Occorrono politiche Keynesiane ..... dall'ing Migliorino oggi :
8 Febbraio ore 8.00: ...
Nel report del 6 Febbraio abbiamo visto che il vero tasso di disoccupazione italiano è oltre il 20%, ovvero 5.6 milioni di disoccupati.
Abbiamo anche visto che è un numero che continua ad aumentare: se la produzione industriale continua a calare ed il Pil anche, significa che si perde capacità produttiva e, quindi, posti di lavoro.
Di questo passo, nel 2014 avremo 6.0 milioni di disoccupati e, se le condizioni economiche non cambieranno (in meglio, s'intende), alla fine di questo decennio avremo 8.0 milioni di disoccupati... oltre il 30% della forza lavoro.
Non è un'opinione, ma matematica.
E' ovvio, e lo capisce anche un bambino scimunito, che bisogna cambiare "radicalmente" politiche economiche (ed industriali) per evitare il baratro di una guerra civile (tipo quella che è già in atto in Grecia).
Capite bene che con un italiano su tre disoccupato (al momento è uno su cinque) di cui uno su due al Sud... la rivoluzione e la guerra civile diventano inevitabili...
Ancora una volta non è un'opinione, ma matematica: nessun paese è mai riuscito a tenere metà della popolazione (in questo caso quella del Sud Italia) senza reddito e, in questa circostanza, la guerra civile (poveri contro meno poveri) è l'unico sbocco possibile.
Intervenire sulla disoccupazione "adesso" è, non solo indispensabile per risolvere un problema di milioni di italiani, ma anche assolutamente necessario per evitare guai molto grossi nei prossimi sette anni.
Chiarita la cornice dello scenario, fatemi anche fare una semplice, banale premessa: per riassorbire la disoccupazione, bisogna ricominciare a crescere...
Di quanto?
Gli economisti dicono che se cresci (riferito al Pil) solo dell'1% l'anno, non crei nuovi posti di lavoro... perché quella crescita viene assorbita dalla maggiore produttività...
In sostanza: con i nuovi processi tecnologici e grazie alla curva di apprendimento (significa che facendo le stesse cose, diventiamo sempre più bravi a farle) la quantità di "merci" prodotte dallo stesso numero di lavoratori aumenta dell'1% l'anno.
Per creare nuovi posti di lavoro, dunque, bisogna crescere (sempre riferito al Pil) ad un tasso superiore all'1% l'anno.
In poche parole, se volessimo assorbire meta della disoccupazione attuale (che è, ripetiamo, pari a 5.6 milioni) nei prossimi 10 anni, dovremmo "creare" 280.000 nuovi posti l'anno... ovvero crescere (in termini di Pil) di almeno il 2.0% l'anno.
Qual è il problema?
Nei 15 anni dall'entrata in vigore dell'euro, la nostra crescita annua media è stata zero... e, dunque, la domanda è molto semplice: cosa ci autorizza a "prevedere" una crescita del 2.0% l'anno, se nei passati 15 anni, con le regole e le "ricette economiche" dell'euro, abbiamo avuta crescita zero?
Le cose non avvengono per caso... c'è (ed è ben noto) un principio di causa ed effetto: tu fai questo e succede quello... ti spari un colpo di pistola in tempia e muori... mica diventi solo scemo...!!??
Quindi, con la stessa causa (le regole dell'euro), l'effetto è sempre lo stesso (crescita zero).
Ancora una volta non è un'opinione, ma matematica convalidata da 15 anni di esperienza pratica.
Quando Bersani ci dispensa il suo "rivoluzionario" piano per il "lavoro"... non rimuove nessuna delle cause che impediscono la crescita e, quindi, le sue sono promesse elettorali al pari di quelle di Berlusconi... Cioè aria fritta.
Monti, dal canto suo, neanche ci prova a fare un "progetto" per il lavoro (creare nuovi posti) e si limita a scimmiottare quegli chef della nouvelle cuisine che mettono un poco di questo (l'Imu) un po di quello (l'Irap) e un po di quell'altro (lo statuto dei lavoratori) per presentare al cliente un piatto da fame, facendoglielo pagare un occhio della testa...
E' chiaro che quelli di Monti, Bersani, etc.. sono pannicelli caldi applicati ad un malato a rischio di vita...
Per crescere del 2.0% l'anno, bisogna applicare terapie d'urto... massicce politiche Keynesiane di intervento diretto dello Stato nell'economia e nella finanza...
Il resto sono favole per bambini scimuniti.
Se ne sono convinti anche i giapponesi che, dopo 25 anni di stagnazione, hanno finalmente capito che per "scuotere l'economia" occorre un intervento diretto della Banca centrale (significa massicci QE... ovvero poderose iniezioni di "nuovo denaro" nel circuito economico e finanziario) e dello Stato... Esattamente ciò che hanno fatto USA e UK prima di loro...
Ed il Giappone ha un debito pubblico del 250% del Pil (il doppio del nostro) ed è arrivato (dopo 25 anni di ristrettezze) alla conclusione che le politiche di austerità (per ridurre il debito) sono stronzate: strangolano l'economia e, paradossalmente, fanno aumentare quel debito che si voleva ridurre.
In definitiva: noi dobbiamo tornare alla lira, dobbiamo nazionalizzare la Banca d'Italia e farle iniziare un generoso piano di QE...
Lo stato deve farsi carico di "creare nuovi posti di lavoro"... esattamente come fece l'Italia fascista nel 1929, quando affidò quel compito ad Alberto Beneduce... e questi nazionalizzò le Banche e creò l'Iri.
Il resto è conversazione da Bar.
Ben venga dunque Berlusconi quando dice che vuole uscire dall'euro e tornare alla lira... Il problema è che quel folcloristico illusionista ne dice tante... che poi non se le ricorda tutte (avevo un cugino così... faceva il sarto a Merì provincia di Messina... diceva di essere il sarto dei reali d'Inghilterra... e di essere stato sul balcone di Piazza Venezia con il duce, quando dichiarò guerra).
A questo punto della discussione c'è sempre qualcuno che, pensando di dire una cosa intelligente, ribatte che stampando denaro si crea inflazione...
E' una minchiata... e grossa anche.
Crei inflazione se stampi denaro in eccesso quando sei in regime di massima occupazione... non quando hai il 20.6% di disoccupati che si avviano a diventare il 30% per la fina del decennio...
Se qualcuno dovesse rispondere con questa "perla di stupidità"... sputategli in occhio alla Totò e mandatelo a fare in culo con una fragorosa pernacchia alla Eduardo De Filippo... Non merita altro.
Picciotti, questi sono gli argomenti seri su cui si deve basare questa campagna elettorale, il resto sono favole per bambini scimuniti.
... Non so se mi ho capito...??