Trend Mercati di Settembre: la lunga estate calda dei mercati

Argema

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Ciao a tutti,
è online il nuovo numero di Settembre 2015 della newsletter professionale TREND MERCATI.

Ecco il link per scaricarla:
www.investireoggi.it/trend-mercati-promo/Trend-Mercati.pdf

Nel numero di Settembre
2015: una lunga estate calda, caratteristiche della correzione attuale, analisi dei mercati FTSEMib, S&P500, Petrolio ed MSCI World.
Ed ancora: le prestazioni di un Trading System 3° parte, Trend e Reversal per una view sui mercati.


Indice

Approfondimento : una lunga estate calda
o La dinamica del mese di Agosto
o Caratteristiche della correzione attuale
-- FED e economia USA
-- il Broad Trade Weight Dollar Index e le scelte FED
-- limiti e rischi del QE
-- mercati europei e BRIC
-- Intermarket: flussi di capitale tra equity e bond,e i rischi di bolle speculative



Analisi dei mercati

o mercati : SP500
o mercati: MSCI WORLD
o mercati : FTSEMIB
o mercati : Petrolio


Il Laboratorio
o Come interpretare le prestazioni di un Trading System parte terza
-- Analisi di Rendimento, Drawdown e durata del Drawdown
-- Come capire il comportamento di un gestore o di un programma di trading
-- Chande Comfort Zone : verifica della continuità della regola


Trend e reversal : la nostra view sui mercati
I nostri indicatori Eulero e Volatility Cone sui mercati
• SP500
-- SKEW
• Dax
• FTSEMIB
• BRIC
• Eurodollaro
• Oil
• Copper
• Tnote Usa
• BUND
• BTP
• Bond Emerging
Bond HY


AREA DI DISCUSSIONE DEDICATA !!!!!!!!!!!!
I lettori di Trend Mercati hanno la possibilità di interagire con gli autori di TREND MERCATI cliccando sul seguente link:
www.investireoggi.it/forum/trend-mercati-vf72.html


L'area è privata, Inviatemi un messaggio privato se volete accedere, oppure scrivete a [email protected], oppure scrivetelo in questo thread. :)
 
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Approfondimento : una lunga estate calda
o La dinamica del mese di Agosto
o Caratteristiche della correzione attuale
-- FED e economia USA
-- il Broad Trade Weight Dollar Index e le scelte FED
-- limiti e rischi del QE
-- mercati europei e BRIC
-- Intermarket: flussi di capitale tra equity e bond,e i rischi di bolle speculative



Analisi dei mercati

o mercati : SP500
o mercati: MSCI WORLD
o mercati : FTSEMIB
o mercati : Petrolio


Il Laboratorio
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-- Analisi di Rendimento, Drawdown e durata del Drawdown
-- Come capire il comportamento di un gestore o di un programma di trading
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Vi chiedo gentilmente se avete news aggiornate su Brasile e Turchia, in modo da incrociare le vostre con le mie, grazie.;)
 
Vi chiedo gentilmente se avete news aggiornate su Brasile e Turchia, in modo da incrociare le vostre con le mie, grazie.;)



Brasile e Turchia sono due paesi nell'occhio del ciclone per motivi simili anche se con caratteristiche differenti.


Deficit da partite correnti e paralisi politica crea un problema economico in entrambi paesi posizionati però in maniera differenti per caratteristiche economiche e area circostante.


Le tensioni politiche in Brasile con il rischio di impeachment della presidente unite alla debolezza strutturale delle commodities ed al rallentamento cinese hanno creato sul brasile una tempesta perfetta che si è manifestata con tensioni sui mercati domestici ed internazionali che rappresentano il paese.


Questo ha causato tensioni sia sul mercato azionario che su quello obbligazionario e anche per il veloce deterioramento della posizione fiscale.


In Turchia le tensioni politiche hanno esacerbato le tensioni sul mercato valutario e sul mercato obbligazionario nonostante il deterioramento del ciclo economico non sia stato eccessivamente marcato grazie a consumi interni robusti. Ma i dati macro si stanno deteriorando.


