, rimborsi, coca ed escort a volonta', etc...
 
Ultima modifica:
a me pare una boiata gia' avere un PdR (quindi la domanda x me non ha senso:D)...
una figura che non serve assolutamente a nulla...
quest'anno con i 150 anni dell'unita' di Italia quanto ci e' costato?!?!?
e poi si permette pure di bacchettare... :wall::wall::wall:
ci portasse almeno qualche turista!!! :lol:

strano che nessuno lo faccia notare... ;)

PS
sono per il premierato... almeno il CDC (centro di costo) e' uno solo...

PS2
ovviamente sono favorevole a stipendi massimi nella PA...
e magari la materia e' gia' regolata...
solo che poi in Italia riescono ad aggirare le norme...
vedi doppi stipendi, rimborsi, coca ed escort a volonta', etc...

in un paese capace di eleggere n volte silvio berlusconi forse è bene che i poteri del premier rimangano un tantino sotto controllo :-o
per quanto riguarda il quirinale, userei la mannaia sui costi.
assolutamente sì, tetto agli stipendi pubblici con premi per i manager in base ai risultati raggiunti da valutare in base a criteri multipli da parte sia dei cittadini che del ministro del tesoro.
 
io direi di più: sarei favorevole a mettere un tetto massimo agli stipendi in italia e uno minimo. cioè nessuno potrebbe avere uno stipendio maggiore di 5000 euro mensili compreso il presidente della repubblica o i giornalisti, i calciatori, persone dello spettacolo, manager e con i risparmi alzerei le pensioni minime almeno a 1000 euro; che ve ne sembra utopia?
Comunista. :rolleyes:
 
Quanto agli stipendi pubblici, c'è anche un'altra cosa su cui riflettere. Sicuramente gli sprechi sono enormi, e ci sono posti inutili pagati 10.000 euro al mese o più. A cominciare dai parlamentari, che ridurrei a 100 per ogni camera. Sarebbero più che sufficienti.
Ma il punto è un altro: se si vogliono i migliori, bisogna pagarli. Si chiama meritocrazia. Perchè mai chi ha il potenziale di guadagnare 20.000 euro al mese nel settore privato dovrebbe lavorare nel settore pubblico per 5.000? La nostra società capitalista ha generato degli squilibri enormi tra chi lavora nel settore privato e chi nel settore pubblico. Questioni di "potere" e aspirazioni patriottiche a parte, non è che pagando "poco" i politici, finiamo per selezionare una classe politica mediocre?
Per quanto nella pratica probabilmente è impossibile legare le "performance" del paese agli stipendi di chi lo governa, non sareste disposti a pagare il primo ministro 10.000.000 di euro all'anno se questo riuscisse a ridurre il debito pubblico, ad esempio, del 20% in due anni, senza alzare le tasse?

Pura fantasia, certo, ma è per far capire il concetto.
 
io direi di più: sarei favorevole a mettere un tetto massimo agli stipendi in italia e uno minimo. cioè nessuno potrebbe avere uno stipendio maggiore di 5000 euro mensili compreso il presidente della repubblica o i giornalisti, i calciatori, persone dello spettacolo, manager e con i risparmi alzerei le pensioni minime almeno a 1000 euro; che ve ne sembra utopia?
io darei a tutti 5000 euros.........a prescindere:D............a dimenticavo meretrici.per tutti gli over 70 a gratis...........cannoni a gratis:lol: per tutti gli under 70
 
i beni del vaticano in italia=700 mila mq.
Con sentenza n 24500/2009, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Casa di Cura Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata (un ente morale di diritto pontificio dotato di personalità giuridica) contro la sentenza ICI n. 33/02/04 della Commissione Tributaria Regionale della Liguria.La suprema corte ha, in tale occasione, evidenziato che “la necessità, affermata dalla Corte Costituzionale, che, ai fini del riconoscimento dell’esenzione prevista dalla norma, le attività esercitate negli immobili “non siano produttive di lucro e di reddito”

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Monti ORA IN DIRETTA MONDIALE CON STAMPA ESTERA ha elogiato la DANIMARCA.Bene ma MONTI sa La Danimarca dice addio alle fonti fossili: solo rinnovabili ed energia pulita entro il 2050 e che Middelgrunden è il primo parco cooperativo al mondo: la metà delle azioni appartiene a una società privata a partecipazione statale, l’altra metà è degli 8.552 privati cittadini che hanno aderito all’offerta pu...bblica di azioni, guadagnando mediamente il 7% di interesse annuo. Oltretutto, il parco permette un risparmio di 24.470 tonnellate (ton) di carbone, ossia 68.000 ton di Co2 in meno”. ??

ENERGIA PULITA ANCHE IN ITALIA, BERLUSCA VOLEVA NUKE E GAS RUSSO..OVVIAMENTE..

http://www.pinobruno.it/2009/12/in-danimarca-l%E2%80%99energia-eolica-e-anche-un-investimento-per-i-cittadini/Visualizza altro


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In Danimarca l’energia eolica è anche un investimento per i cittadini
http://www.pinobruno.it/ Tweet Leggo sull’Almanacco della Scienza, curato dal CNR
 
Capito perchè non se ne esce se non lo si stabilisce per legge ?

