tariffe professionali minime

Ma per favore.



Mi stupisco che tu posti una boiata del genere.
Non sta scritto da nessuna parte che se un professionista si fa pagare meno lavori male.

non so come lavori e campi tu
forse sei ricco di famiglia
io se devo farmi pagare la metà faccio due progetti nello stesso tempo
il risultato è mediocre a prescindere dalla mia preparazione
il mondo funziona così, sotto un certo livello di reddito non ci vado :-o
con buona pace di stato e imprese che si sono accordati per attaccare il reddito dei professionisti (vedi "riforma" universitaria e 20% arbitrario di sconto per le pubbliche amministrazioni)
 
non so come lavori e campi tu
forse sei ricco di famiglia
io se devo farmi pagare la metà faccio due progetti nello stesso tempo
il risultato è mediocre a prescindere dalla mia preparazione
il mondo funziona così, sotto un certo livello di reddito non ci vado :-o
con buona pace di stato e imprese che si sono accordati per attaccare il reddito dei professionisti (vedi "riforma" universitaria e 20% arbitrario di sconto per le pubbliche amministrazioni)

Io guadagno poco meno di 2k euro il mese più tredicesima.

La liberalizzazione permette a chi lavora bene di penetrare nel mercato senza dover fare lo schiavo gratis per altri, ma semplicemente offrendo servizi di pari livello a prezzi concorrenziali. Si suppone che poi, una volta che uno si è fatto il nome lavorando con poco margine ma non come servo di un altro più anziano (che magari poi ti frega il cliente), possa alzare le tariffe tenendosi i clienti e sai perché? Perché sa lavorare bene ed allora può alzare i prezzi.
Il problema delle tariffe minime è che con quelle avvocati anche bravi sono obbligati a far tariffe uguali ad altri che, come dicevo prima, hanno solo l'avviamento e nessuna altra qualità. Ma l'avviamento è quasi tutto per il professionista. Il risultato alla fine è (ripeto): chi è alle prime armi lavora gratis anche dopo aver preso il titolo e rimane a casa dai genitori. E rischia concretamente di rimanere soffocato dalla rigidità del sistema.
Con un sistema davvero concorrenziale e non ingessato, invece, chi è bravo prima suda ma poi emerge e si fa pagare caro per la sua bravura e non per, appunto rendite di posizione.
Salute e scusate la ridondanza ma devo andare a magnà! :p
 
Community news - 12 aprile 2010

Conto alla rovescia per l'incontro tra il Ministro della Giustizia Angelino Alfano e i Presidenti dei Consigli Nazionali degli Ordini, previsto per il 15 aprile. Sul tavolo, i nodi caldi delle categorie professionali, in primis la questione dei minimi tariffari inderogabili. Chiara la risposta degli ingegneri italiani: "Siamo pronti a dare il nostro contributo per elaborare tariffe minime che abbiano come obiettivo la tutela degli interessi dei cittadini".
È il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Giovanni Rolando a rimarcare infatti che il compito degli Ordini professionali è proprio agire su questo terreno mentre "l'abolizione della tariffa minima intervenuta con il decreto Bersani ha avuto il risultato diametralmente opposto". "Da una recente analisi elaborata dal Centro Studi del CNI – sottolinea infatti Rolando -il risparmio teorico che le amministrazioni pubbliche hanno avuto applicando la regola del massimo ribasso è solo dello 0,4% dell'importo dell'opera".
Per il Presidente in realtà non si può parlare di benefici ma, anzi, "una progettazione elaborata senza le necessarie risorse economiche non dà sufficienti garanzie per la sua corretta realizzazione. Ci potrebbero quindi essere contenziosi anche in fase di esecuzione dei lavori, oltre a quelli in fase di elaborazione dei progetti, ormai diventati all'ordine del giorno. Ogni prestazione deve avere un suo equo compenso - conclude Rolando - Non si può, in sostanza, pretendere di acquistare una Ferrari con i soldi messi a disposizione per una Cinquecento. I professionisti più seri certamente ci rimetterebbero,uscendo dal mercato e lasciando spazio ad eventuali altre figure meno scrupolose".E tra i danni seguiti al provvedimento in questione, il rischio anche per la dignità stessa delle professioni: "Non ha senso parametrizzare la prestazione intellettuale solo con valori collegati ai tempi tecnici di elaborazione – continua Rolando - in quanto le prestazioni intellettuali si distinguono proprio per il loro valore aggiunto d'ingegno".
Un incontro, dunque, atteso quello tra il Guardasigilli e gli stati generali delle professioni, che lo stesso Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha salutato con soddisfazione: "Ho apprezzato molto la convocazione del Ministro e le tematiche da lui introdotte, in quanto incontrano un ragionamento ed una volontà, quella del ripristino delle tariffe minime, da noi condivisi e più volte chiesti. Il fatto, inoltre, che Alfano abbia firmato la sua lettera come 'avvocato' è un ulteriore segnale di stima alle categorie delle professioni intellettuali, alle quali lui stesso appartiene".
 
