Trend Mercati di Settembre: la lunga estate calda dei mercati

mi spieghi meglio le parti sottolineate inerenti al fatto che la FED non alzi i tassi, non vorrei fraintendere, grazie.


...ieri, di là ho scritto le mie:

FantaFed:

30% alza i tassi e tenta di convincere i mercati che sarà un one & done.

40% non alza i tassi e spiega ai mercati il perchè (inflazione etc...) con la velata promessa che gli alzerà entro gennaio.

20% non alza i tassi e argomenta che le prospettive economiche ed inflazionistiche sono cambiate radicalmente da agosto, ergo colpa alla Cina che gli ha preceduti senza preavviso e che ora una decisione FED ucciderebbe gli emergenti, aumentando non di poco le incertezze e la crescita USA, discorso Oil compreso.

10% alza i tassi e nel 2016 fa anche il QE, quindi un nuovo scenario, senza precedenti alcuni come del resto tutti quelli visti sin qui dal 2008. Questo sarebbe veramente il "top del top"...poichè da una parte fa quello che tutti si attendono che faccia e dall'altra fa quello che quasi tutti sperano che faccia .

Io invece credo che il fulcro non stia tanto nella decisione di alzare domani o tra qualche mese, ma piuttosto in ciò che la Yella farà intendere nel suo speech.

A rigor di logica un tasso che da 0,25 passa a 0,50 non cambia nulla, cambiano invece le aspettative sul passo che la FED terrà nei prox 12 mesi (anno di elezioni presidenziali) e su quello che i mercati stanno guardando.

Perchè se la Yellen dice che alza e poi non avrà alcuna fretta nel proseguire allora i mercati avranno maggiori rassicurazioni e potranno verosimilmente ripartire e imbastire qualcosa in un range di 3-6 mesi almeno, equity ed emerging in primis.

Diverso e molto più pericoloso se i mercati "leggono" che la FED entro 12 mesi porterà i tassi oltre l'1% e al 2% in prospettiva per i prox 2 anni, che ok sono previsioni che lasciano il tempo che trovano, ma i mercati oggi sono iper-sensibili e questo scenario verrebbe scontato nel peggiore dei modi, portando i listini in bear market conclamato e tutto il resto a seguire, perchè se c'è una cosa che è ben delineata dei mercati attuali, questa è la perfetta correlazione che essi hanno.

Stavo parlando del posizionamento dei mercati in base alle ultime dichiarazioni dei vari analisti economisti

la prima ipotesi è con i tassi fermi. In quell'ipotesi analizziamo il possibile comportamento degli operatori che hanno detto che scommettono che i tassi restino fermi e poi analizziamo il possibile comportamento degli operatori che hanno detto che ci sarà il rialzo a settembre facendo la sintesi delle due posizioni ed un possibile andamento del mercato nel breve termine.

Per quanto riguarda le possibilità come ho già detto la mia ipotesi centrale è FED ferma e speech che annuncia prossimo rialzo.
La seconda ipotesi è che rialzi i tassi e poi faccia uno speech molto accomodante ma il msg non penso che sarebbe accettato tanto facilmente in quanto a mio avviso sarebbe il segnale dell'abdicazione del dollaro a valuta di riserva mondiale
 
Facciamo ora una riflessione sulle decisioni di domani del FOMC.
Isoliamo un attimo la decisione dal contesto generale e tentiamo di fare una simulazione in vitro delle potenziali reazione dei mercati alle decisioni della FED.
Dico in vitro perché si tratta di ipotesi e perché tengo conto solamente del movimento del direttore dell'orchestra ma non degli altri elementi che potrebbero naturalmente influenzare il mercato.

per farmi capire se domani subito prima del FOMC o dopo il FOMC la Cina entra in guerra con il Giappone o viceversa la stessa Cina firma un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti è evidente che i mercati avranno altri comportamenti da quelli preventivati ma noi ci limitiamo ad analizzare il comportamento del FOMC di domani.

Premesso che concordo con quegli analisti che sostengono che domani la FED non interverrà sui tassi ma avrà un tono restrittivo nei commenti post Fomc per tenere sul pezzo i mercati a nostro avviso le reazioni di breve più probabili sono:

1)La FED tiene fermi i tassi:
in questo caso dobbiamo tenere presente che i FED FUND Future scontano un rialzo dei tassi a settembre al 30% circa mentre i sondaggi sugli economisti variano tra il 30% ed il 45%.
Chi scommette su un rialzo dei tassi dovrebbe avere una posizione aperta sui mercati rialzista, parziale o totale ma rialzista perché scommette sul fatto che la FED ha a cuore non solo il dollaro domestico ma anche il funding in dollari internazionale.
Chi invece ritiene possibile un rialzo già ora potrebbe avere una posizione flat od addirittura ribassista (anche se il movimento di questi ultimi giorno sullo S&P500 dovrebbe aver causato qualche ricopertura (qualche conferma dai volumi potrebbe anche esserci).
A nostro avviso domani chi è gia posizionato lungo starà a vedere cosa faranno quelli che erano flat o short causandone le ricoperture aperture delle posizioni fino ad una eventuale perdita di momentum e volumi del movimento. A quel punto scatteranno le operazioni di sell of news della maggioranza già posizionata causando delle vendite sugli indici.
Quindi dopo un iniziale positività degli indici, se è vero che la maggior parte degli operatori era positiva sulle decisioni FED questi prenderanno profitto dal movimento effettuato nell'ultimo periodo magari dopo aver raggiunto le resistenze dello S&P500 indicate nel trend e mercati (statiche e legate alle medie mobili più classiche)