ECCO I SACRI-FICHI DEL PARLAMENTO - PERCHÉ I BEN PASCIUTI DIPENDENTI DELLE CAMERE SONO STATI GRAZIATI DALLA MANOVRA LACRIME E SANGUE DELL’UOMO DEL MONTI? - A PALAZZO MADAMA, SI VIVE CON LE CHIAPPE AL CALDO: GLI STENOGRAFI GUADAGNANO PIU’ DI NAPOLITANO, LE SEGRETARIE PIU’ DI UN PRIMARIO DI CHIRURGIA - A MONTECITORIO UN BARBIERE ARRIVA A INTASCARSI 9 MILA € AL MESE E UN CONSIGLIERE 24 MILA - REGALO DI NATALE: GRAZIE A FINI E SCHIFANI MANTERRANNO EMOLUMENTI, RICCHE INDENNITÀ E CORPOSE DIARIE…



Primo Di Nicola per "l'Espresso"

Le ricche prebende dei parlamentari per ora sono al riparo. Spinto dalla crisi e per fare cassa, il presidente del Consiglio Mario Monti ha provato a tagliarle per decreto, il famoso salva-Italia. Grazie all'intervento dei presidenti di Camera e Senato, deputati e senatori sono però riusciti a mantenere i loro emolumenti, le ricche indennità, le corpose diarie, i vitalizi da nababbi e gli altri privilegiatissimi compensi che hanno sinora accompagnato la loro elezione.
Fini - Schifani Ma solo per il momento. Entro la fine del prossimo gennaio, stando all'impegno solennemente preso da Gianfranco Fini e Renato Schifani, sui trattamenti degli eletti dovrà calare comunque la mannaia imposta dai vincoli di bilancio per allinearli ai più magri livelli in vigore nel resto d'Europa. Un passo storico, certamente. Ma anche la fine di tutti i privilegi che allignano in Parlamento?
Neanche per sogno. All'ombra di Montecitorio e Palazzo Madama, nonostante gli annunci di riforma e tagli degli uffici di presidenza, continuano infatti a prosperare i ricchissimi trattamenti di cui gode il piccolo esercito di dipendenti che, tra una voce e l'altra della busta paga e i connessi sistemi previdenziali porta a casa retribuzioni e pensioni in grado di suscitare l'invidia persino del presidente della Repubblica. Un'esagerazione?
Dati alla mano, Giorgio Napolitano incasserà quest'anno un appannaggio complessivo di circa 239 mila euro. Un bello stipendio, senza dubbio, soprattutto se confrontato con le ristrettezze e le ambasce dei comuni cittadini ai quali Monti sta chiedendo sacrifici e imponendo tagli dolorosi persino ai trattamenti pensionistici più bassi.
Solo che il compenso di Napolitano impallidisce di fronte ai 259 mila euro lordi che può arrivare ad incassare ogni anno un semplice stenografo parlamentare, uno di quelli che si vedono alla tv mentre trascrivono i lavori delle assemblee o degli altri organi; e miseramente si inchina al confronto dei 370 mila euro percepiti da un consigliere parlamentare all'apice della carriera.
MARIO MONTI E non si tratta dell'unico paradosso che spunta dalle tabelle retributive di Montecitorio e Palazzo Madama. Scorrendole, si scopre pure che i commessi possono portare a casa più dei magistrati e le segretarie (8 mila netti mensili) quasi il doppio (4.500 netti) del primario di un reparto di neurochirurgia del Sistema sanitario nazionale. Naturale che grazie a questi munifici compensi i livelli di spesa riportati nei bilanci di Camera e Senato per il personale abbiano raggiunto livelli da allarme rosso. Ed è altrettanto naturale che grazie ad essi i trattamenti pensionistici dei lavoratori parlamentari, anche a causa dei bizantinismi del regolamento e delle sorprendenti regalìe collezionate negli anni, abbiano toccato poi livelli di privilegio che pochissimo hanno da invidiare ai famigerati vitalizi riscossi da deputati e senatori.
Qualche cifra: a Palazzo Madama, per il personale di ruolo e quello in quiescenza si spendono complessivamente (dati 2011) 236 milioni di euro l'anno. Di questi, 136 se ne vanno per pagare gli stipendi dei dipendenti in servizio (in carico ne risultano 940, 120 in meno del 2006 grazie al blocco del turn-over) e più di 97 milioni per fare fronte alle pensioni degli ex. Cifre sorprendenti se confrontate con quelle relative ad altri capitoli di spesa del bilancio di Palazzo Madama.
Passando al setaccio tabelle e allegati si scopre infatti che, rispetto ai dipendenti, per i senatori e le loro attività si spende molto meno: 196 milioni in totale, di cui 96 elargiti per le indennità, le diarie e gli altri compensi di quelli in carica; 61 milioni per i vitalizi e ulteriori 38 per i gruppi parlamentari. Ancora più costoso si rivela il personale della Camera (1.642 persone) che, nello scorso anno, ha assorbito 256 milioni per le retribuzioni e oltre 204 per le pensioni. Ma attraverso quali meccanismi questi dipendenti arrivano a guadagnare così tanto? Come sono organizzati?
