TI CAMBIANO ANCHE LE COSE CHE NON SUCCEDONO

DANY1969

Forumer storico
... oltre che le rughe :d:
Buona settimana a tutti :)

Vista dal Dent d'Heren (Italy) :)


Immagine11.jpg
 
Ma la scorta gliela paghiamo anche all'estero ? ...dal 2006 ?????
Si vedono almeno 6 uomini di scorta - a parte i 2 carabinieri in moto - e l'autista.
Diciamo 20.000 euro al mese ? Qualcosa più di 3.000.000 di euro in questi anni.

Napoletano, classe 1979, tra gli scrittori più contestati dell’ultimo decennio.
Famoso soprattutto per il suo libro, che poi ha ispirato un film e una serie tv di successo,
Gomorra
con cui ha deciso di aprire il vaso di Pandora, affinché tutti vengano a conoscenza
della criminalità organizzata che c’è nell’hinterland napoletano.
Dal 2006 Saviano vive fuori dall’Italia ed è perennemente sotto scorta dal momento che ha ricevuto delle minacce di morte.

Oggi su Facebook sta circolando il video pubblicato da Repubblica sull'arrivo del noto scrittore al parco nel centro di Milano.
Nelle immagini si vedono due motociclette dei carabinieri, l'auto grigia con a bordo Saviano e un'altra auto al seguito.
Il corteo si ferma a pochi metri dal palco da cui poi parlerà l'autore di Gomorra.
Saviano scende, viene indirizzato verso il palco e scambia poche battute con il cameraman che lo stava riprendendo.
 
Recep Tayyip Erdogan festeggia l’ennesimo trionfo nelle elezioni anticipate in Turchia.
A scrutinio pressoché concluso (98%), il capo dello stato uscente si è detto ormai certo della rielezione,
che stavolta gli metterà in mano i larghissimi poteri attributi dal nuovo sistema presidenziale.

"Una vittoria della democrazia", l’ha definita, rivendicando il successo in un breve discorso.
Ma il suo 52,5% non placa le proteste delle opposizioni, che denunciano una "manipolazione"
dei dati da parte dell’agenzia statale Anadolu e gridano ai brogli, dopo aver chiesto ai suoi sostenitori di non lasciare incustodite le urne.

Ancora in tarda serata, il Chp parlava di "alta probabilità di un secondo turno" in base alle cifre reali.
Ma nel centro di Istanbul i sostenitori del Sultano sono sfilati con caroselli di auto inneggiando ad Allah, ormai certi della vittoria.

Anche la coalizione che sostiene Erdogan mantiene la maggioranza assoluta in Parlamento,
grazie al risultato sopra le attese dei nazionalisti dell’Mhp, veri vincitori di questo voto.
Senza di loro, l’esito sarebbe stato rovesciato.

Ma il partito di Erdogan perde molti consensi e senza i nazionalisti, che con l’11% ottengono una cinquantina di seggi
e si rilanciano al centro della scena politica, non sarebbe riuscito a tenere la maggioranza assoluta.
Ora, è probabile che l’agenda di governo ne risulti fortemente influenzata.

L’alleanza della Nazione del Chp con il Buon Partito di Akesener e gli islamisti del Sp si ferma a 191 seggi con il 34%.

In Parlamento entrano ancora i filo-curdi dell’Hdp, superando la soglia di sbarramento del 10% e conquistando 67 deputati.
 
Ogni tot di volte, mi trovo d'accordo con Sgarbi.

Uno dei migliori poliziotti italiani, ovunque stimatissimo
e all'epoca capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani,
a ragion veduta e con dati certi affermò che Saviano
non correva rischi reali più di quanto potesse correre ogni altro giornalista
che scriveva articoli di prima mano (non di seconda, come Saviano) sulla camorra.

Le considerazioni di Pisani non erano politiche ma tecniche.

Il discorso era chiaro, ma la falsa indignazione e la retorica prevalsero.

