TI CAMBIANO ANCHE LE COSE CHE NON SUCCEDONO

Hanno la faccia cosparsa d'olio.......

I reati tributari erano già tutti estinti: a ottobre dello scorso anno, con un versamento di un milione di euro,
era stata chiusa la partita con l’Agenzia delle Entrate per quanto riguardava l’omesso versamento delle ritenute fiscali dovute,

a gennaio, alla vigilia dell’udienza preliminare (poi slittata a questa mattina),
erano stati versati altri due milioni di euro, a copertura dell’omesso versamento Iva contestato.

Ora hanno anche risarcito il fallimento con 6 milioni di euro, tanto che l’avvocato Carlo Galli,
che rappresenta la curatela, ha già rinunciato agli atti attinenti la loro posizione avanti a Tribunale delle Imprese di Milano
dove, il prossimo settembre, verrà discussa la causa civile intentata nei confronti degli imputati per il crac dell’azienda e tre istituti bancari.

Ai quali si chiede - in solido - un risarcimento milionario, passato, con l’esborso dei 6 milioni citati, da 27 a 21 milioni di euro.

È slittata al prossimo 16 ottobre - per l’astensione degli avvocati penalisti -
l’udienza preliminare per il fallimento della Trafileria del Lario di Calolziocorte che vede imputati
l’ex ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla, rieletta alla Camera dei deputati lo scorso 4 marzo, il padre Vittorio,
Nicola Vaccani, prima amministratore e poi liquidatore della società nonchè cognato della deputata,
Alessandro Valsecchi, cugino nonché amministratore delegato
e i tre membri del collegio sindacale, Francesco Ercole, presidente, Mario Ercole e Aida Tia.

Dopo l’estinzione dei reati tributari, per padre e figlia restano in piedi solo le ipotesi di reato
previste dalla legge fallimentare del 1942 e riconducibili sostanzialmente alla bancarotta patrimoniale dolosa.
 
Personalmente penso che ciascuno debba fare il suo "lavoro" ......
ed il Sig. prete faebbe meglio a preoccuparsi dei gravi problemi della Chiesa.
Primo fra tutti i casi di pedofilia, poi quelli dei preti che vanno ........ "hanno una doppia vita".


Don Aldo Antonelli, prete abruzzese e penna freelance dell’Huffington Post,
è stato intervistata dal programma di Radio 24 la zanzara dove si è prodigato in una spassionata invettiva contro il leader della Lega.

Per esempio:"Salvini è un fascista e un razzista, non ci piove. Dice più o meno le stesse cose di Hitler.
Che fino a quando era vivo riempiva le piazze ed è diventato un mostro, e spero lo diventi anche lui. Non gli batto le mani".
E aggiunge: "Hitler metteva la gente nei vagoni piombati e ha soppresso la democrazia.
Lui era la forma hard, Salvini quella light: chiude i porti".
Insomma, "Salvini è squadrista, razzista, ignorante, volgare, cinico e baro, sbrodolatore di volgarità,
fomentatore di odio, prevaricatore, lupo travestito da agnello, cristiano camuffato".

E dopo il paragone con il führer, ecco quello con il duce: "Anche Mussolini è andato al potere con la democrazia".

Padre Antonelli invoca, dunque, la rivolta popolare, lasciandosi andare infine a un’uscita abbastanza infelice soprattutto per un uomo di chiesa:

"Bisogna ribellarsi perché Salvini camuffa il suo razzismo con il rosario, col populismo,
ma ha un odio di rapina, è un mostro. Non auguro la morte a nessuno, ma deve scomparire dalla vita pubblica e politica".
 
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un prete ? Con i braccialetti ? Ahahahahah
 
In caso di guerra con la Russia, le forze della Nato rimarrebbero imbottigliate nel traffico, perdendo la prima fase del conflitto.
L’incubo delle infrastrutture europee continua a essere al centro dei pensieri delle forze atlantiche.
Le strade europee sono strette, i ponti deboli, i tempi molto lunghi e sono troppe le differenze fra un Paese e l’altro.

Il Washington Post riporta un dato che preoccupa vertici della Nato.
In caso di esplosione di un conflitto, “i ritardi – una miscela di burocrazia, cattiva pianificazione e infrastrutture in decadenza –
potrebbero consentire alla Russia di conquistare il territorio della Nato nei Paesi baltici
mentre i pianificatori dell’esercito Usa stanno ancora compilando le 17 pratiche necessarie per attraversare la Germania e la Polonia”.


E non è un’ipotesi così peregrina.
Le simulazioni del Pentagono hanno spesso avuto come risultato una Russia vincente e una Nato sconfitta clamorosamente: almeno nella prima fase della guerra.
E nella maggior parte dei casi, il motivo non risiedeva nel gap tecnologico o bellico, ma proprio nell’incapacità di raggiungere la linea del fronte.

Un problema che si nota già negli spostamenti durante le esercitazioni militari.
Si parla di settimane per spostare i mezzi blindati dalla Germania al Mar Nero.
Addirittura in alcuni casi lo spostamento di interi corpi da una regione all’altra è stato realizzato in mesi,
rendendo cristallino che, in caso di guerra, la Russia avrebbe avuto un vantaggio enorme.

La questione non è, come detto, soltanto infrastrutturale in senso stretto, ma anche burocratico.
L’esempio che fa la testata americana sulle differenze legislative e tecniche fra uno Stato e l’altro nello spostamento dei mezzi pesanti, è emblematico.

In Germania, la legge permette il movimento dei camion carichi di carri armati e altri mezzi pesanti sulle autostrade nei giorni feriale solo se di notte.
La Svezia, che non è membro della Nato ma un partner sempre più imprescindibile, richiede un preavviso di tre settimane
prima che la maggior parte del personale e delle attrezzature militari possano entrare sul suo territorio.

Ma ci sono problemi anche di natura tecnica che all’apparenza sembrano del tutto secondari, ma che in caso di guerra diventano fondamentali.
Si pensi al fatto che i binari delle ferrovie del Baltico sono più distanti fra loro rispetto allo standard occidentale.
Questo cosa comporta? Che i treni devono essere scaricati al confine e ricaricati su treni che già sono nel circuito ferroviario del Baltico o della Polonia.
 
La polizia tedesca ha annunciato ieri l'apertura di indagini sulla morte di 21 dipendenti di una stessa ditta della Germania occidentale a partire dal 2000.


Si sospetta di un collega delle vittime, che avrebbe sparso polveri tossiche sopra il cibo consumato dagli altri impiegati.
L'uomo, 56 anni, è stato arrestato in maggio grazie alle riprese delle videocamere di sorveglianza,
dopo che un collega aveva notato una polvere sospetta sopra il proprio pezzo di pane e ha avvisato un superiore.

Secondo un primo rapporto della polizia, l'arrestato avrebbe sparso sul cibo del collega polvere di acetato di piombo, in quantità sufficiente per provocare gravi danni agli organi.

Nella casa del sospetto sono stati trovati quantitativi di mercurio, piombo e cadmio.
 

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