A nostro avviso un miglioramento macro complessivo con una riduzione dei timori di rallentamento dei paesi asiatici, Cina in primis, ed un recupero delle materie prime potrebbero permettere al brasile di fare un certo recupero anche se i problemi strutturali del paese permangono, con il costo del lavoro nel settore manifatturiero brasiliano superiore a quello messicano di oltre il 50%.


Per la Turchia il miglioramento previsto dell'area euro con una riduzione delle tensioni politiche e delle tensioni con il vicino medio oriente potrebbero aiutare (tra l'altro sono state indette nuove elezioni entro due mesi e vedremo se la situazione politica si sblocca).


Dal punto di vista tecnico la situazione dei bond Turchi e del mercato azonario è migliore di quello brasiliano segno che il deflusso dei fondi ha colpito di più i paesi più dipendenti dalle materie come il brasile ed i paesi sudamericani. Pensiamo che solo il 10% del PIL pesa sul manifattiruero in brasile, una percentuale troppo bassa per una economia che vuole essere il faro del sud america.


In particolare i bond brasiliani hanno costruito una conformazione pericolosamente rialzista che dovrà essere rapidamente negata per non portare il rendimento brasiliano a valori eccessivamente alti.
La decisione della FED sarà cruciale per i mercati sudamericani per non costringerli ad ulteriori consolidamenti attraverso riduzioni di spesa e aumento delle tasse che come sappiamo anche in Europa sono estremamente dolorose per la crescita.
Le ultime notizie brasiliane danno una manovra di aggiustamento dei conti pubblici di circa 15 miliardi di dollari che ha contribuito allo stop della crescita dei tassi ma è certo che la liquidità dollaro “internazionale” avrà il suo impatto sui futuri andamenti del bond brasiliano.
 

Allegati

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Brasile e Turchia sono due paesi nell'occhio del ciclone per motivi simili anche se con caratteristiche differenti.


Deficit da partite correnti e paralisi politica crea un problema economico in entrambi paesi posizionati però in maniera differenti per caratteristiche economiche e area circostante.


Le tensioni politiche in Brasile con il rischio di impeachment della presidente unite alla debolezza strutturale delle commodities ed al rallentamento cinese hanno creato sul brasile una tempesta perfetta che si è manifestata con tensioni sui mercati domestici ed internazionali che rappresentano il paese.


Questo ha causato tensioni sia sul mercato azionario che su quello obbligazionario e anche per il veloce deterioramento della posizione fiscale.


In Turchia le tensioni politiche hanno esacerbato le tensioni sul mercato valutario e sul mercato obbligazionario nonostante il deterioramento del ciclo economico non sia stato eccessivamente marcato grazie a consumi interni robusti. Ma i dati macro si stanno deteriorando.


A nostro avviso un miglioramento macro complessivo con una riduzione dei timori di rallentamento dei paesi asiatici, Cina in primis, ed un recupero delle materie prime potrebbero permettere al brasile di fare un certo recupero anche se i problemi strutturali del paese permangono, con il costo del lavoro nel settore manifatturiero brasiliano superiore a quello messicano di oltre il 50%.


Per la Turchia il miglioramento previsto dell'area euro con una riduzione delle tensioni politiche e delle tensioni con il vicino medio oriente potrebbero aiutare (tra l'altro sono state indette nuove elezioni entro due mesi e vedremo se la situazione politica si sblocca).


Dal punto di vista tecnico la situazione dei bond Turchi e del mercato azonario è migliore di quello brasiliano segno che il deflusso dei fondi ha colpito di più i paesi più dipendenti dalle materie come il brasile ed i paesi sudamericani. Pensiamo che solo il 10% del PIL pesa sul manifattiruero in brasile, una percentuale troppo bassa per una economia che vuole essere il faro del sud america.