2)La FED rialza i tassi:
in questo caso la prevalenza degli ottimisti nella fase attuale e la delusione di aver sbagliato le considerazioni di base potrebbe portare ad un più rapido movimento ribassista che però potrebbe poi stemperarsi nelle news provenienti dai paesi emergenti e dai dati macro USA di ottobre.
Certamente la decisione FED potrebbe alimentare ulteriormente i timori di liquidazioni di riserve globali e quindi del reverse di molti trend visti in questo primo scorcio di millennio.

Naturalmente queste sono solo ipotesi da verificare nel comportamento dei mercati.

La FED ha lasciato i tassi invariati ma lo speech non è stato restrittivo.
Questo ha causato il sell off dell'obbligazionario a breve USA....
La reazione dei mercati contrastata è data dal fatto che c'era una certa percentuale che si aspettava un rialzo e quindi era posizionato in altra direzione ma l'altra parte si aspettava comunque commenti più aggressivi sulle prospettive di rialzo con le stime a fine 2016 dei tassi abbassate di 20 bps.

Questo fa cambiare almeno in parte le considerazione date perché il mercato si sta domandando se questo atteggiamento è dato da una situazione peggiore delle aspettative oppure da un orientamento puramente espansivo a limitare la forza restrittiva della vendite delle riserve valutarie causate dalla forza del dollaro.

per il momento lasciamo in piedi le considerazioni di ieri ma visto che l'atteggiamento è stato leggermente differente la probabilità di realizzazione diminuisce significativamente. Molto probabilmente torniamo molto data dipendenti, anche dai dati della Cina...
da notare che dopo la decisione del FOMC risultava ancora una percentuale residuale del 6% sui future dei fed fund che tenevano in piedi le considerazioni di un rialzo a settembre segno che comunque l'indicatore è affidabile ma non precisissimo e può comportare un posizionamento differente che solo quello direzionale.

Potrebbero esserci un premio sulla performance degli emergenti che potrebbero recuperare forza relativa rispetto ai paesi avanzati ma a mio avviso sarà di breve perché poi il mercato si domanderà di nuovo quando ci sarà la nuova mossa FED.
 

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La FED ha lasciato i tassi invariati ma lo speech non è stato restrittivo.
Questo ha causato il sell off dell'obbligazionario a breve USA....
La reazione dei mercati contrastata è data dal fatto che c'era una certa percentuale che si aspettava un rialzo e quindi era posizionato in altra direzione ma l'altra parte si aspettava comunque commenti più aggressivi sulle prospettive di rialzo con le stime a fine 2016 dei tassi abbassate di 20 bps.

Questo fa cambiare almeno in parte le considerazione date perché il mercato si sta domandando se questo atteggiamento è dato da una situazione peggiore delle aspettative oppure da un orientamento puramente espansivo a limitare la forza restrittiva della vendite delle riserve valutarie causate dalla forza del dollaro.

per il momento lasciamo in piedi le considerazioni di ieri ma visto che l'atteggiamento è stato leggermente differente la probabilità di realizzazione diminuisce significativamente.
da notare che dopo la decisione del FOMC risultava ancora una percentuale residuale del 6% sui future dei fed fund che tenevano in piedi le considerazioni di un rialzo a settembre segno che comunque l'indicatore è affidabile ma non precisissimo e può comportare un posizionamento differente che solo quello direzionale

Da verificare poi se la debolezza del dollaro riuscirà a limitare la fuoriuscita di capitali dalla Cina come stimato da GS nel mese di agosto...

http://www.reuters.com/article/2015/09/17/china-economy-forex-idUSL4N11N33K20150917
 

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in pieno accordo agli articoli di Giorgio degli scorsi giorni, lo RSI2 * aveva dato un segnale short
interessante che anche la nsotra versione modificata, più conservativa e quindi più prudente, aveva dato la stessa indicazione

e ieri entrambe hanno segnalato di chiudere lunedì mattina:
un trade ancora aperto ma che si prospetta abbastanza interessante, soprattutto tenendo conto delle elezioni greche di domani





* i codici free dello RSI2 e una approfondita valutazione della sua efficacia, anche della sua versione modificata, sono disponibili nei numeri precedenti di TrendMercati
 

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siamo entrati nell'inverno dell'orso?

