Peggio degli anni settanta 16/06/2004
Un articolo dal titolo "The Monster Awakes", mette a confronto l'aumento degli aggregati monetari negli anni che precedettero la grande inflazione degli anni settanta con quello avvenuto più di recente.
Ecco i numeri: la crescita della M3 tra il 1966 e il 1973 (7 anni) fu del 94% (+9.9% annuo nominale). Dal 1996 al 2004 (8 anni) è stata invece del 93% (+8.5% annuo nominale). La crescita reale annua, al netto dell'inflazione, si rivela però maggiore nel secondo dei periodi considerati: il 6.1% annuo contro il 5.1% di allora.
La storia non si ripete mai esattamente, ma gli effetti e le conseguenze della smoderata crescita inflazionistica degli aggregati monetari saranno anche in questo caso, benché diversi, altrettanto e forse più disastrosi di quelli allora.
Benchè parlare di stabilità monetaria di fronte a un aumento dei prezzi delle case a due cifre (in alcune aree pari addirittura al 20-30% l'anno) richieda una faccia tosta che supera ogni umana impudenza, il fatto che le autorità cerchino di nascondere con ogni mezzo la diminuzione (che sta velocemente evolvendo in distruzione) del potere di acquisto della moneta (segnaliamo a tal proposito un altro ritardo nella pubblicazione dei prezzi alla produzione americani dovuta alle solite difficoltà di calcolo) mentre allo stesso tempo le banche centrali continuano a pompare liquidità nel sistema ha il solo effetto di favorire dinamiche diverse, che potremmo definire sempre più fuorvianti e ingannevoli, da quelle che si svilupperebbero sotto altre circostanze.
Tuttavia, la sostanza, ovvero il fallimento totale della politica inflazionistica, rimane una certezza caratterizzata da due sole incognite: le modalità e i tempi di consegna.