patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
Una miniera d'oro è un buco nel terreno con un bugiardo all'entrata
Wall Street rimbalza con decisione
Dopo aver vissuto il maggior rally di questi mesi estivi Wall Street chiude appena sotto i massimi della giornata. Il Dow Jones è così tornato sopra i 10 mila punti, a quota 10.085,14 (+1,24%), l’S&P50 è a 1.094,83 punti (+0,99%) e il Nasdaq (grafico a 1.869,10 (+1,64%), con il Russell 2000 a 544,61 punti (+2,08%). Numeri che in altri tempi non sarebbero sembrati eccezionali ma tant’è. Dal canto loro i T-bond perdono ulteriore quota, in parallelo all’ulteriore recupero dei rendimenti per i timori di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed a inizio agosto. Il decennale torna così a rendere il 4,60% e il trentennale il 5,31%. Al contrario l’oro chiude in calo anche questa seduta a New York, complice il recupero del dollaro tornato intorno a 1,2050 sull’euro. Il metallo giallo termina infatti a 387 dollari l’oncia, in calo di ulteriori 3,3 dollari l’oncia, mentre tra le materie prime il petrolio tende a risalire a 41,84 dollari al barile, una quarantina di centesimi in più di ieri.
La prudenza resta comunque una scelta obbligata per gli analisti, che pur se piacevolmente sorpresi del recupero odierno appaiono riluttanti a parlare di inversione di tendenza dopo i ripetuti minimi mensili delle ultime sedute. Il mercato, spiegano alcuni operatori, è da un paio di settimane in evidente ipervenduto e potrebbe dunque rimbalzare, ma per far ricredere i più scettici occorreranno alcune ulteriori sedute di consolidamento più che un singolo recupero, per quanto ampio.
Peter Cardillo, ora capo strategista a S.W. Bach, ad esempio, punta sulla ricca messe di dati macroeconomici che nei prossimi giorni verranno rilasciati sul mercato, relativi al mese di luglio, come elemento in grado di guidare una reazione dopo le recenti delusioni provocate dalla stagione delle trimestrali. Qualche dato meno debole delle previsioni, spiega l’economista, aiuterebbe gli operatori a riacquistare confidenza sul fatto che l’economia continui ad essere forte e che il rischio di un crollo degli utili nella seconda parte dell’anno non sia così concreto come apparso in questi giorni. Intanto 27 dei 30 componenti del Dow chiudono in recupero, con Verizon Communications (VZ) tra i migliori dopo una buona trimestrale chiusa con utili pari a 64 centesimi per azione su un fatturato di 17,8 miliardi di dollari. In ripresa anche Sbc Communications (SBC), oltre che un altro “big” del listino come DuPont (DD), che pure registra un utile di un centesimo inferiore alle previsioni medie ma è salvato dall’innalzamento delle stime per l’intero 2004 dai precedenti 2m10-2,30 dollari a 2,25-2,35. In salita anche American Express (AXP), dopo che Deutsche Bank ha migliorato il proprio rating sul titolo a “buy” in conseguenza di una trimestrale apparsa in linea con le migliori stime del mercato. I tre componenti in rosso sono invece Microsoft (MSFT), Coca-Cola (KO) e Caterpillar (CAT).
A livello di mercato chiudono in ripresa i titoli internet, le catene di vendita al dettaglio, i servizi petroliferi, i produttori di hardware, i finanziari e i biotecnologici, non a caso tra i più bersagliati dalle vendite nelle ultime settimane. In calo le linee aeree, su cui pesa il ritorno del prezzo del greggio verso i 42 dollari al barile. Per quanto riguarda gli annunci trimestrali odierni, Lockheed Martin (LMT), Automatic Data Processing (ADP), McGraw-Hill (MHP), Temple-Inland (TIN), Burlington Northern (BNI), Trw Automotive (TRW), Arch Chemical (ARJ), Oshkosh Truck (OSK), Omnicom (OMC) e Jones Apparel (JNY) centrano tutti le attese, mentre falliscono il bersaglio, tra gli altri, Marathon Oil (MRO), Cinergy (CIN), T. Rowe Price (TROW), Phelps Dodge (PD) e Sepracor (SEPR). Complessivamente il numero dei titoli in crescita supera quello dei titoli in calo per 5 a 3 sul Nyse e per 21 a 9 sul Nasdaq, con volumi in ripresa pari a 1,6 miliardi di titoli passati di mano sul listino principale e 1,7 miliardi sul mercato tecnologico.
