MILANO (Finanza.com)
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ieri sera alla manovra finanziaria 2011-2012 da 24 miliardi di euro. “Una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri, che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, aveva delineato il piano straordinario che dovrebbe portare il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3% imposta da Bruxelles. Secondo il Fondo monetario internazionale, quest’anno il deficit/Pil italiano potrebbe raggiungere il 5,2%.
Nel dettaglio, la manovra prevede di raccogliere 24 miliardi in due anni, di cui la metà arriveranno dai tagli alla spesa degli enti locali (Regioni, Province, Comuni). Da qui la dura reazione del presidente della Conferenza dei governatori, Vasco Errani: “si tratta di tagli insostenibili”. Ma la vera sorpresa riguarda l’abolizione delle Province con meno di 220 mila abitanti, fatta eccezione di quelle appartenenti alle Regioni a statuto speciale e di quelle confinanti con l’estero.
L’altro settore più colpito è ovviamente il pubblico impiego: stipendi congelati fino al 2013, liquidazione spalmata in tre rate per coloro che lasceranno il lavoro nel 2011 e nel 2012, innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni dal 2016. Sempre per quanto riguarda le pensioni, verrà introdotta una finestra a scorrimento: in sostanza chi ha raggiunto i requisiti per andare in pensione dovrà aspettare altri 3 mesi rispetto agli attuali.
I dubbi rimangono sui tagli agli stipendi più elevati di manager, dirigenti, professori universitari e magistrati. Le indiscrezioni parlano di un taglio del 5% sull’eccedente sopra i 90 mila euro e fino a 130 mila euro, e di una nuova tassazione del 10% sopra i 130 mila euro. Inoltre non è ancora stata decisa con precisione la riduzione della soglia oltre la quale non si potrà pagare in contanti. Anche qui niente di ufficiale, ma la sensazione è quella di un abbassamento dagli attuali 12.500 euro a una cifra compresa tra 5.000 e 7.000 euro.
Per ridurre le spese verranno inoltre cancellati una ventina di enti cosiddetti “inutili”, mentre Inail, Ispes e Ipsema subiranno un accorpamento. Altro settore chiave dove il Governo ha deciso di intervenire è quello della sanità: il taglio al Fondo sanitario dovrebbe essere dell’ordine dei 550 milioni, mentre i medici subiranno le riduzioni di stipendio previste per il settore pubblico.
La manovra è stata approvata “con riserva” e verrà presentata ufficialmente oggi pomeriggio con una conferenza stampa del premier Berlusconi, in programma alle 15.00. Infine tra le misure contenute nel piano rientrano anche: la sanatoria edilizia su due milioni di immobili mai dichiarati al Catasto che dovrebbero venire regolarizzati, la stretta sui requisiti medici per ottenere la pensione di invalidità e l’introduzione di nuovi pedaggi sulle tratte come il grande raccordo anulare di Roma.