UN RECENTE STUDIO HA DIMOSTRATO CHE LE DONNE iN SOVRAPPESO VIVONO PIU' A LUNGO


Sono riuscito ad allegare un immagine ahahaah:up: mi autostimo:D

Si vede sopra ahahaha mi riautostimo :D

:lol::lol::clap::clap::clap:

copio paro paro (8 anni)

compito x domani " parla di un animale che ami"

IL TORO
il Toro e' un animale sconvolgente
il Toro non si arrende mai
il Toro e' un animale da non lasciare mai
il Toro sembra cattivo ma invece e' buono
il Toro combatte per difendersi
il Toro difende le mucche
il Toro e' bello e forte
il Toro ha il cuore rosso rosso granata
e per questi motivi che il mio animale preferito e' il Toro
andrea
:eek::eek::clap::clap:
 

Allegati

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Vuoi che la mamma si fermi, amore?“ le ho chiesto, pensando qualcuno potesse prendersela con lei. Mi ha risposto che dovevo andare avanti. “A ogni costo, mamma“ ha sottolineato».
Georgeta Pipelea, 45 anni, è una romena molto particolare e comunque diversissima dallo stereotipo che siamo soliti incontrare sui giornali.
Dove, come lei lamenta, si parla dei suoi connazionali esclusivamente come autori di furti, sparatorie e comunque autori di reati di ogni genere.
Certo: di romeni come lei, in giro, ce ne sono pochi.
Nel suo viso scavato da tratti quasi indiani, mentre si muove frenetica, si legge la soddisfazione: tra poco se ne andrà dalla casa Aler di 37 metri quadrati di via Bolla 42, al Gallaratese, dove dal 2006 abita con la madre 76enne, la sorella di 52 anni, la figlia e la cagnetta Luna, pagando un regolare affitto dopo che la casa le è stata assegnata dal Comune.
«E se vado via ora è solo perché, dopo tanti anni, ho diritto a un appartamento più grande, non ho usato scorciatoie o conoscenze, io» ci tiene a sottolineare con comprensibile fierezza.

Poi lo dichiara, quasi lo grida: «Questo è un Paese finito, senza speranza, dove non cambierà mai nulla. Io me ne vado da via Bolla, ma la mia lotta non finisce. Continuerò a battermi. Non come fate voi giornalisti, capaci solo a puntare il dito contro gli abusivi, contro chi occupa le case popolari senza averne diritto. Molti abusivi, tra i quali diversi bosniaci, pagano le bollette della luce, del gas qui in via Bolla, lo sapeva? La vera rovina di Aler non sono loro, ma chi subaffitta la casa popolare. E sono tantissimi, perlopiù italiani. Hanno il macchinone e si guardano bene dall'abitare nella loro casa Aler: risiedono altrove, in un posto migliore. Che pagano magari anche con l'affitto ottenuto illegalmente dal poveraccio a cui hanno subaffittato l'appartamento popolare».
 
Facciamo un giro nello stabile di sette piani e 56 appartamenti di via Bolla 42.

Nelle cantine (completamente buie) molti contatori della luce e del gas sono strappati come se l'artiglio di un rapace affamato li avesse scardinati, i vetri degli ingressi comuni delle scale sono tutti rotti, così come le caselle della posta.

Capitolo a parte quello dei box.



In quello di Georgeta c'è la sua vettura, una Opel Astra. La macchina è ferma: gliel'ha bruciata un suo vicino il 16 giugno scorso, mentre il box era chiuso a chiave. Di proposito. Si tratta di un 50enne marocchino ben piantato che, dietro pagamento, aiuta gli abusivi, preferibilmente nordafricani, a insediarsi nelle case Aler illegalmente occupandosi lui stesso di abbattere la porta di lamiera messa da Aler per sigillare le abitazioni vuote.


«Fino ad allora ero convinta che quel tipo possedesse due box: in realtà quando ho telefonato a Aler per segnalare l'incendio doloso - che ha rischiato di far saltare tutto il palazzo visto che avevo appena fatto il pieno - mi hanno detto che il nordafricano gestisce, naturalmente in maniera del tutto illegale, ben 5 garage, due dei quali confinano con il mio. I vigili non capivano quali potessero essere le cause del rogo dell'auto e, alla fine, optarono per un corto circuito. Poi, con un amico meccanico, notammo un buco, mai visto prima, che nel muro confinante con il box a fianco, uno di quelli del vicino, portava nel mio garage. Abbastanza grande per farci passare una tubo con del liquido incendiario».
 
