patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
WILLIAM FEATHER
Gli affari e la vita sono come un conto in banca: non puoi portar via più di quello che dai
.
Wall Street al palo, il mercato riflette sui dati macro
Al termine di una seduta erratica, influenzata dall’andamento del prezzo del petrolio non meno che dai dati macroeconomici, Wall Street chiude sugli stessi livelli di ieri con una leggera prevalenza di segni positivi sul Nyse, mentre sul Nasdaq (grafico si nota qualche segno negativo in più. Il Dow Jones chiude infatti a 9.937,64 (invariato), mentre l’indice S&P500 risale a 1.089,18 punti (+0,05%) e il Nasdaq scivola a quota 1.896,59 (-0,08%). In calo frazionale anche il Russell 2000, che chiude a 540,75 punti (-0,02%). In calo, invece, l’oro, tornato a 378,50 dollari l’oncia (4,40 dollari in meno di ieri), mentre i T-bond trovano lo spunto positivo, tanto che i cui rendimenti tornano a scendere: il decennale vede il tasso scivolare al 4,72%, mentre il trentennale guida registra un rendimento del 5,43%. Infine il petrolio, dopo qualche alto e basso, chiude a 40,92 dollari al barile, perdendo parte dei guadagni segnati ieri.
Sul fronte dei dati macroeconomici l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia mostra un calo inatteso a maggio rispetto al mese precedente, decisamente più ampio di quanto stimato dagli economisti, che però avvertono che l’indicatore è basato più sul “sentiment” degli operatori che non su componenti tangibili e che pertanto una singola variazione non è eccessivamente significativa, essendo per natura molto volatile. Nel primo pomeriggio i dati del mercato del lavoro avevano visto salire per la seconda settimana consecutiva il numero di richieste di sussidi di disoccupazione, anche in questo caso a sorpresa, mentre la media a quattro settimane è risalita su livelli non più toccati dal novembre del 2000.
Tra le blue chip un rally di Intel (INTC) aiuta a equilibrare il calo registrato da McDonal’s (MCD).....
, mentre il calo del settore delle infrastrutture di rete pesa sui tecnologici. Intanto gli analisti iniziano a sostenere che il mercato si stia abituando a convivere con l’idea di tassi d’interesse più elevati degli attuali, al minimo storico dal secondo dopoguerra ad oggi, e che gli operatori stiano iniziano a riconcentrarsi sul lato positivo di questa situazione, ossia sugli attesi incrementi degli utili aziendali. L’incapacità, dimostrata ieri, di mantenere i recuperi segnati nell’arco delle singole sedute dimostrerebbero,
tuttavia, che è possibile un ultima correzione prima che il mercato possa tornare a salire. Inanto, tornando ai singoli titoli, McDonald’s perde circa l’1,7% dopo aver annunciato anche per quest’anno dividendi “pingui” ma non nella misura dello scorso anno, mentre sul mercato giungono confuse notizie di una bomba che sarebbe esplosa nei pressi di un ristorante della catena di fast-food. Intanto Intel sale dell’1,1% nonostante sia stata citata in causa per aver infranto una licenza, recuperando l’inatteso e tardivo calo registrato ieri a Wall Street, mentre sul Nasdaq soffrono i produttori di infrastrutture di rete: Tellabs chiude in forte calo (-13,584%) dopo l’annuncio dell’acquisizione per 1,9 miliardi di dollari di Advanced Fibre Communications, operazione che avverrà in parte in contanti (17 dollari per ogni titolo consegnato all’Opa) e in parte in azioni (secondo il concambio di 1,55 titoli Tellabs per ogni Afc). Inoltre, sempre nel settore dei produttori di infrastrutture di rete, anche Ciena perde quota (-13,66%) dopo l’annuncio di perdite più ampie delle attese nel secondo trimestre fiscale.
Tra gli altri settori anche i prodotti per la salute, le telecomunicazioni e la grande distribuzione sono in calo, mentre le linee aeree chiudono in recupero dopo l’ugrade ricevuto dai titoli di Delta Air Lines (DAL) e dal passo indietro del prezzo del petrolio. Bene anche i titoli biotecnologici e i produttori .