In particolare i bond brasiliani hanno costruito una conformazione pericolosamente rialzista che dovrà essere rapidamente negata per non portare il rendimento brasiliano a valori eccessivamente alti.
La decisione della FED sarà cruciale per i mercati sudamericani per non costringerli ad ulteriori consolidamenti attraverso riduzioni di spesa e aumento delle tasse che come sappiamo anche in Europa sono estremamente dolorose per la crescita.
Le ultime notizie brasiliane danno una manovra di aggiustamento dei conti pubblici di circa 15 miliardi di dollari che ha contribuito allo stop della crescita dei tassi ma è certo che la liquidità dollaro “internazionale” avrà il suo impatto sui futuri andamenti del bond brasiliano.


Grazie della risposta, come sempre completa.

Ero a conoscenza delle tensioni politiche e strutturali che vivono i due paesi al momento, ma non del fatto che in Brasile il manufatturiero incidesse in modo così marginale sul PIL.

Ritengo che tassi al 14,50% siano da considerarsi tassi al limite della sostenibilità per un Paese e questo mi preoccupa non poco, perchè anche se è vero che l'anno prox avranno le Olimpiadi e che quindi sarà lecito aspettarsi un contributo sul PIL almeno per il trimestre interessato...il Brasile sta pagando il fatto di essersi focalizzato unicamente sulla Cina, "pestando" i piedi agli USA e ora ne pagano dazio.

Per la Turchia, al di là del delirio di onnipotenza di Erdogan, mi pare che abbiano riportato dati PIL eccellenti la settimana scorsa, nonostante il congelamento dei colloqui con la Russia per il Turkish Stream.

Mi chiedo comunque il motivo sensato e plausibile del perchè l'€ vada a rafforzarsi contro queste valute tanto quanto il $, soprattutto perchè sull'€ è in atto un QE.
 
Brasile e Turchia sono due paesi nell'occhio del ciclone per motivi simili anche se con caratteristiche differenti.


Deficit da partite correnti e paralisi politica crea un problema economico in entrambi paesi posizionati però in maniera differenti per caratteristiche economiche e area circostante.


Le tensioni politiche in Brasile con il rischio di impeachment della presidente unite alla debolezza strutturale delle commodities ed al rallentamento cinese hanno creato sul brasile una tempesta perfetta che si è manifestata con tensioni sui mercati domestici ed internazionali che rappresentano il paese.


Questo ha causato tensioni sia sul mercato azionario che su quello obbligazionario e anche per il veloce deterioramento della posizione fiscale.


In Turchia le tensioni politiche hanno esacerbato le tensioni sul mercato valutario e sul mercato obbligazionario nonostante il deterioramento del ciclo economico non sia stato eccessivamente marcato grazie a consumi interni robusti. Ma i dati macro si stanno deteriorando.


A nostro avviso un miglioramento macro complessivo con una riduzione dei timori di rallentamento dei paesi asiatici, Cina in primis, ed un recupero delle materie prime potrebbero permettere al brasile di fare un certo recupero anche se i problemi strutturali del paese permangono, con il costo del lavoro nel settore manifatturiero brasiliano superiore a quello messicano di oltre il 50%.


Per la Turchia il miglioramento previsto dell'area euro con una riduzione delle tensioni politiche e delle tensioni con il vicino medio oriente potrebbero aiutare (tra l'altro sono state indette nuove elezioni entro due mesi e vedremo se la situazione politica si sblocca).


Dal punto di vista tecnico la situazione dei bond Turchi e del mercato azonario è migliore di quello brasiliano segno che il deflusso dei fondi ha colpito di più i paesi più dipendenti dalle materie come il brasile ed i paesi sudamericani. Pensiamo che solo il 10% del PIL pesa sul manifattiruero in brasile, una percentuale troppo bassa per una economia che vuole essere il faro del sud america.


