bisogna innanzi tutto tenere presente che “default” è un termine che in realtà non definisce una situazione del tutto univoca. O meglio: descrive il fatto che il debitore non è in grado di ripagare il debito, ma chiaramente questo può avvenire con livelli di gravità diversi. Se due debitori hanno ricevuto in prestito 100 ciascuno, e non sono in grado di restituirli, ma uno restituisce 99 e l’altro invece 0, in entrambi i casi si tende a parlare di default, ma è evidente che si tratta di due situazioni estremamente diverse.
In realtà i problemi “diffusi” in caso di default si hanno in relazione alla “fuga” dei creditori dello Stato, che va a generare una pressione sulla moneta nazionale, causando una serie di effetti collaterali che vanno ad aggravare il default. Inoltre,
storicamente un default viene in parte affrontato “annacquando il debito“, cioè ripagato stampando moneta e facendo aumentare l’inflazione. E’ interessante tenere presente che nel caso di uno Stato dell’Area Euro questi due effetti potrebbero essere ben diversi da quelle che sono le esperienze passate, dato che la pressione sui cambi potrebbe essere inferiore, e inoltre il singolo Stato potrebbe aver molto meno facilità nell’influenzare le politiche della Banca Centrale Europea.