Cominciamo da Montecitorio e dalle sue varie fasce retributive (vedere tabella). Chiarito che gli stipendi sono onnicomprensivi (sommano straordinari e lavoro notturno) e pagati per 15 mensilità, e ricordato che nei ranghi parlamentari si accede solo per concorso, si parte dalla categoria più bassa degli operatori tecnici (operai, barbieri, autisti) che iniziano con uno stipendio di 2 mila 300 euro lordi per arrivare a 9.461 euro all'apice della carriera con 35 anni di anzianità.
Un gradino sopra ci sono gli assistenti (commessi e addetti alla vigilanza) che, pur iniziando con una paga mensile di 2.600 euro, finiscono poi con la stessa retribuzione degli operatori (e vai a capire perché). Seguono i collaboratori tecnici (2.319 euro il primo stipendio, quasi 11 mila al top della carriera), quindi i consiglieri, che entrano nei ruoli con 5 mila euro e finiscono con la bellezza di 23.825 euro lordi al mese.
camera dei deputati Al top, ovviamente, il segretario generale con i suoi 28.152 euro mensili. Tutto qui? Macché: accanto allo stipendio, a chi svolge ruoli dirigenti viene riconosciuta un'indennità di funzione che si traduce in altri 410 euro netti mensili per l'assistente superiore, 1.198 per il consigliere caposervizio,1.450 per il vicesegretario e ben 2.207 euro per il segretario generale.
Una pacchia, insomma, moltiplicata dalle indennità integrative speciali, dagli assegni di anzianità e da tutti gli altri strani automatismi (a cominciare dall'astrusa "indennità pensionabile pari al 2,5 per cento delle competenze lorde annue dell'anno precedente") che garantiscono agli stipendi una spinta propulsiva sconosciuta in ogni altro comparto del pubblico impiego.
Questo a Montecitorio. E a Palazzo Madama? Al Senato, per funzioni pressoché identiche, i dipendenti guadagnano ancora di più. Gli assistenti parlamentari (compiti manuali e di vigilanza) arrivano a riscuotere quasi 10 mila euro lordi al mese; i coadiutori (segreteria e archivistica) circa 12 mila; i segretari (ricerca e progettazione) più di15 mila; gli stenografi oltre 17 mila, i consiglieri ben 24.672 che, in un anno, fanno 13 mila in più rispetto ai colleghi della Camera.
Se gli stipendi sono da favola, i trattamenti pensionistici dei dipendenti di Montecitorio e Palazzo Madama risultano altrettanto allettanti. In Parlamento, infatti, i trattamenti di anzianità, prima della riforma voluta dagli uffici di presidenza delle due Camere (contributivo pro-rata per tutti; età minima di 66 anni e 67 su richiesta), sono stati elargiti con sconcertante generosità. E con criteri altrettanto favorevoli. Prendiamo la Camera dei deputati. Fino a pochi giorni fa regnava questa situazione.
Gli assunti a partire dal 2009, i più "penalizzati", avevano un sistema contributivo (trovava applicazione per soli 35 dipendenti) che consentiva di riscuotere la pensione di vecchiaia a 65 anni (uno in meno rispetto ai 66 pretesi dal ministro del Lavoro Elsa Fornero per i comuni lavoratori) e quella di anzianità pure a "quota 97" che, con 36 anni di versamenti, voleva dire incassarla anche a 61 anni (l'età media di pensionamento per il 2010 è stata di 58 anni e di 59,9 nel 2011).
senato-della-repubblica Gli assunti in epoca precedente, invece, potevano eludere ancora più facilmente i rigidi criteri già in vigore per il resto dei lavoratori: a costoro bastava avere 35 anni di contributi e 57 anni di età (invece di 60-61) per andare in pensione. E non basta: utilizzando tutte le scappatoie del regolamento, potevano anticipare ancor più l'agognato riposo. Bastava avere 20 anni di servizio effettivo a Montecitorio (il cosidetto "calpestìo") e pagare una penalizzazione del 2 per cento per ogni anno mancante ai 57.
Mentre aggiungendo i riscatti universitari, quelli per il servizio militare e soprattutto i bienni contributivi concessi in occasione di particolari ricorrenze (la presa di Porta Pia, per esempio) era addirittura possibile sfiorare il limite dei 50 anni. E con criteri di conteggio dell'assegno rigorosamente retributivo e in grado di far raggiungere alla pensione quasi il 100 per cento dell'ultimo stipendio riscosso (gli altri lavoratori pubblici si sono sempre fermati all'80 per cento). Adesso la mannaia potrebbe calare anche su questi trattamenti. Ma chissà fino a che punto. E in ogni caso varrà solo per chi sarà assunto da oggi in poi.
 

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