Ignatius
sfumature di grigio
Ho ripassato la materia fiscale e ho scoperto che gli alimenti versati al/alla coniuge sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi di chi li paga, e imponibili fiscalmente per chi li riceve.
In certi casi, la separazione (con assegnazione di alimenti al coniuge meno ricco), tenuto conto della progressività dell'IRPEF, può dare luogo a 4.830 euro di risparmio fiscale complessivo [non ho tenuto conto di detrazioni da lavoro dipendente e altre, ma il concetto rimane sostanzialmente identico].
Allego un esempio limite: il coniuge "A" ha un imponibile di 140.000 euro l'anno, e versa 53.370 euro di tasse. Il coniuge "B" ha un imponibile di 10.000 euro l'anno e paga 2.300 euro di imposte l'anno.
In tutto, la famiglia "A+B" versa 55.670 euro su un reddito imponibile di 150.000 euro.
Immaginiamo ora che "A" e "B" si separino, che a favore di "B" venga stabilito un assegno di 65.000 euro l'anno, che risulteranno deducibili dai redditi di "A" e imponibili nella dichiarazione dei redditi di "B".
A questo punto, entrambi i coniugi avranno un imponibile di 75.000 euro l'anno, entrambi verseranno 25.420 euro di tasse, totale 50.840.
Ovvero, 4.830 euro di tasse in meno che se fossero sposati.
E credo che non siano nemmeno tenuti a vivere separatamente né ad astenersi dal copulare (una volta a semestre, non di più ché se no fa male), né ad astenersi dal nominarsi reciprocamente eredi universali.
Ci sarebbe solo la perdita dell'opzione alla pensione di reversibilità, ma per quello credo sia sufficiente risposarsi in prossimità del pensionamento.
Allora, che ne dite, amiche ed amici di InvestireOggi?
Vi ho illustrato a sufficienza la meravigliosa (e paradossale) convenienza fiscale della separazione rispetto al matrimonio, nel caso i due coniugi non abbiano redditi allineati?
P.S. Il tutto vale Salvo Errori & Omissioni: se divorziate e poi non diventate ricchj, la colpa non è mia. Se mi denunzierete griderò "Voglio un avvocato!", come improvvidamente un giorno disse la non ancòra moglie di f4f4f4f4f4f4f4.
In certi casi, la separazione (con assegnazione di alimenti al coniuge meno ricco), tenuto conto della progressività dell'IRPEF, può dare luogo a 4.830 euro di risparmio fiscale complessivo [non ho tenuto conto di detrazioni da lavoro dipendente e altre, ma il concetto rimane sostanzialmente identico].
Allego un esempio limite: il coniuge "A" ha un imponibile di 140.000 euro l'anno, e versa 53.370 euro di tasse. Il coniuge "B" ha un imponibile di 10.000 euro l'anno e paga 2.300 euro di imposte l'anno.
In tutto, la famiglia "A+B" versa 55.670 euro su un reddito imponibile di 150.000 euro.
Immaginiamo ora che "A" e "B" si separino, che a favore di "B" venga stabilito un assegno di 65.000 euro l'anno, che risulteranno deducibili dai redditi di "A" e imponibili nella dichiarazione dei redditi di "B".
A questo punto, entrambi i coniugi avranno un imponibile di 75.000 euro l'anno, entrambi verseranno 25.420 euro di tasse, totale 50.840.
Ovvero, 4.830 euro di tasse in meno che se fossero sposati.
E credo che non siano nemmeno tenuti a vivere separatamente né ad astenersi dal copulare (una volta a semestre, non di più ché se no fa male), né ad astenersi dal nominarsi reciprocamente eredi universali.
Ci sarebbe solo la perdita dell'opzione alla pensione di reversibilità, ma per quello credo sia sufficiente risposarsi in prossimità del pensionamento.
Allora, che ne dite, amiche ed amici di InvestireOggi?
Vi ho illustrato a sufficienza la meravigliosa (e paradossale) convenienza fiscale della separazione rispetto al matrimonio, nel caso i due coniugi non abbiano redditi allineati?
P.S. Il tutto vale Salvo Errori & Omissioni: se divorziate e poi non diventate ricchj, la colpa non è mia. Se mi denunzierete griderò "Voglio un avvocato!", come improvvidamente un giorno disse la non ancòra moglie di f4f4f4f4f4f4f4.