Community news - 12 aprile 2010

Conto alla rovescia per l'incontro tra il Ministro della Giustizia Angelino Alfano e i Presidenti dei Consigli Nazionali degli Ordini, previsto per il 15 aprile. Sul tavolo, i nodi caldi delle categorie professionali, in primis la questione dei minimi tariffari inderogabili. Chiara la risposta degli ingegneri italiani: "Siamo pronti a dare il nostro contributo per elaborare tariffe minime che abbiano come obiettivo la tutela degli interessi dei cittadini".
È il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Giovanni Rolando a rimarcare infatti che il compito degli Ordini professionali è proprio agire su questo terreno mentre "l'abolizione della tariffa minima intervenuta con il decreto Bersani ha avuto il risultato diametralmente opposto". "Da una recente analisi elaborata dal Centro Studi del CNI – sottolinea infatti Rolando -il risparmio teorico che le amministrazioni pubbliche hanno avuto applicando la regola del massimo ribasso è solo dello 0,4% dell'importo dell'opera".
Per il Presidente in realtà non si può parlare di benefici ma, anzi, "una progettazione elaborata senza le necessarie risorse economiche non dà sufficienti garanzie per la sua corretta realizzazione. Ci potrebbero quindi essere contenziosi anche in fase di esecuzione dei lavori, oltre a quelli in fase di elaborazione dei progetti, ormai diventati all'ordine del giorno. Ogni prestazione deve avere un suo equo compenso - conclude Rolando - Non si può, in sostanza, pretendere di acquistare una Ferrari con i soldi messi a disposizione per una Cinquecento. I professionisti più seri certamente ci rimetterebbero,uscendo dal mercato e lasciando spazio ad eventuali altre figure meno scrupolose".E tra i danni seguiti al provvedimento in questione, il rischio anche per la dignità stessa delle professioni: "Non ha senso parametrizzare la prestazione intellettuale solo con valori collegati ai tempi tecnici di elaborazione – continua Rolando - in quanto le prestazioni intellettuali si distinguono proprio per il loro valore aggiunto d'ingegno".
Un incontro, dunque, atteso quello tra il Guardasigilli e gli stati generali delle professioni, che lo stesso Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha salutato con soddisfazione: "Ho apprezzato molto la convocazione del Ministro e le tematiche da lui introdotte, in quanto incontrano un ragionamento ed una volontà, quella del ripristino delle tariffe minime, da noi condivisi e più volte chiesti. Il fatto, inoltre, che Alfano abbia firmato la sua lettera come 'avvocato' è un ulteriore segnale di stima alle categorie delle professioni intellettuali, alle quali lui stesso appartiene".


Sono un professionista e quindi ho un "conflitto d'interessi".
-1) Ne abbiamo visti tanti sanzionati perchè non rispettavano i minimi prima della Visco-Bersani ?
-2) Abbiamo visto tanti miglioramenti dopo l'abolizione dei minimi (che nessuno rispettava ?)
-3) Esempio: Le tariffe dei Commercialisti sono del 1994 con prezzi fissati nel 1992 circa. Sono ancora in lire. un modesto artigiano guadagna molto di più delle tariffe minime.
-4) Il professionista può negoziare la prestazione e, con un mandato professionale in forma scritta si indicano doveri diritti e costi per entrambe le parti

In base a ciò le tariffe sono vecchie, superate ed anacronistiche.
Personalmente concordo per iscritto anticipatamente le prestazioni ed in 10 anni non ho mai avuto problemi.

Ho visto avvocati e notai fare tariffe ridotte e lasciare a casa o mettere in part-time un'impiegata all'anno, fino a chiudere.
Limare all'osso vuol dire non guadagnare, non aggiornarsi ed al primo imprevisto chiudere.
Il cliente assimila il professionista al venditore di telefonini, cerca di andare da quello che gli fa un euro di meno, salvo poi ovviamente lamentarsi degli errori se la prestazione è scadente oppure se l'impiegata butta via i documenti prima di essersi licenziata perchè non viene pagata...

Meditate gente meditate...