«A noi della Mobile fu data la delega per riscontrare quel che Saviano
aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute.
Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sull'assegnazione della scorta».

Pisani aggiunse:
«Faccio anticamorra dal 1991. Ho arrestato centinaia di delinquenti. Ho scritto, testimoniato...
Beh, giro per la città con mia moglie e con i miei figli, senza scorta.
Resto perplesso quando vedo scortate persone che hanno fatto meno di tantissimi poliziotti,
carabinieri, magistrati e giornalisti che combattono la camorra da anni. Non ho mai chiesto una scorta».

Saviano ha rappresentato la vita sotto scorta come una dolorosa costrizione.
Un'assoluta bugia.

Pisani, che aveva osato mettere in discussione i rischi eventuali di un intoccabile,
si trovò al centro di un'indagine giudiziaria, fu costretto a lasciare Napoli
per essere poi riabilitato e assolto dopo le dichiarazioni calunniose di un collaboratore di giustizia.
 
Da tempo lo affermo.

Lo avevamo lasciato in un mare di petrolio nella prima guerra del Golfo,
martire dello scontro tra Saddam e George Bush senior.

Ma anche vittima di una «fake news», perché l'immagine del cormorano coperto di fanghiglia nera era falsa.


Oggi un altro falso circonda il cormorano e altri animali come lui: sono considerati in estinzione
mentre stanno benone; anzi, minacciano la sopravvivenza di altre specie.

«Il cormorano danneggia gli allevamenti ittici. Il temolo e la trota marmorata sono in grave pericolo»,
spiega Pietro Genovesi, responsabile dell'Ispra per la gestione e conservazione della fauna.
Dall'Alto Adige alla Sardegna, si moltiplicano i piani regionali di contenimento.
«Gli abbattimenti devono essere mirati e controllati - specifica Genovesi -. È un uccello migratorio e si può fare poco in fase di prevenzione».

Le dieci piaghe d'Egitto narrate nella Bibbia annoveravano l'invasione di cavallette, rane, zanzare, locuste.
Oggi le emergenze sono altre.
Cormorani, cinghiali, lupi, cornacchie, nutrie, gabbiani, pesci siluro,
scoiattoli grigi, gamberi americani, perfino l'ibis sacro e le garzette:

l'Italia è invasa da animali che provocano danni enormi all'ambiente, ad altre specie e alle attività dell'uomo, ma che non si riesce a combattere.

«È un problema molto serio», ammette il professor Adriano Martinoli, dell'unità di analisi e gestione delle risorse ambientali all'università dell'Insubria.

«Essi provocano danni ad allevamenti e colture, creano allarme sociale quando si spingono nei centri abitati,
ma soprattutto alterano la stabilità ambientale. Gli ecosistemi si reggono su equilibri dinamici.
Se arrivano nuove specie prive di antagonisti, o non si interviene per controllare quelle già presenti, si scompensa tutto».
 
Le specie locali vanno contenute, mentre quelle introdotte (anche inconsapevolmente) dall'uomo andrebbero eradicate.

Come le nutrie, portate in Europa dal Sudamerica nel secolo scorso per le pellicce e poi disperse nei campi quando cambiò la moda;
oppure il pesce siluro, arrivato dai fiumi dell'est Europa.

L'Unione europea ha redatto un elenco di 33 specie animali alloctone (e una ventina di piante) da eliminare;
ormai però gli esemplari sono talmente tanti che li si può soltanto limitare.

Secondo Coldiretti in Italia vivono un milione di cinghiali e due di nutrie solo in Lombardia.

I danni sono valutati in decine di milioni di euro:
«I lupi sbranano le greggi, i cinghiali provocano incidenti così come le deiezioni degli storni,
le cornacchie hanno attaccato degli studenti, i gabbiani rubano le merendine,
il guano può portare malattie, le nutrie danneggiano i campi e i corsi d'acqua», esemplifica Genovesi.

