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Filatura di Pollone scioglie il patto Ora è contendibile
Finanza&Mercati del 04-05-2005
Profumo di Opa. «No comment» del numero uno Maffeo, che potrebbe uscire.
Profumo di Opa sempre più forte sulla Filatura di Pollone. La società di Biella, guidata da Maurizio Maffeo, è tornata contendibile. Si è infatti sciolto il patto di sindacato, stipulato il 31 maggio ’99 tra gli azionisti di maggioranza (la famiglia Botto col 22% e la famiglia Maffeo col 28,2%) che blindava il 50,2% del capitale. «Il 26 aprile gli aderenti al patto - precisa la società in una nota - hanno deciso di non rinnovarlo e quindi il patto è da considerarsi sciolto». La notizia, che arriva a qualche mese di distanza dalle voci di delisting, ha fatto balzare ieri il titolo in Borsa del 6,48% (a 0,575 euro). Lo scioglimento del patto potrebbe infatti anticipare alcune modifiche all’interno della compagine azionaria e uno dei due soci potrebbe decidere di uscire di scena. L’ad Maurizio Maffeo non conferma né smentisce e rimanda all’assemblea che si terrà venerdì 6 maggio. Ma aggiunge: «Noi soci di maggioranza abbiamo fatto una scelta precisa». Come dire, il capitale è aperto; chi è interessato si faccia avanti. I conti del gruppo, in effetti, sono tutto sommato soddisfacenti: nel 2004 la società ha raddoppiato il mol a 1,2 milioni e si è riportata in attivo: l’utile ante imposte si è portato a 109mila euro (contro una perdita di 1 milione nel 2003). E un’Opa su Filatura, che dopo il rally di ieri capitalizza circa 6 milioni, non sarebbe troppo onerosa.
Finanza&Mercati del 04-05-2005
Profumo di Opa. «No comment» del numero uno Maffeo, che potrebbe uscire.
Profumo di Opa sempre più forte sulla Filatura di Pollone. La società di Biella, guidata da Maurizio Maffeo, è tornata contendibile. Si è infatti sciolto il patto di sindacato, stipulato il 31 maggio ’99 tra gli azionisti di maggioranza (la famiglia Botto col 22% e la famiglia Maffeo col 28,2%) che blindava il 50,2% del capitale. «Il 26 aprile gli aderenti al patto - precisa la società in una nota - hanno deciso di non rinnovarlo e quindi il patto è da considerarsi sciolto». La notizia, che arriva a qualche mese di distanza dalle voci di delisting, ha fatto balzare ieri il titolo in Borsa del 6,48% (a 0,575 euro). Lo scioglimento del patto potrebbe infatti anticipare alcune modifiche all’interno della compagine azionaria e uno dei due soci potrebbe decidere di uscire di scena. L’ad Maurizio Maffeo non conferma né smentisce e rimanda all’assemblea che si terrà venerdì 6 maggio. Ma aggiunge: «Noi soci di maggioranza abbiamo fatto una scelta precisa». Come dire, il capitale è aperto; chi è interessato si faccia avanti. I conti del gruppo, in effetti, sono tutto sommato soddisfacenti: nel 2004 la società ha raddoppiato il mol a 1,2 milioni e si è riportata in attivo: l’utile ante imposte si è portato a 109mila euro (contro una perdita di 1 milione nel 2003). E un’Opa su Filatura, che dopo il rally di ieri capitalizza circa 6 milioni, non sarebbe troppo onerosa.