:ciao:
 
Sono un professionista e quindi ho un "conflitto d'interessi".
-1) Ne abbiamo visti tanti sanzionati perchè non rispettavano i minimi prima della Visco-Bersani ?
-2) Abbiamo visto tanti miglioramenti dopo l'abolizione dei minimi (che nessuno rispettava ?)
-3) Esempio: Le tariffe dei Commercialisti sono del 1994 con prezzi fissati nel 1992 circa. Sono ancora in lire. un modesto artigiano guadagna molto di più delle tariffe minime.
-4) Il professionista può negoziare la prestazione e, con un mandato professionale in forma scritta si indicano doveri diritti e costi per entrambe le parti

In base a ciò le tariffe sono vecchie, superate ed anacronistiche.
Personalmente concordo per iscritto anticipatamente le prestazioni ed in 10 anni non ho mai avuto problemi.

Ho visto avvocati e notai fare tariffe ridotte e lasciare a casa o mettere in part-time un'impiegata all'anno, fino a chiudere.
Limare all'osso vuol dire non guadagnare, non aggiornarsi ed al primo imprevisto chiudere.
Il cliente assimila il professionista al venditore di telefonini, cerca di andare da quello che gli fa un euro di meno, salvo poi ovviamente lamentarsi degli errori se la prestazione è scadente oppure se l'impiegata butta via i documenti prima di essersi licenziata perchè non viene pagata...

Meditate gente meditate...

:ciao:

Per quanto riguarda l'avvocatura le questioni sono un po' diverse: a meno che uno non richieda che vengano stilati semplici atti (dichiarazioni di successione, per esempio) non è possibile concordare un prezzo in anticipo perché nelle controversie non si sa quasi mai prima quali e quante siano le attività che si devono svolgere. E la durata vergognosa dei processi, dovuta a numerose cause che non interessa analizzare ora, specie nel civile, unita al fatto che per ovvi motivi di notula gli stessi avvocati non vedono di buon occhio gli strumenti deflattivi, non aiuta.
Le segretarie sono merce rarissima negli studi legali: ci sono solo in quelli con parecchi avv (almeno 6-7) ed in genere servono a rispondere al telefono, a prendere appuntamenti, ad aprire la porta e ad andare a far la coda alle copie o all'unep. Tutte attività che negli studi "normali" (da 1 a 3 associati) fa o l'avv stesso o il/i praticante/i. Che sono, viceversa, merce tutt'altro che rara. Il motivo è semplice: una giovane avvocato del mio studio era solita dire che l'avvocatura è "l'arena dei falliti", nel senso che chiunque ha una laurea in legge può fare la pratica e, con un po' d'impegno, prendere l'abilitazione, anche e soprattutto come ripiego quando non riesce a spendere la laurea in altro campo.

Altra cosa: se le tariffe minime sono bassissime allora non c'è alcun problema nel liberalizzarle del tutto, no?
Inoltre: non è vero che si cerca sempre il professionista più economico (ma è vero che comunque ci si lamenta ritenendo che l'obbligazione sia di risultato e non di mezzi) e l'argomento sulla segretaria licenziata prova troppo: può essere applicato a qualunque lavoratore dipendente e dunque anche agli operai. Pensa se il freno montato appositamente male è quello della tua auto...

In conclusione, a mio modesto parere se un avvocato viene buttato fuori dal mercato significa che non deve fare l'avvocato. Punto. Io capisco che ognuno abbia "coscienza di classe egoistica" e quindi senta solo i problemi della propria categoria perché "potrebbero toccare a lui", ma perché si ritiene normale, anzi dovuto, che un imprenditore incapace chiuda e non si ritiene normale che un professionista incapace faccia lo stesso? E ce ne sono tanti di avvocati che non sanno fare il loro lavoro.
Perché, ripeto, le regole di mercato devono sempre e solo valere per gli altri?
 
Per quanto riguarda l'avvocatura le questioni sono un po' diverse: a meno che uno non richieda che vengano stilati semplici atti (dichiarazioni di successione, per esempio) non è possibile concordare un prezzo in anticipo perché nelle controversie non si sa quasi mai prima quali e quante siano le attività che si devono svolgere. E la durata vergognosa dei processi, dovuta a numerose cause che non interessa analizzare ora, specie nel civile, unita al fatto che per ovvi motivi di notula gli stessi avvocati non vedono di buon occhio gli strumenti deflattivi, non aiuta.
Le segretarie sono merce rarissima negli studi legali: ci sono solo in quelli con parecchi avv (almeno 6-7) ed in genere servono a rispondere al telefono, a prendere appuntamenti, ad aprire la porta e ad andare a far la coda alle copie o all'unep. Tutte attività che negli studi "normali" (da 1 a 3 associati) fa o l'avv stesso o il/i praticante/i. Che sono, viceversa, merce tutt'altro che rara. Il motivo è semplice: una giovane avvocato del mio studio era solita dire che l'avvocatura è "l'arena dei falliti", nel senso che chiunque ha una laurea in legge può fare la pratica e, con un po' d'impegno, prendere l'abilitazione, anche e soprattutto come ripiego quando non riesce a spendere la laurea in altro campo.