In particolare i bond brasiliani hanno costruito una conformazione pericolosamente rialzista che dovrà essere rapidamente negata per non portare il rendimento brasiliano a valori eccessivamente alti.
La decisione della FED sarà cruciale per i mercati sudamericani per non costringerli ad ulteriori consolidamenti attraverso riduzioni di spesa e aumento delle tasse che come sappiamo anche in Europa sono estremamente dolorose per la crescita.
Le ultime notizie brasiliane danno una manovra di aggiustamento dei conti pubblici di circa 15 miliardi di dollari che ha contribuito allo stop della crescita dei tassi ma è certo che la liquidità dollaro “internazionale” avrà il suo impatto sui futuri andamenti del bond brasiliano.

Dal grafico... un bel..testa spalle rialzista?:ciao:
 
Grazie della risposta, come sempre completa.

Ero a conoscenza delle tensioni politiche e strutturali che vivono i due paesi al momento, ma non del fatto che in Brasile il manufatturiero incidesse in modo così marginale sul PIL.

Ritengo che tassi al 14,50% siano da considerarsi tassi al limite della sostenibilità per un Paese e questo mi preoccupa non poco, perchè anche se è vero che l'anno prox avranno le Olimpiadi e che quindi sarà lecito aspettarsi un contributo sul PIL almeno per il trimestre interessato...il Brasile sta pagando il fatto di essersi focalizzato unicamente sulla Cina, "pestando" i piedi agli USA e ora ne pagano dazio.

Per la Turchia, al di là del delirio di onnipotenza di Erdogan, mi pare che abbiano riportato dati PIL eccellenti la settimana scorsa, nonostante il congelamento dei colloqui con la Russia per il Turkish Stream.

Mi chiedo comunque il motivo sensato e plausibile del perchè l'€ vada a rafforzarsi contro queste valute tanto quanto il $, soprattutto perchè sull'€ è in atto un QE.

Si il Brasile ha contemporaneamente un problema esterno, e cioè il calo delle commodities e il rallentamento della Cina ed un problema interno, e cioè l'elevata corruzione che è arrivata talmente vicina ai vertici della politica brasiliana che ne potrebbe limitare l'azione fiscale necessaria a riformare il paese.

La Turchia ha nostro parere ed anche guardando i comportamenti dei mercati ha problemi meno gravi ma comunque non facili da risolvere... certamente dopo le elezioni politiche ne sapremo un po di più...

A mio parere i QE in generale hanno davvero effetto sui rendimenti e quindi sull'economia quando ad essi si attaccano operazione di carry ad indebolire la valuta ricevente ed a rafforzare gli asset collegati.
Se si scatena volatilità le posizioni carry sono necessariamente chiuse causando un reverse dei trend visti in precedenza come la debolezza dell'euro almeno fino a quando la situazione non si tranquillizza.
Teniamo conto che l'Europa ha un surplus commerciale che quindi porta l'area ad incassare altre valute che devono essere poi convertite in euro (E' un discorso semplificativo ma almeno chiaro).

Tra l'altro la paura sulla Cina più ancora che quella economica è finanziaria e legata al rischio di liquidazioni di riserve valutarie.
 
Dal grafico... un bel..testa spalle rialzista?:ciao:

Si quello ho disegnato ma occorre essere molto prudenti sull'argomento perché:

Il Testa e spalle rialzista non ha un gran successo di realizzazione
di per se ma ci permette di identificare dei livelli chiari che portano a delle accelerazione dei movimenti o quantomeno a delle conferme di trend ed a movimenti ampi.

E' evidente che i testa e spalle sono più efficaci su mercati maggiormente seguiti dall'analisi tecnica rispetto a quelli meno seguiti in quanto l'analisi tecnica, ma anche le altre analisi hanno un meccanismo che le rende efficaci quanto più ci sono sul mercato persone che la seguono.
naturalmente non è la sola causa del suo successo (tra l'altro sembrerebbe più efficace dell'analisi fondamentale) perché ci sono delle logiche sottostanti ma resta il fatto che quanti più operatori seguono una figura e quanto più quella figura acquisisce di importanza.
 
