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Il Portogallo al voto domenica, una poltrona da presidente per dieci candidati

Domenica il Portogallo va al voto per eleggere il nuovo presidente. Dieci candidati si contendono il posto come successore di Aníbal Cavaco Silva. I principali partiti politici, il Partito socialista di centro-sinistra e il Partito socialdemocratico di centro-destra, oltre ai candidati ufficiali hanno anche altri simpatizzanti che si presentano alle elezioni.
Il Psd sostiene Marcelo Rebelo de Sousa, il favorito secondo i sondaggi, mentre il Ps è diviso tra l’indipendente Sampaio da Nóvoa e la socialista Maria de Belém.
I partiti storici scontano però un calo di popolarità, come spiega questo analista politico.
“Penso che ci sia stato un effetto logorio – dice Nuno Augusto -. E si avverte una forte pressione a favore dell’indipendenza del presidente dai partiti politici. Oltre a questo c‘è il contesto emerso dall’ultima elezione parlamentare, a causa della convergenza tra i partiti di sinistra e il rapporto che, nel frattempo, è stato stabilito tra i candidati e il presidente”.
La coalizione Psd-Pp ha vinto le ultime legislative in termini di voti, ma è il socialista António Costa che ha finito per giurare come Primo ministro.
Il Ps è riuscito a ottenere il sostegno del Blocco di Sinistra, del Partito comunista e del Partito ecologista dei Verdi, che insieme hanno la maggioranza dei seggi in Parlamento. Ma questo accordo sembra essere molto delicato, perché i partiti di sinistra hanno posizioni diverse per quanto riguarda temi caldi come il debito pubblico o la Nato. Per assicurare la stabilità, il presidente avrà un ruolo più che mai importante.
Nuno Augusto:
“In questo momento in cui non c‘è una maggioranza assoluta, il presidente ha molta responsabilità per invitare alla moderazione e per cercare di unire le diverse parti”.
Tra gli altri poteri, il presidente ha quello che in Portogallo è chiamato della “bomba atomica”.
Nuno Augusto:
“Abbiamo un regime semi-presidenziale. Non è un sistema parlamentare o presidenziale. Il risultato di un insieme di fattori storici ha portato il Presidente a rimanere con il potere fondamentale di sciogliere il Parlamento, ma anche di indire le elezioni e di nominare i governi e i ministri
 
Domenica il Portogallo va al voto per eleggere il nuovo presidente.
A questo vanno aggiunte le incertezze riguardo la bozza di bilancio che venerdì il governo Costa dovrebbe presentare a Bruxelles, che chiede un'ulteriore riduzione del deficit, mentre il PCP si dichiara già disposto a ritirare l'appoggio all'esecutivo se verranno fatte concessioni sul fronte dei diritti dei lavoratori.
Il Porto 45 a 101, infatti.

Bruxelas pressiona Costa a apresentar défice de 2,5% em 2016 | Económico
 
La discussione della legge di bilancio 2016 arriverà in Parlamento nella prima settimana di febbraio.
Intanto Porto '45 decisamente sotto la pari, a livelli toccati durante la crisi greca di fine giugno scorso.

Orçamento do Estado para 2016 deverá ser apresentado na primeira semana de Fevereiro | Económico
Le tante incertezze politiche indeboliscono ulteriormente il 2037 e il 2045 che si avvicinano al valore nominale. Con questo clima meglio attendere!
 
Regole per l'elezione del presidente

Secondo la Costituzione Portoghese, un candidato ha bisogno, per essere eletto, della maggioranza (50% più uno) dei voti validamente espressi. Nel caso in cui nessun candidato riesca a raggiungere questa soglia nel primo turno, verrà realizzata una seconda tornata tra i candidati più votati, il 21esimo giorno successivo alla realizzazione delle prime votazioni, in questo caso il 14 febbraio 2016, qualora ce ne sarà bisogno
 
Ho seguito di sfuggita la conferenza stampa di Draghi...penso che il Porto potrebbe fare qualche punto in salita nei giorni a venire...

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