patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
WILLIAM FEATHER
Che sia il matrimonio o gli affari, la pazienza è la prima regola del successo
Petrolio, Jp Morgan e Honeywell fanno tremare il Dow Jones
Seduta dai due volti per Wall Street: se i titoli dei semiconduttori aiutano il listino tecnologico Nasdaq (grafico a riprendere fiato, le pressioni derivanti dal nuovo rincaro dei future sul greggio continuano a pesare sul Dow Jones, che resta sui minimi degli ultimi due mesi pur riducendo sul finale le perdite di metà seduta. Alla fine, infatti, mentre il greggio torna a 54,41 dollari al barile, oltre 1,6 dollari in più di ieri, dopo i deludenti dati sulle scorte energetiche americane, che mostrano il quinto calo settimanale consecutivo delle scorte di prodotti raffinati (in sostanza benzina e gasolio).
Il Dow Jones chiude il calo dello 0,11% a 9.886,93 punti mentre il più ampio S&P500 è a quota 1.103,66 (+0,043%) e il Nasdaq a 1.932,97 punti (+0,52%). Positivo anche il Russell 2000, a 570,13 punti (+0,61%). Dal canto loro i T-bond hanno chiuso la seduta con rendimenti di nuovo in calo, col decennale al 3,99% (dal 4,04%) e il trentennale al 4,78% (dal 4,85%), mentre l’oro approfitta del passo falso del dollaro e risale a 425 dollari l’oncia, oltre 3 dollari in più di ieri.
Non è comunque solo il petrolio a pesare sull’indice delle prime trenta capitalizzazioni americane: nel diluvio di trimestrali (che continua in questi minuti con nomi importanti come EBay o Siebel Systems che stanno diffondendo i propri numeri, in attesa della trimestrale di StM) Jp Morgan Chase (JPM) e Honeywell (HON) hanno deluso, chiudendo in ampio calo la seduta, anche a causa, per Honeywell, dell’immediato downgrade da parte di Merrill Lynch.
Tra i migliori, al contrario, spicca Intel (INTC), salito di quasi tre punti nel corso della seduta. Tra i temi dominanti della seduta si nota un certo “bottom fishing”, con gli investitori attenti a sfruttare eventuali cali eccessivi di titoli dei settori assicurativi o tecnologici, mentre non manca il denaro sugli energetici, in relazione al continuo rialzo del prezzo del greggio.
Il tutto però con rapidi movimenti intraday, con una rotazione di titoli e settori vorticosa che spesso lascia le cose, a fine seduta, quasi al punto di partenza, mentre gli investitori stannocercando di capire, al di là dell’operatività giorno per giorno, quale concreto impatto sull’economia potranno avere prezzi del petrolio così a lungo su livelli tanto elevati. E alcuni analisti già mettono le mani avanti, sostenendo che difficilmente nel 2005 l’economia Usa potrà crescere del 4,5% circa atteso per quest’anno. Un’affermazione, del resto, ampiamente condivisibile dato che da mesi la Fed va preparando il terreno per un “soft landing” e che dunque anche senza il rialzo dei prezzi del greggio sarebbe stato nell’ordine delle cose assistere ad un rallentamento della crescita economica americana, al momento stimata in crescita del 3,5% l’anno prossimo ma che potrebbe rallentare ulteriormente a causa degli alti prezzi del greggio.