Georgeta sa di essere nel mirino del nordafricano.
«Qualche giorno prima che la mia macchina fosse incendiata avevo fatto casino» spiega la donna che aveva difeso un vicino italiano settantenne impedendo al marocchino di dargli un piede di porco sulla testa.
«Il nordafricano voleva impedirgli a quel modo di lamentarsi del continuo andirivieni di marocchini abusivi nello stabile, della sporcizia, dei topi e del degrado dello stabile. - spiega Georgeta -.“
Se non stai zitta ti spacco la testa“ - mi aveva minacciato il marocchino - Io, che non mi faccio intimorire, l'avevo denunciato al commissariato di via Falck dove un poliziotto mi avvertì: “se si lamenta in maniera così plateale del degrado e degli illeciti nelle case popolari si deve aspettare qualcosa di brutto“; mentre di recente una funzionaria dello stesso commissariato mi ha risposto, senza mezze misure, che “ho rotto“ con la storia dei subaffitti. Ci sono rimasta male. Certo, è vero: dopo la denuncia contro il mio vicino è arrivato l'incendio della macchina».
 
copio paro paro (8 anni)

compito x domani " parla di un animale che ami"

IL TORO
il Toro e' un animale sconvolgente
il Toro non si arrende mai
il Toro e' un animale da non lasciare mai
il Toro sembra cattivo ma invece e' buono
il Toro combatte per difendersi
il Toro difende le mucche
il Toro e' bello e forte
il Toro ha il cuore rosso rosso granata
e per questi motivi che il mio animale preferito e' il Toro
andrea

:bow::bow::bow: un grande
 
Caro Pilu, cosa può fare il Fitto ?

Un nuovo partito ? Mettersi in concorrenza con Ncd ?
Può arrivare al 3% ? Non so.

Siamo destinati allo sfacelo..........pensa che sono arrivati a chiedere a me :lol::lol::lol: di partecipare a Italia Unica :rolleyes::lol::lol:


Il problema è a livello locale. E' lì che ognuno di noi deve darsi da fare.
I cambiamenti si fanno dal basso. Non si può pretendere che chi ha i privilegi cambi, a suo danno :D vedi tutte le sentenze della Corte contro i tagli alle pensioni od alle prebende varie. Vedi lo sciopero dei vigili urbani. Vedi l'inettitudine degli enti locali. E quant'altro.

Sinchè il posto di lavoro pubblico non sarà "mobile", intendendo con ciò la possibilità di licenziare l'incompetente, non ci salveremo più.
 
