Wall Street, al close un grazie a Comcast e Greenspan. Dow Jones (+1,17%)
Wall Street chiude la seduta sui massimi, incoraggiata dalle parole di Alan Greenspan non meno che dall’offerta a sorpresa di Comcast su Disney, un’operazione di scambio azionario del valore di 66 miliardi di dollari nel suo complesso. Il Dow Jones alla fine chiude a quota 10.737,55 (+1,17%), mentre l’indice S&P500 è a 1.157,68 punti (+1,06%). Decisamente positivi anche il Nasdaq (grafico, a 2.089,66 punti (+0,69%) e il Russel 2000, a quota 597,02 (+0,71%). In recupero anche l’oro, a 410,70 dollari l’oncia, favorito dal calo del dollaro dopo la dichiarazione del numero uno della Fed per il quale non c’è fretta di aumentare i tassi,
anche se i segnali di ripresa economica vanno consolidandosi: parole che consentono ai T-bond, inizialmente in calo, di terminare la seduta al rialzo. La seduta, in assenza totale di qualsivoglia indicatore macroeconomico, vive infatti tra le reazioni all’annuncio di Comcast (CMCSA), che intende offrire 0,78 proprie azioni per ogni titoli Disney (DIS) che verrà consegnato all’Opa, un’operazione da 66 miliardi di dollari di controvalore (comprensivo dei debiti del gruppo di Topolino) che esprimeva un premio di quasi 10 punti percentuali sulla chiusura di mercoledì di Disney, ma che già stasera appare superata dall’andamento dei due titoli coinvolti, con la preda che sale di 14 punti e l’offerente che cede l’8%, con molti broker che rivedono al ribasso il giudizio sui suoi titoli. Positivi i commenti degli analisti: il mercato delle fusioni continua a proporre nuove operazioni, a dimostrazione del fatto che le aziende hanno e intendono utilizzare le riserve di cassa; in particolare nel settore editoriale, questa settimana sotto i riflettori per la pubblicazione delle trimestrali di tutti i principali protagonisti presenti a Wall Street, gli operatori si domandano chi sarà la prossima preda e qualcuno indica in Mgm, da troppo tempo lontana dai riflettori, uno dei possibili nomi.
Intanto sul Dow tutti o quasi i titoli terminano in rialzo: in calo chiudono solo Coca-Cola (KO), Eastman Kodak (EK), Hewlett-Packard (HPQ), Altria Group (MO) e Wal-Mart (WMT), che secondo Merrill Lynch potrebbe davvero, al di là delle smentite, essere interessata all’italiana Esselunga per costruirsi una testa di ponte in un mercato dal quale il gigante della distribuzione Usa è ancora del tutto assente. Intanto fioccano ancore le trimestrali: proprio Disney dopo l’annuncio di Comcast, dato contemporaneamente alla pubblicazione di una trimestrale in linea con le migliori attese, decide di bruciare i tempi e anticipa la diffusione dei propri dati, annunciando utili per 33 centesimi per azione, rispetto ai 2 centesimi dei dodici mesi precedenti, 10 centesimi oltre le attese medie degli analisti. Il reddito del gruppo editoriale sale del 19% a 8,549 miliardi di dollari rispetto ai 7,170 dell’anno precedente. Coca Cola segna invece 38 centesimi di utile per azione (46 includendo alcune voci straordinarie, sopra le attese di 44 centesimi degli analisti) ma non sfugge alla critica degli analisti di Csfb che notano un rallentamento dei profitti operativi in Asia e Nord America. Il giudizio resta peraltro “buy” perché i “mediocri” risultati della compagnia erano stati ampiamente anticipati alla presentazione dello scorso dicembre. Alcoa (AA) beneficia di un upgrade da parte di Prudential Securities, da “undeweight” a “overweight”, grazie all’attesa di maggiori prezzi per l’alluminio. Il broker alza anche il prezzo obiettivo da 30 a 45 dollari per azione e le sue stime sugli utili 2004 e 2005, cosa che porta Alcoa a chiudere in crescita di oltre 5 punti percentuali.
Intanto PeopleSoft (PSFT) anticipa di aver saputo che l’Antitrust raccomanderà al Dipartimento della Giustizia di bloccare l’offerta di Oracle (ORCL): i due titoli si muovono in direzioni opposte, con PeopleSoft che perde un ulteriore 0,9% mentre Oracle recupera il 2,3%.