Facciamo ora una riflessione sulle decisioni di domani del FOMC.
Isoliamo un attimo la decisione dal contesto generale e tentiamo di fare una simulazione in vitro delle potenziali reazione dei mercati alle decisioni della FED.
Dico in vitro perché si tratta di ipotesi e perché tengo conto solamente del movimento del direttore dell'orchestra ma non degli altri elementi che potrebbero naturalmente influenzare il mercato.

per farmi capire se domani subito prima del FOMC o dopo il FOMC la Cina entra in guerra con il Giappone o viceversa la stessa Cina firma un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti è evidente che i mercati avranno altri comportamenti da quelli preventivati ma noi ci limitiamo ad analizzare il comportamento del FOMC di domani.

Premesso che concordo con quegli analisti che sostengono che domani la FED non interverrà sui tassi ma avrà un tono restrittivo nei commenti post Fomc per tenere sul pezzo i mercati a nostro avviso le reazioni di breve più probabili sono:

1)La FED tiene fermi i tassi:
in questo caso dobbiamo tenere presente che i FED FUND Future scontano un rialzo dei tassi a settembre al 30% circa mentre i sondaggi sugli economisti variano tra il 30% ed il 45%.
Chi scommette su un rialzo dei tassi dovrebbe avere una posizione aperta sui mercati rialzista, parziale o totale ma rialzista perché scommette sul fatto che la FED ha a cuore non solo il dollaro domestico ma anche il funding in dollari internazionale.
Chi invece ritiene possibile un rialzo già ora potrebbe avere una posizione flat od addirittura ribassista (anche se il movimento di questi ultimi giorno sullo S&P500 dovrebbe aver causato qualche ricopertura (qualche conferma dai volumi potrebbe anche esserci).
A nostro avviso domani chi è gia posizionato lungo starà a vedere cosa faranno quelli che erano flat o short causandone le ricoperture aperture delle posizioni fino ad una eventuale perdita di momentum e volumi del movimento. A quel punto scatteranno le operazioni di sell of news della maggioranza già posizionata causando delle vendite sugli indici.
Quindi dopo un iniziale positività degli indici, se è vero che la maggior parte degli operatori era positiva sulle decisioni FED questi prenderanno profitto dal movimento effettuato nell'ultimo periodo magari dopo aver raggiunto le resistenze dello S&P500 indicate nel trend e mercati (statiche e legate alle medie mobili più classiche)

2)La FED rialza i tassi:
in questo caso la prevalenza degli ottimisti nella fase attuale e la delusione di aver sbagliato le considerazioni di base potrebbe portare ad un più rapido movimento ribassista che però potrebbe poi stemperarsi nelle news provenienti dai paesi emergenti e dai dati macro USA di ottobre.
Certamente la decisione FED potrebbe alimentare ulteriormente i timori di liquidazioni di riserve globali e quindi del reverse di molti trend visti in questo primo scorcio di millennio.

Naturalmente queste sono solo ipotesi da verificare nel comportamento dei mercati.
 

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Facciamo ora una riflessione sulle decisioni di domani del FOMC.
Isoliamo un attimo la decisione dal contesto generale e tentiamo di fare una simulazione in vitro delle potenziali reazione dei mercati alle decisioni della FED.
Dico in vitro perché si tratta di ipotesi e perché tengo conto solamente del movimento del direttore dell'orchestra ma non degli altri elementi che potrebbero naturalmente influenzare il mercato.

per farmi capire se domani subito prima del FOMC o dopo il FOMC la Cina entra in guerra con il Giappone o viceversa la stessa Cina firma un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti è evidente che i mercati avranno altri comportamenti da quelli preventivati ma noi ci limitiamo ad analizzare il comportamento del FOMC di domani.