WILLIAM FEATHER
Gli affari e la vita sono come un conto in banca: non puoi portar via più di quello che dai
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Wall Street al palo, il mercato riflette sui dati macro
Al termine di una seduta erratica, influenzata dall’andamento del prezzo del petrolio non meno che dai dati macroeconomici, Wall Street chiude sugli stessi livelli di ieri con una leggera prevalenza di segni positivi sul Nyse, mentre sul Nasdaq (grafico si nota qualche segno negativo in più. Il Dow Jones chiude infatti a 9.937,64 (invariato), mentre l’indice S&P500 risale a 1.089,18 punti (+0,05%) e il Nasdaq scivola a quota 1.896,59 (-0,08%). In calo frazionale anche il Russell 2000, che chiude a 540,75 punti (-0,02%). In calo, invece, l’oro, tornato a 378,50 dollari l’oncia (4,40 dollari in meno di ieri), mentre i T-bond trovano lo spunto positivo, tanto che i cui rendimenti tornano a scendere: il decennale vede il tasso scivolare al 4,72%, mentre il trentennale guida registra un rendimento del 5,43%. Infine il petrolio, dopo qualche alto e basso, chiude a 40,92 dollari al barile, perdendo parte dei guadagni segnati ieri.
Sul fronte dei dati macroeconomici l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia mostra un calo inatteso a maggio rispetto al mese precedente, decisamente più ampio di quanto stimato dagli economisti, che però avvertono che l’indicatore è basato più sul “sentiment” degli operatori che non su componenti tangibili e che pertanto una singola variazione non è eccessivamente significativa, essendo per natura molto volatile. Nel primo pomeriggio i dati del mercato del lavoro avevano visto salire per la seconda settimana consecutiva il numero di richieste di sussidi di disoccupazione, anche in questo caso a sorpresa, mentre la media a quattro settimane è risalita su livelli non più toccati dal novembre del 2000.
Tra le blue chip un rally di Intel (INTC) aiuta a equilibrare il calo registrato da McDonal’s (MCD).....
, mentre il calo del settore delle infrastrutture di rete pesa sui tecnologici. Intanto gli analisti iniziano a sostenere che il mercato si stia abituando a convivere con l’idea di tassi d’interesse più elevati degli attuali, al minimo storico dal secondo dopoguerra ad oggi, e che gli operatori stiano iniziano a riconcentrarsi sul lato positivo di questa situazione, ossia sugli attesi incrementi degli utili aziendali. L’incapacità, dimostrata ieri, di mantenere i recuperi segnati nell’arco delle singole sedute dimostrerebbero,
tuttavia, che è possibile un ultima correzione prima che il mercato possa tornare a salire. Inanto, tornando ai singoli titoli, McDonald’s perde circa l’1,7% dopo aver annunciato anche per quest’anno dividendi “pingui” ma non nella misura dello scorso anno, mentre sul mercato giungono confuse notizie di una bomba che sarebbe esplosa nei pressi di un ristorante della catena di fast-food. Intanto Intel sale dell’1,1% nonostante sia stata citata in causa per aver infranto una licenza, recuperando l’inatteso e tardivo calo registrato ieri a Wall Street, mentre sul Nasdaq soffrono i produttori di infrastrutture di rete: Tellabs chiude in forte calo (-13,584%) dopo l’annuncio dell’acquisizione per 1,9 miliardi di dollari di Advanced Fibre Communications, operazione che avverrà in parte in contanti (17 dollari per ogni titolo consegnato all’Opa) e in parte in azioni (secondo il concambio di 1,55 titoli Tellabs per ogni Afc). Inoltre, sempre nel settore dei produttori di infrastrutture di rete, anche Ciena perde quota (-13,66%) dopo l’annuncio di perdite più ampie delle attese nel secondo trimestre fiscale.
Tra gli altri settori anche i prodotti per la salute, le telecomunicazioni e la grande distribuzione sono in calo, mentre le linee aeree chiudono in recupero dopo l’ugrade ricevuto dai titoli di Delta Air Lines (DAL) e dal passo indietro del prezzo del petrolio. Bene anche i titoli biotecnologici e i produttori .