le considerazioni macro le abbiamo viste, con i dettagli sugli emerging Brasile e Turchia, oltre naturalmente alle considerazioni sulla Cina di cui seguiremo con attenzione gli sviluppi, monitorando gli anticipatori: i PMI e forse anche il copper, che si dimostra molto dinamico
e negli articoli di dettaglio più sopra avete osservato le complessità dell'intermarket, e gli effetti del dollaro sempre su emergenti e sulle commodity in generale

mentre attendiamo l'esito delle elezioni greche, la cui importanza è messa in ombra dalla crisi immigrazione ma che occorre sempre ricordare, la partita con Atene non è affatto chiusa,
guardiamo al VIX, l'indice della paura di cui abbiamo parlato negli scorsi numeri di TrendMercati : ne abbiamo visto pregi e difetti come indicatore, che possiamo qui sintetizzare dicendo che il VIX rende evidente le fasi di mercato, senza anticiparle

nel primo grafico vediamo il VIX daily degli ultimi mesi, nel secondo il VIX monthly
 

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non possiamo non notare come, dopo le oscillazioni di luglio, il VIX è crescito improvvisamente e impetuosamente fino allo spike del 24 agosto, da cui è calato ma sempre restando molto elevato
EULERO segnala la fase di forza della volatilità, che indica una incertezza e quindi una debiolezza degli operatori.

e anora più interessante il grafico monthly: i valori del VIX attuali sono comparabili a quelli delle crisi del 2008 e 2011, ed EULERO ha dato la segnalazione massima come appunto nel 2008 e 2011 e così interrompendo le segnalazioni negative che permanevano dal 2012

sono indicazioni a conferma del momento di grande incertezza che sta vivendo il mercato americano, incertezza che se non sarà rapidamente tranquillizzata, porterà ad un prolungato calo dei corsi azionari.
 
non possiamo non notare come, dopo le oscillazioni di luglio, il VIX è crescito improvvisamente e impetuosamente fino allo spike del 24 agosto, da cui è calato ma sempre restando molto elevato
EULERO segnala la fase di forza della volatilità, che indica una incertezza e quindi una debiolezza degli operatori.

e anora più interessante il grafico monthly: i valori del VIX attuali sono comparabili a quelli delle crisi del 2008 e 2011, ed EULERO ha dato la segnalazione massima come appunto nel 2008 e 2011 e così interrompendo le segnalazioni negative che permanevano dal 2012

sono indicazioni a conferma del momento di grande incertezza che sta vivendo il mercato americano, incertezza che se non sarà rapidamente tranquillizzata, porterà ad un prolungato calo dei corsi azionari.


A proposito dell'incertezza dei mercati sicuramente il più grosso punto interrogativo è la situazione della Cina. Possiamo dare in questo breve articolo allegato in pdf il nostro punto di vista che speriamo originale e di interesse.

Alleghiamo grafico proprietario sull'argomento:
 

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A proposito dell'incertezza dei mercati sicuramente il più grosso punto interrogativo è la situazione della Cina. Possiamo dare in questo breve articolo allegato in pdf il nostro punto di vista che speriamo originale e di interesse.

Alleghiamo grafico proprietario sull'argomento:


Dovesse trovare conferma l'atteggiamento cinese, metterebbe in seria crisi le manovre monetarie attuate da tutte le banche centrali occidentali e japan attraverso i vari QE.

Lo scenario ipotetico sarebbe quello di un ritorno deflattivo, cioè il nemico numero uno che porta al varo del QE, almeno sulla carta delle dichiarazioni di tutte le banche centrali.

La mossa cinese mette all'angolo la FED, BOJ e BCE e porta quindi all'implementazione di queste manovre monetarie, perchè al momento altra soluzione non c'è.

Quindi in prospettiva e qualora le condizioni dei mercati e dei dati macro dovessero degenerare ulteriormente, il QE4 non sarebbe più utopia.
 
Dovesse trovare conferma l'atteggiamento cinese, metterebbe in seria crisi le manovre monetarie attuate da tutte le banche centrali occidentali e japan attraverso i vari QE.

Lo scenario ipotetico sarebbe quello di un ritorno deflattivo, cioè il nemico numero uno che porta al varo del QE, almeno sulla carta delle dichiarazioni di tutte le banche centrali.

La mossa cinese mette all'angolo la FED, BOJ e BCE e porta quindi all'implementazione di queste manovre monetarie, perchè al momento altra soluzione non c'è.

Quindi in prospettiva e qualora le condizioni dei mercati e dei dati macro dovessero degenerare ulteriormente, il QE4 non sarebbe più utopia.

Dipende chi vince.... e chi perde.
Senza collaborazione a mio parere la correzione si approfondirà nel medio termine... lo stallo sui tassi USA oltre che essere stato venduto perché è stata una conferma per i mercati ha a nostro parere avuto interesse a tenere debole il dollaro e quindi tutelare le dinamiche USA piuttosto che aiutare l'esterno come è stato detto da diversi media.

Ricordiamoci che la bolla subprime è USAcentrica ma è stata abilmente girata in altra crisi per impattare il meno possibile sugli asset USA.
 

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