Premesso che concordo con quegli analisti che sostengono che domani la FED non interverrà sui tassi ma avrà un tono restrittivo nei commenti post Fomc per tenere sul pezzo i mercati a nostro avviso le reazioni di breve più probabili sono:

1)La FED tiene fermi i tassi:
in questo caso dobbiamo tenere presente che i FED FUND Future scontano un rialzo dei tassi a settembre al 30% circa mentre i sondaggi sugli economisti variano tra il 30% ed il 45%.
Chi scommette su un rialzo dei tassi dovrebbe avere una posizione aperta sui mercati rialzista, parziale o totale ma rialzista perché scommette sul fatto che la FED ha a cuore non solo il dollaro domestico ma anche il funding in dollari internazionale.
Chi invece ritiene possibile un rialzo già ora potrebbe avere una posizione flat od addirittura ribassista (anche se il movimento di questi ultimi giorno sullo S&P500 dovrebbe aver causato qualche ricopertura (qualche conferma dai volumi potrebbe anche esserci).
A nostro avviso domani chi è gia posizionato lungo starà a vedere cosa faranno quelli che erano flat o short causandone le ricoperture aperture delle posizioni fino ad una eventuale perdita di momentum e volumi del movimento. A quel punto scatteranno le operazioni di sell of news della maggioranza già posizionata causando delle vendite sugli indici.
Quindi dopo un iniziale positività degli indici, se è vero che la maggior parte degli operatori era positiva sulle decisioni FED questi prenderanno profitto dal movimento effettuato nell'ultimo periodo magari dopo aver raggiunto le resistenze dello S&P500 indicate nel trend e mercati (statiche e legate alle medie mobili più classiche)

2)La FED rialza i tassi:
in questo caso la prevalenza degli ottimisti nella fase attuale e la delusione di aver sbagliato le considerazioni di base potrebbe portare ad un più rapido movimento ribassista che però potrebbe poi stemperarsi nelle news provenienti dai paesi emergenti e dai dati macro USA di ottobre.
Certamente la decisione FED potrebbe alimentare ulteriormente i timori di liquidazioni di riserve globali e quindi del reverse di molti trend visti in questo primo scorcio di millennio.

Naturalmente queste sono solo ipotesi da verificare nel comportamento dei mercati.


mi spieghi meglio le parti sottolineate inerenti al fatto che la FED non alzi i tassi, non vorrei fraintendere, grazie.


...ieri, di là ho scritto le mie:

FantaFed:

30% alza i tassi e tenta di convincere i mercati che sarà un one & done.

40% non alza i tassi e spiega ai mercati il perchè (inflazione etc...) con la velata promessa che gli alzerà entro gennaio.

20% non alza i tassi e argomenta che le prospettive economiche ed inflazionistiche sono cambiate radicalmente da agosto, ergo colpa alla Cina che gli ha preceduti senza preavviso e che ora una decisione FED ucciderebbe gli emergenti, aumentando non di poco le incertezze e la crescita USA, discorso Oil compreso.

10% alza i tassi e nel 2016 fa anche il QE, quindi un nuovo scenario, senza precedenti alcuni come del resto tutti quelli visti sin qui dal 2008. Questo sarebbe veramente il "top del top"...poichè da una parte fa quello che tutti si attendono che faccia e dall'altra fa quello che quasi tutti sperano che faccia .

Io invece credo che il fulcro non stia tanto nella decisione di alzare domani o tra qualche mese, ma piuttosto in ciò che la Yella farà intendere nel suo speech.

A rigor di logica un tasso che da 0,25 passa a 0,50 non cambia nulla, cambiano invece le aspettative sul passo che la FED terrà nei prox 12 mesi (anno di elezioni presidenziali) e su quello che i mercati stanno guardando.

Perchè se la Yellen dice che alza e poi non avrà alcuna fretta nel proseguire allora i mercati avranno maggiori rassicurazioni e potranno verosimilmente ripartire e imbastire qualcosa in un range di 3-6 mesi almeno, equity ed emerging in primis.

Diverso e molto più pericoloso se i mercati "leggono" che la FED entro 12 mesi porterà i tassi oltre l'1% e al 2% in prospettiva per i prox 2 anni, che ok sono previsioni che lasciano il tempo che trovano, ma i mercati oggi sono iper-sensibili e questo scenario verrebbe scontato nel peggiore dei modi, portando i listini in bear market conclamato e tutto il resto a seguire, perchè se c'è una cosa che è ben delineata dei mercati attuali, questa è la perfetta correlazione che essi hanno.
 

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