Milano, 18 magistrati impegnati (e pagati) per il caso del piccione ucciso

I fatti: nel giugno 2010 un avvocato di Milano, secondo il racconto dei vicini, si affaccia alla finestra e spara con un fucile ad aria compressa un piccione. I vicini chiamano i carabinieri e lì parte la lunga vicenda giudiziaria.
Ai militari che bussano alla villetta si presenta un uomo «in palese stato di ebbrezza alcolica», scrivono nel verbale firmato in quattro, che dice di avere sparato perché anni prima suo figlio si era ammalato ed era «entrato in coma a causa di uno di questi volatili». Per rimuovere la carcassa dell’animale deve intervenire un mezzo speciale del Comune. Uccisione di animali con crudeltà e «getto pericoloso di cose» (il proiettile) in luogo privato di uso altrui, recita l’accusa formulata dal pm della Procura al gip Bruno Giordano, che quattro mesi e mezzo dopo il fatto emette un decreto penale condannando il reo confesso a ottomila euro di multa.
L’imputato non ci sta, si oppone e chiede di essere giudicato con il rito abbreviato. Per quei reati la prescrizione è di cinque anni. I primi due vanno via ancor prima che il fascicolo arrivi sul tavolo del giudice Andrea Ghinetti che il 6 marzo 2012, su richiesta di un secondo pm, condanna l’avvocato a un mese e 20 giorni di arresto con la condizionale. La cosa potrebbe finire qui, ma anche stavolta lo sparatore non si ferma e, avvalendosi di ogni suo diritto, fa appello perché, sostengono i suoi due difensori, le prove erano insufficienti, nessuno ha visto sparare, i Carabinieri non hanno «redatto un verbale per constatare lo stato del piccione» e, poi, chi l’ha detto che l’uccello è stato ucciso dal proiettile? Non potrebbe essere che si è fatto male da solo andando a sbattere contro un ramo? E «se fosse davvero morto per cause naturali?». E la confessione? «Inutilizzabile» perché resa senza la presenza di un avvocato. Il processo d’appello (tre giudici e un sostituto procuratore generale per l’accusa) l’ 8 ottobre 2012 conferma la condanna dopo aver analizzato il caso da capo a piedi. Neppure questo basta a far desistere gli avvocati che spostano la battaglia in Cassazione. La prescrizione continua a correre.
Bisognerà aspettare 16 mesi prima di sapere cosa 5 giudici della terza sezione penale rispondono al pm che, manco a dirlo, chiede la conferma della condanna. Gli ermellini approfondiscono anche loro il caso, quasi ci si appassionano. Vergano tre pagine di motivazioni che confermano come al solito la condanna. Ma attenzione, solo per l’uccisione dell’animale rimandando indietro la questione del «getto pericoloso» perché non era stata sufficientemente motivata dall’Appello. Si torna a Milano il 30 gennaio 2015, Corte d’appello, sezione quarta. Il ricordo del piccione continua a vivere solo nelle aule di giustizia. Tre giudici e il sostituto pg Gaetano Amato Santamaria, che con tutti gli altri che li hanno preceduti fanno la bellezza di 18 magistrati con i quali hanno lavorato qualche decina di cancellieri e impiegati, per l’ennesima volta analizzano la sorte dell’animale finendo perfino a disquisire se il «getto» potesse riguardare la caduta «del corpo stesso del piccione ferito e agonizzante precipitato tra le persone» e non il pallino che lo ha trapassato ad un’ala. Sentenza confermata di nuovo anche per il secondo reato. Ci vorrebbero 30 giorni per le motivazioni, ma il presidente Francesca Marcelli le deposita il 10 febbraio.
 
Ultima modifica:
Inettitudine ....o qualcosa d'altro ?

ROMA – Oltre otto milioni di euro di affitti evasi a fronte di canoni incredibilmente bassi per il mercato del mattone europeo. Case, magazzini e locali commerciali in zone di pregio occupati da chi, per tutta risposta, non ha mai pagato il canone: 9 su dieci risulta moroso. Qualche esempio lo fa Simone Canettieri sul Messaggero di Roma: 23 euro al mese per cinquanta metri quadri in via dei Coronari, dietro piazza Navona, oppure sempre per citare casi altrettanto eclatanti 55 euro per un bilocale in via San Paolo della Regola, a due passi da Campo de’ Fiori.
La lista dei baciati in fronte dal dipartimento Patrimonio di Roma Capitale è sterminata: oltre seicento immobili di pregio che ora la giunta Marino, dopo aver tolto la gestione del dossier alla Romeo, vuole mettere sul mercato. Obiettivo: ricavarne 300 milioni.
 
GOSSIP

SANREMO – “Scusate, il dottore mi ha dato un anestetico”.

Arisa si impappina al momento della presentazione di una delle concorrenti in gara (Annalisa) e per giustificarsi dà la “colpa” al medico del Festival, Stefano Ferlito, prudentemente annotato sul palmo della mano con tanto di cuoricino.


“Come un anestetico ti avrà dato un antidolorifico”, la incalza Carlo Conti.

“Beh un anestetico non è come un antidolorifico? Però lo consiglio a tutti“.

Poi scoppiano tutti a ridere.


L’anestetico, ha spiegato, le è stato somministrato dal medico che l’ha curata per l’incidente sugli scalini.

Ma forse voleva dire analgesico…anche se a giudicare dagli effetti, qualche dubbio resta.


Dopo l’esibizione arriva però la frecciatina di Emma alla collega un po’ stralunata: “Ho chiamato il dottore di Arisa, così risparmiamo anche sui comici. Visto che c’è l’austerity”.
 

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