Tornando ai titoli, oggi i finanziari subiscono il peso di una trimestrale di Jp Morgan più debole delle attese, di un cambiamento ai vertici di Citigruop (C), con l’allontanamento di tre alti dirigenti tra cui il vice presidente Deryck Maughan, e dell’incriminazione formale da parte della Sec nei confronti di Fannie Mae (FNM). In ripresa gli assicurativi, che pure restano sotto i riflettori dopo la decisione del procuratore di New York di estendere le indagini al gruppo olandese ING. Tra gli altri titoli perdono terreno Pfizer (PFE), Honeywell e Motorola (MOT), mentre rimbalzano United Technologies (UTX) e Lucent Technologies (LU), le cui trimestrali hanno convinto gli investitori
WILLIAM FEATHER
Che sia il matrimonio o gli affari, la pazienza è la prima regola del successo
Petrolio, Jp Morgan e Honeywell fanno tremare il Dow Jones
Seduta dai due volti per Wall Street: se i titoli dei semiconduttori aiutano il listino tecnologico Nasdaq (grafico a riprendere fiato, le pressioni derivanti dal nuovo rincaro dei future sul greggio continuano a pesare sul Dow Jones, che resta sui minimi degli ultimi due mesi pur riducendo sul finale le perdite di metà seduta. Alla fine, infatti, mentre il greggio torna a 54,41 dollari al barile, oltre 1,6 dollari in più di ieri, dopo i deludenti dati sulle scorte energetiche americane, che mostrano il quinto calo settimanale consecutivo delle scorte di prodotti raffinati (in sostanza benzina e gasolio).
Il Dow Jones chiude il calo dello 0,11% a 9.886,93 punti mentre il più ampio S&P500 è a quota 1.103,66 (+0,043%) e il Nasdaq a 1.932,97 punti (+0,52%). Positivo anche il Russell 2000, a 570,13 punti (+0,61%). Dal canto loro i T-bond hanno chiuso la seduta con rendimenti di nuovo in calo, col decennale al 3,99% (dal 4,04%) e il trentennale al 4,78% (dal 4,85%), mentre l’oro approfitta del passo falso del dollaro e risale a 425 dollari l’oncia, oltre 3 dollari in più di ieri.
Non è comunque solo il petrolio a pesare sull’indice delle prime trenta capitalizzazioni americane: nel diluvio di trimestrali (che continua in questi minuti con nomi importanti come EBay o Siebel Systems che stanno diffondendo i propri numeri, in attesa della trimestrale di StM) Jp Morgan Chase (JPM) e Honeywell (HON) hanno deluso, chiudendo in ampio calo la seduta, anche a causa, per Honeywell, dell’immediato downgrade da parte di Merrill Lynch.
Tra i migliori, al contrario, spicca Intel (INTC), salito di quasi tre punti nel corso della seduta. Tra i temi dominanti della seduta si nota un certo “bottom fishing”, con gli investitori attenti a sfruttare eventuali cali eccessivi di titoli dei settori assicurativi o tecnologici, mentre non manca il denaro sugli energetici, in relazione al continuo rialzo del prezzo del greggio.
Il tutto però con rapidi movimenti intraday, con una rotazione di titoli e settori vorticosa che spesso lascia le cose, a fine seduta, quasi al punto di partenza, mentre gli investitori stannocercando di capire, al di là dell’operatività giorno per giorno, quale concreto impatto sull’economia potranno avere prezzi del petrolio così a lungo su livelli tanto elevati. E alcuni analisti già mettono le mani avanti, sostenendo che difficilmente nel 2005 l’economia Usa potrà crescere del 4,5% circa atteso per quest’anno. Un’affermazione, del resto, ampiamente condivisibile dato che da mesi la Fed va preparando il terreno per un “soft landing” e che dunque anche senza il rialzo dei prezzi del greggio sarebbe stato nell’ordine delle cose assistere ad un rallentamento della crescita economica americana, al momento stimata in crescita del 3,5% l’anno prossimo ma che potrebbe rallentare ulteriormente a causa degli alti prezzi del greggio.
Tornando ai titoli, oggi i finanziari subiscono il peso di una trimestrale di Jp Morgan più debole delle attese, di un cambiamento ai vertici di Citigruop (C), con l’allontanamento di tre alti dirigenti tra cui il vice presidente Deryck Maughan, e dell’incriminazione formale da parte della Sec nei confronti di Fannie Mae (FNM). In ripresa gli assicurativi, che pure restano sotto i riflettori dopo la decisione del procuratore di New York di estendere le indagini al gruppo olandese ING. Tra gli altri titoli perdono terreno Pfizer (PFE), Honeywell e Motorola (MOT), mentre rimbalzano United Technologies (UTX) e Lucent Technologies (LU), le cui trimestrali hanno convinto gli investitori