Una miniera d'oro è un buco nel terreno con un bugiardo all'entrata
Wall Street rimbalza con decisione
Dopo aver vissuto il maggior rally di questi mesi estivi Wall Street chiude appena sotto i massimi della giornata. Il Dow Jones è così tornato sopra i 10 mila punti, a quota 10.085,14 (+1,24%), l’S&P50 è a 1.094,83 punti (+0,99%) e il Nasdaq (grafico a 1.869,10 (+1,64%), con il Russell 2000 a 544,61 punti (+2,08%). Numeri che in altri tempi non sarebbero sembrati eccezionali ma tant’è. Dal canto loro i T-bond perdono ulteriore quota, in parallelo all’ulteriore recupero dei rendimenti per i timori di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed a inizio agosto. Il decennale torna così a rendere il 4,60% e il trentennale il 5,31%. Al contrario l’oro chiude in calo anche questa seduta a New York, complice il recupero del dollaro tornato intorno a 1,2050 sull’euro. Il metallo giallo termina infatti a 387 dollari l’oncia, in calo di ulteriori 3,3 dollari l’oncia, mentre tra le materie prime il petrolio tende a risalire a 41,84 dollari al barile, una quarantina di centesimi in più di ieri.
La prudenza resta comunque una scelta obbligata per gli analisti, che pur se piacevolmente sorpresi del recupero odierno appaiono riluttanti a parlare di inversione di tendenza dopo i ripetuti minimi mensili delle ultime sedute. Il mercato, spiegano alcuni operatori, è da un paio di settimane in evidente ipervenduto e potrebbe dunque rimbalzare, ma per far ricredere i più scettici occorreranno alcune ulteriori sedute di consolidamento più che un singolo recupero, per quanto ampio.
Peter Cardillo, ora capo strategista a S.W. Bach, ad esempio, punta sulla ricca messe di dati macroeconomici che nei prossimi giorni verranno rilasciati sul mercato, relativi al mese di luglio, come elemento in grado di guidare una reazione dopo le recenti delusioni provocate dalla stagione delle trimestrali. Qualche dato meno debole delle previsioni, spiega l’economista, aiuterebbe gli operatori a riacquistare confidenza sul fatto che l’economia continui ad essere forte e che il rischio di un crollo degli utili nella seconda parte dell’anno non sia così concreto come apparso in questi giorni. Intanto 27 dei 30 componenti del Dow chiudono in recupero, con Verizon Communications (VZ) tra i migliori dopo una buona trimestrale chiusa con utili pari a 64 centesimi per azione su un fatturato di 17,8 miliardi di dollari. In ripresa anche Sbc Communications (SBC), oltre che un altro “big” del listino come DuPont (DD), che pure registra un utile di un centesimo inferiore alle previsioni medie ma è salvato dall’innalzamento delle stime per l’intero 2004 dai precedenti 2m10-2,30 dollari a 2,25-2,35. In salita anche American Express (AXP), dopo che Deutsche Bank ha migliorato il proprio rating sul titolo a “buy” in conseguenza di una trimestrale apparsa in linea con le migliori stime del mercato. I tre componenti in rosso sono invece Microsoft (MSFT), Coca-Cola (KO) e Caterpillar (CAT).
A livello di mercato chiudono in ripresa i titoli internet, le catene di vendita al dettaglio, i servizi petroliferi, i produttori di hardware, i finanziari e i biotecnologici, non a caso tra i più bersagliati dalle vendite nelle ultime settimane. In calo le linee aeree, su cui pesa il ritorno del prezzo del greggio verso i 42 dollari al barile. Per quanto riguarda gli annunci trimestrali odierni, Lockheed Martin (LMT), Automatic Data Processing (ADP), McGraw-Hill (MHP), Temple-Inland (TIN), Burlington Northern (BNI), Trw Automotive (TRW), Arch Chemical (ARJ), Oshkosh Truck (OSK), Omnicom (OMC) e Jones Apparel (JNY) centrano tutti le attese, mentre falliscono il bersaglio, tra gli altri, Marathon Oil (MRO), Cinergy (CIN), T. Rowe Price (TROW), Phelps Dodge (PD) e Sepracor (SEPR). Complessivamente il numero dei titoli in crescita supera quello dei titoli in calo per 5 a 3 sul Nyse e per 21 a 9 sul Nasdaq, con volumi in ripresa pari a 1,6 miliardi di titoli passati di mano sul listino principale e 1,7 miliardi sul mercato tecnologico.