Altra cosa: se le tariffe minime sono bassissime allora non c'è alcun problema nel liberalizzarle del tutto, no?
Inoltre: non è vero che si cerca sempre il professionista più economico (ma è vero che comunque ci si lamenta ritenendo che l'obbligazione sia di risultato e non di mezzi) e l'argomento sulla segretaria licenziata prova troppo: può essere applicato a qualunque lavoratore dipendente e dunque anche agli operai. Pensa se il freno montato appositamente male è quello della tua auto...

In conclusione, a mio modesto parere se un avvocato viene buttato fuori dal mercato significa che non deve fare l'avvocato. Punto. Io capisco che ognuno abbia "coscienza di classe egoistica" e quindi senta solo i problemi della propria categoria perché "potrebbero toccare a lui", ma perché si ritiene normale, anzi dovuto, che un imprenditore incapace chiuda e non si ritiene normale che un professionista incapace faccia lo stesso? E ce ne sono tanti di avvocati che non sanno fare il loro lavoro.
Perché, ripeto, le regole di mercato devono sempre e solo valere per gli altri?

Perfettamente d'accordo.
Mi pare che Tu sia un Avvocato.
Conosco discretamente bene le condizioni di molti Tuoi colleghi.
Rispondo al volo:

1) non è possibile concordare un prezzo in anticipo perché nelle controversie non si sa quasi mai prima quali e quante siano le attività che si devono svolgere. Certamente. Dando una copia della tariffa professionale il Cliente potrà comunque regolarsi.

2) il/i praticante/i. Alias schiavo a poco prezzo o gratis che sostituisce la segretaria e permette di fare prezzi inferiori. Prassi direi vergognosa. Chi lavora va pagato il giusto e non sfruttato per prendere un cliente in più a basso prezzo (a mio modesto parere).

3) una giovane avvocato del mio studio era solita dire che l'avvocatura è "l'arena dei falliti", nel senso che chiunque ha una laurea in legge può fare la pratica e, con un po' d'impegno, prendere l'abilitazione, anche e soprattutto come ripiego quando non riesce a spendere la laurea in altro campo. Quindi la giovane avvocato si riteneva una fallita ? :-?. Ritengo che lo svolgimento di attività in proprio sia la massima espressione delle proprie capacità, che peraltro ha un immediato riscontro nella capacità di "stare sul mercato" o meno. E' meglio far parte dell'Avvocatura di qualche piccolo Ente o Comune ?:-?

4)Altra cosa: se le tariffe minime sono bassissime allora non c'è alcun problema nel liberalizzarle del tutto, no? Certamente. Mi stupisce che qualcuno pensi di derogare i minimi, già così bassi.

5) l'obbligazione sia di risultato e non di mezzi.Perfettamente d'accordo. Se non erro lo dice anche il Codice Civile. E lo sanno i clienti, che sono pronti a richiedere i danni.

6) se un avvocato viene buttato fuori dal mercato significa che non deve fare l'avvocato. Perfettamente d'accordo. E pare che stia capitando a molti. Forse dovrebbero accorgersene prima di farsi buttare fuori...

Per chiudere allego una notiziuola fresca di stampa:

Anche i professionisti avvertono il peso della crisi - Non sono solo gli imprenditori comunque a viaggiare con l’allarme acceso. Anche i professionisti avvertono il peso della crisi. Nel primo trimestre 2010 – afferma il Sole - si stima un calo del fatturato del 37%, con il 19% degli studi a rischio chiusura. La recessione per loro non dà segni di tregua. Stiamo parlando di circa 2 milioni di persone, di cui il 50% autonomi e l'altro 50% impiegato con contratti vari: a tempo indeterminato, determinato, a progetto, di c.co.co..
Sono 300mila quelli a rischio - Nel mese di settembre si parlava di 300mila professionisti a rischio, dato che per ora minaccia di dover essere rispettato. La causa? “Noi fatturiamo seguendo il principio di cassa – spiega Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro e del comitato unico delle professioni – e il primo trimestre 2010 è stato durissimo, soldi non ne girano e lo strascico della crisi è maggiormente sentito con chi lavora per le Pmi. Sul settore pubblico non ci si può contare – continua la Calderone – ci vuole minimo un anno prima di vedere i soldi, tempo che non si è ridotto ultimamente. Se non ci sarà una ripresa a settembre - afferma - la stima dei 300mila a rischio è destinata a crescere”.
I più penalizzati? Giovani e donne - Inoltre a soffrire maggiormente sono i professionisti giovani che non hanno una clientela numerosa e le donne, che guadagnano dal 30 al 50% in meno rispetto ai colleghi maschi.


Meditate gente, meditate....:ciao:
 

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