Ignatius
sfumature di grigio
Non mi stupirei se rispondeste coralmente: "non l'ho mai dimenticata, e non ho mai smesso di pensarci"
Era la regola dei "poveri di spirito", ma che a me pareva - forse tristemente - vera:
E' più facile che una cosa falsa ne renda falsa una vera, che una cosa vera sia di garanzia per la verità di un'altra.
Fonte: http://www.investireoggi.it/forum/1110817-post31.html
Ovvero: se tizio è un noto pallista, il fatto che ad un certo punto dica una verità, difficilmente ci porta a pensare che anche altre sue affermazioni precedenti siano state vere.
Al contrario, se ci fidiamo molto di una persona (un amico, un guru di borsa, un politico), crediamo a quello che dice, quando parla di settori che non conosciamo... ma ad un certo punto ci accorgiamo che una delle sue affermazioni è obiettivamente una fregnaccia, iniziamo a pensare che forse siamo stati vittima di una infatuazione, e che forse anche le altre sue visioni, cose sulle quali avevamo sposato acriticamente il suo punto di vista, erano alterate.
Secondo me, è abbastanza vero.
In linea con la tecnica alberoniana, porterò un esempio personale (ma, contrariamente all'aborrito Alberoni, NON pretenderò che esso rappresenti una legge valida per tutti e in tutti i tempi).
Da ragazzo, trent'anni fa, leggevo con interesse Panorama. Parlava di economia, politica, società, tecnologia, ecologia, automobili... di tutto.
Conoscevo molto poco i soggetti degli articoli, e mi sembrava bello potermi documentare a 360 gradi con un settimanale.
Un giorno, però, lessi un'articolo che parlava di tendenze musicali.
Lì ero decisamente più preparato.
E l'autore dell'articolo aveva scritto una cagàta pazzesca.
Mi venne il dubbio: "ma se, nel campo di cui capisco qualcosa, posso essere certo che abbiano scritto una stronzàta, non è che questa rivista scrive stronzàte in tutti i campi che tratta (e io, tapìno, non me ne sono accorto)?".
Un dubbio così forte da trasformare quella giovanile infatuazione letteraria in un cuore infranto.
Anche a voi càpita di passare dalla fiducia pressoché totale alla diffidenza, al verificarsi di una prima, importante smentita del vostro interlocutore (idolo musicale o politico o amico o guru di borza che egli/ella sia)?
Era la regola dei "poveri di spirito", ma che a me pareva - forse tristemente - vera:
E' più facile che una cosa falsa ne renda falsa una vera, che una cosa vera sia di garanzia per la verità di un'altra.
Fonte: http://www.investireoggi.it/forum/1110817-post31.html
Ovvero: se tizio è un noto pallista, il fatto che ad un certo punto dica una verità, difficilmente ci porta a pensare che anche altre sue affermazioni precedenti siano state vere.
Al contrario, se ci fidiamo molto di una persona (un amico, un guru di borsa, un politico), crediamo a quello che dice, quando parla di settori che non conosciamo... ma ad un certo punto ci accorgiamo che una delle sue affermazioni è obiettivamente una fregnaccia, iniziamo a pensare che forse siamo stati vittima di una infatuazione, e che forse anche le altre sue visioni, cose sulle quali avevamo sposato acriticamente il suo punto di vista, erano alterate.
Secondo me, è abbastanza vero.
In linea con la tecnica alberoniana, porterò un esempio personale (ma, contrariamente all'aborrito Alberoni, NON pretenderò che esso rappresenti una legge valida per tutti e in tutti i tempi).
Da ragazzo, trent'anni fa, leggevo con interesse Panorama. Parlava di economia, politica, società, tecnologia, ecologia, automobili... di tutto.
Conoscevo molto poco i soggetti degli articoli, e mi sembrava bello potermi documentare a 360 gradi con un settimanale.
Un giorno, però, lessi un'articolo che parlava di tendenze musicali.
Lì ero decisamente più preparato.
E l'autore dell'articolo aveva scritto una cagàta pazzesca.
Mi venne il dubbio: "ma se, nel campo di cui capisco qualcosa, posso essere certo che abbiano scritto una stronzàta, non è che questa rivista scrive stronzàte in tutti i campi che tratta (e io, tapìno, non me ne sono accorto)?".
Un dubbio così forte da trasformare quella giovanile infatuazione letteraria in un cuore infranto.
Anche a voi càpita di passare dalla fiducia pressoché totale alla diffidenza, al verificarsi di una prima, importante smentita del vostro interlocutore (idolo musicale o politico o amico o guru di borza che egli/ella sia)?