Beige Book: l’economia cresce ad un ritmo moderato e l’inflazione si conferma stabile. I segnali di lieve ottimismo della Fed spingono sempre più in alto i listini
Nel mese di marzo e nella prima metà di aprile, l’economia americana ha continuato a mostrare segnali di crescita, anche se ad un ritmo moderato, mentre l’andamento dell’inflazione si è rivelato sostanzialmente stabile, senza riportare variazioni di rilievo rispetto alle settimane precedenti. E’ questo in estrema sintesi il messaggio che si coglie questa sera dalla lettura del Beige Book, il consueto rapporto elaborato dalla Federal Reserve sullo stato di salute della congiuntura a stelle e strisce, in base alle rilevazioni compiute nei 12 distretti federali. Ricordiamo che il report della Banca Centrale viene stilato otto volte anno e con due settimana di anticipo rispetto alle consuete riunioni del Board, chiamato ad esprimersi sulla politica monetaria degli Stati Uniti.
Nel documento consegnato questa sera, formulato sulla base delle informazioni disponibili prima del 16 aprile scorso e riferito al periodo compreso tra questa data e gli inizi del mese di marzo, si legge che l’economia a stelle e strisce attraversa una fase di ripresa “moderata” o “modesta”. Un messaggio improntato ad un maggiore ottimismo rispetto a quello consegnato lo scorso 7 marzo, quando invece era emerso che il rallentamento della congiuntura era stato riscontrato in maniera generalizzata in vari distretti.
Il Beige Book mette inoltre in evidenza il fatto che alcune aree stanno attraversando una fase di rallentamento in riferimento all’attività manifatturiera. Questa situazione viene però compensata dal buon andamento delle vendite al dettaglio, che conferma uno scenario ancora positivo.
Qualche preoccupazione è emersa invece in riferimento al mercato del lavoro, che segnala una stretta in alcuni distretti, per quanto non vi sia ancora un vero e proprio allarme per un rallentamento significativo dello stesso e gli incrementi salariali si presentano ancora modesti.
Nessuna novità è emersa invece sul fronte dell’inflazione, visto che l’andamento dei prezzi al consumo rimane generalmente stabile, o al massimo con incrementi piuttosto modesti, sebbene in alcune aree si rileva un aumento dei prezzi alla produzione. Se da una parte sono in ascesa i costi del carburante e dell’energia, dall’altra non mancano alcune tensioni sui prezzi all’importazione delle materie prime, spiegando che ciò è ascrivibile in buona misura anche alla debolezza del dollaro nei confronti delle altre valute.
Segnali di debolezza ancora per comparto residenziale, con un calo dell’edilizia e una poco vivace attività per gli affitti residenziali. Anche sul fronte dei mutui le notizie non solo particolarmente incoraggianti, visto che la domanda è sostanzialmente stabili e in alcuni casi in frenata per i finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni, a fronte però di un incremento di quelli per i locali commerciali e il credito industriale.
Nel complesso dunque il Beige Book non ha restituito un quadro allarmante per l’economia americana, anche se di fatto il report di questa sera non presenta particolari novità rispetto alle letture precedenti. Questo lascia intatta l’incertezza che aleggia ancora sull’evoluzione dei mesi a venire, da cui dipenderà in buona parte la politica monetaria che verrà adottata dalla Fed e a cui i mercati continuano a guardare con interesse crescente.
Preziose informazioni in questa direzione potranno essere fornite dalla lettura preliminare del Prodotto Interno Lordo del primo trimestre di quest’anno, in programma venerdì prossimo. Gli analisti si attendono in media una crescita nell’ordine del 2%, in frenata rispetto alla rilevazione dell’ultimo trimestre del 2006 quando il dato finale aveva restituito un progresso del 2,5%.
La fotografia scattata dalla Fed e consegnata questa sera, ha però avuto il merito di non rovinare il buonumore del mercato, che anzi ha approfittato per dare vita a nuovi acquisti nella parte finale della seduta, conclusasi con rialzi di poco inferiori ad un punto percentuale per i tre indici principali.