«Introdurre specie esotiche è una forma di inquinamento - dice Martinoli -. È come petrolio sversato in mare.
Con la differenza che la macchia oleosa viene smaltita, mentre l'animale si riproduce
e un organismo vivente non assoggettato a un equilibrio dinamico, cioè privo di un antagonista, porta all'estinzione di specie locali.
Difendere indiscriminatamente gli animali è una distorsione culturale».

Perché non è questione soltanto delle specie aliene: cinghiali e cormorani vivono qui da millenni,
ma chi è danneggiato dalla loro presenza non distingue se sono extracomunitari.

Il fronte animalista fatica a sentire ragioni.
Per Martinoli «è una posizione ideologica pericolosa.
Di solito chi protesta vive nelle città, dove oggi si crea la pubblica opinione,
ma non si può fare gravare tutto il peso della gestione di queste specie soltanto su chi vive nelle campagne o in montagna».

Spesso si guarda con strabismo a questi fenomeni: nessuno obietta se c'è da debellare la zanzara tigre (originaria dell'Asia)
ma guai a toccare lo scoiattolo grigio, al quale dovrebbe spettare la stessa sorte perché nordamericano e nemico degli scoiattoli europei, che però ricorda tanto Central park.
 
London hasn’t presented any hard evidence for the Skripals case and is trying to impose
its opinion on the Organization for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW),
the Russian Embassy to the Netherlands said on Wednesday.

""Deception" is perhaps the word of a day. Has the UK presented any hard evidence for the so-called "Skripals case"? No.

They embroiled their allies in the blatant campaign against Russia.
Now they try to drag the #OPCW in their games at the 4th special session of the CSP
(the Conference of the States Parties to the Chemical Weapons Convention)," the Embassy tweeted.
 
Mentre i carabinieri gli raccontavano del figlio quindicenne sorpreso al parco in compagnia di uno spinello,
un ristoratore di Cattolica ha aperto la mano e l’ha stampata sul volto del suo discendente
.

Il sottufficiale dell’Arma presente alla scena ha denunciato il padre per abuso dei mezzi di correzione.
Forse non poteva comportarsi altrimenti. Ma forse avrebbe potuto girarsi dall’altra parte.

Invidio chi riesce a tracciare una linea netta tra ciò che va fatto e ciò che non si deve fare mai.

Non si possono considerare sullo stesso piano il balordo violento o il pazzo isterico che ogni sera gonfiano i figli
come zampogne e un povero cristo che, al termine di una giornata di lavoro,
si ritrova convocato in caserma per essere messo a conoscenza delle bravate dell’erede.

È un gioco delle parti: il ragazzo trasgredisce, l’adulto sanziona e così insieme si cresce, senza esagerare.

Visto l’andazzo rivendicativo-protettivo nei confronti della prole che hanno assunto ultimamente i rapporti tra genitori e insegnanti,
mi sarei preoccupato di più se il padre, invece che al figlio, la sberla l’avesse tirata al carabiniere.
 
«La denuncia mi pare esagerata - racconta l’avvocato Alessandro Totti, che difende l’uomo, nel confermare l’episodio - ;
il mio assistito mi ha raccontato che si è trattato di un gesto di rabbia.
Immaginate lo spavento di una persona che viene convocata per telefono dai carabinieri per riprendersi il figlio senza troppe spiegazioni,
aggiungete il fatto che anche il figlio maggiore aveva avuto problemi analoghi e quella reazione, per quanto sbagliata, diventa in qualche modo comprensibile».

Il padre denunciato è un quarantenne, incensurato:
«È un uomo che lavora tutto il giorno - riferisce ancora il legale - sperava di non avere più a che fare con problemi causati dai figli».

Se lo schiaffo è ritenuto un abuso di metodi di correzione, scatta l’articolo 571 del codice penale: la pena prevista è al massimo di sei mesi.

La Cassazione in passato aveva stabilito che un ceffone dato a un figlio non è reato se non c’è l’esplicita volontà di provocare danni fisici.
 

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