assa patrimoniale all’orizzonte?
Il Premier annucia l'arrivo della tassa patrimoniale scatenando le reazioni di tutti, ma Palazzo Chigi smentisce. C'è da crederci?
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Tassa patrimoniale nel pensiero di Monti? Di sicuro c’è, bisogna però vedere se anche nei fatti verrà applicata concretamente.
Patrimoniale? Perché no….
Su una possibile applicazione della patrimoniale, la tassa sulla ricchezza, si è creato negli ultimi giorni un equivoco che svela comunque un desidero, poco celato, dell’Esecutivo tecnico. I fatti sono questi: durante un incontro organizzato a Milano dal Financial Times sul tema «New routes for growth», il Premier Mario Monti si è detto in linea di principio e quindi non contrario all’introduzione di una patrimoniale. Come esiste in molti Paesi capitalistici, dice Monti “la stiamo studiando, dovrebbe essere generalizzata, una modesta tassazione. Certo” – continua il Premier – “non verrebbe introdotta nottetempo”. Lo studio sull’applicazione della patrimoniale, secondo quanto afferma Monti, riguarderebbe per lo più le misure da mettere in campo onde evitare una fuga di capitali all’estero, misure che , allo stato attuale, non sono previste nel sistema italiano. A ben vedere le parole del Premier sembrano eloquenti: la patrimoniale ci potrà essere.
Tassa patrimoniale governo Amato
Il nostro paese ha conosciuto la tassa patrimoniale già nel 1992, sotto il governo Amato che ha prelevato dai conti correnti degli italiani una certa cifra onde rimettere in sesto i conti italiani. Sempre Amato lo scorso anno ha invocato l’applicazione della patrimoniale contro le minacce dello spread ma il suo “consiglio” non è andato in porto. Ora il Governo tecnico rilancia la questione patrimoniale si e patrimoniale no. E via alle reazioni.
Patrimoniale “non s’ha da fare”: Palazzo Chigi precisa
Per placare gli animi, Palazzo Chigi in una nota informa che non c’è all’orizzonte nessuna tassa patrimoniale e in verità il Premier “ha semplicemente richiamato il contesto in cui il Governo ha operato e i vincoli alle scelte in materia di imposizione fiscale, in particolare la mancanza di una base conoscitiva sufficientemente dettagliata e la necessità di evitare massicce fughe di capitali all’estero. Non essendo perciò realizzabile una tassazione generalizzata del patrimonio, il Governo nel dicembre 2011 è intervenuto, con l’approvazione di tutti i partiti della maggioranza, su varie componenti della ricchezza patrimoniale separatamente, con un risultato effettivo in qualche modo paragonabile”.
Possiamo dormire sonni tranquilli?
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