Unicredit (UCG) Unicredit The Best (37 lettori)

Kit Carson

Forumer storico
Certo il mercato é strano, é stato in tiro fino all'uscita dei dati USA, appena usciti i dati e tra l'altro positivi > il mercato ha cominciato a ritracciare. Come se il mercato avesse già scontato in anticipo (e con gli interessi) che i dati che sarebbero usciti sarebbero stati positivi. Mah ?
 

coppermine

Nuovo forumer
Certo il mercato é strano, é stato in tiro fino all'uscita dei dati USA, appena usciti i dati e tra l'altro positivi > il mercato ha cominciato a ritracciare. Come se il mercato avesse già scontato in anticipo (e con gli interessi) che i dati che sarebbero usciti sarebbero stati positivi. Mah ?
Noi tolte le banche non siamo nessuno. Se FIAT se ne va all'estero ... ci restano giusto 2 colossi energetici per diversificare.... il resto è un tessuto di medie e piccole imprese che non hanno respiro. Oggi sono andati in crisi i bancari e ne ha risentito pesantemente l'indice. Io mi auguro che su ISP quelle di oggi fossero solo prese di beneficio... UCG ormai non la conto più, va dove ***** vuole senza un senso apparente.
Mi verrebbe da aprire una di quelle digressioni ultra pessimistiche sui mali dell'Italia che non finisce più ... ma forse è solo il tempo di ***** di Milano... forse questa settimana ho guardato troppi programmi tipo report,exit, etc
 

SuperLoss

Forumer storico
volevo chiedere a free e scicallo se in prossimità del varo della nuova governance di ucg non sia legittimamente prevedibile un rimbalzo di ucg.
Grazie di cuor
 

btp37

Forumer storico
Domani Cda Unicredit, Fondazione Cassamarca batte chiodo unico dg - Milano Finanza Interactive Edition
Nessuna dichiarazione al termine del comitato nomine di Unicredit che oggi si è riunito per sciogliere gli ultimi nodi della nuova governance della banca. I nuovi assetti saranno proposti per l'avallo al Cda di domani. Paolo Fiorentino, indicato secondo le ultime indiscrezioni come probabile direttore operativo nei futuri assetti della banca, ha detto di "non poter dare alcuna indicazione, vado a spasso con mia moglie". Nessun altro ha rilasciato dichiarazioni.

Il piano proposto dal nuovo Ad, Federico Ghizzoni, sarebbe di una doppia direzione generale composta da Roberto Nicastro e Sergio Ermotti con Paolo Fiorentino come Coo. Ancora ieri tuttavia alcune fonti non escludevano la soluzione con un solo dg, incarico che andrebbe a Nicastro. Questa ipotesi, peraltro, porrebbe un serio interrogativo sulla permanenza di Ermotti nella banca.

Chi continua a battere sul chiodo fin che è caldo è il presidente della Fondazione Cassamarca, Dino De Poli, uno degli enti azionisti della banca, che ha ribadito anche oggi il suo favore alla soluzione di un direttore generale unico per Unicredit. "Mi sono già pronunciato per un solo direttore generale. Sono troppi non solo due dg, ma anche i vice", ha detto De Poli.

"Unicredit deve stare attento, perché bisogna che il dg sia capace di una gestione forte e unitaria e pubblicizzabile. Altrimenti si rischia la divisione delle spoglie del caro estinto", ha minacciato De Poli. Quanto all'investimento dei soci libici in Unicredit, è una presenza che per De Poli ha il difetto di prestarsi a giudizi politici. "Di per sé, la Libia conta due milioni di abitanti, ma ha soldi e petrolio. Investe non solo in Unicredit ma anche altrove".

A piazza Affari il titolo Unicredit arretra dello 0,89% a quota 1,88 euro con tutte le altre banche italiane sotto pressione dopo l'annuncio del maxi aumento di capitale da parte del Banco Popolare (-4,42% a 4,105 euro) e sulla scia dello scenario ipotizzato dal Financial Times secondo cui alcune banche italiane dimezzeranno i dividendi per adeguarsi a Basilea III.

C'è molta attesa anche per i conti del terzo trimestre 2010 di Unicredit (dati in uscita il prossimo 10 novembre). Gli analisti di Equita si attendono un trimestre relativamente debole a livello di margine di interesse e commissione. Il margine di interesse dovrebbe infatti essere in calo del 3% trimestre su trimestre e le commissioni del -8% sempre trimestre su trimestre.

L'utile operativo è visto scendere del 10% anno su anno a 2,6 miliardi, LLPs (loan loss provisions, accantonamenti per perdite su crediti) di 118 bps o 1,6 miliardi e l'utile netto a 387 milioni. sulla base di queste previsioni oggi Equita ha limato le stime di utile netto 2010, esclusi 300 milioni di costi di ristrutturazione, a circa 1,7 miliardi contro 1.8 miliardi precedentemente stimati. La revisione sul 2011 è pari al -6% a 3,45 miliardi di utile adjusted. Il target price passa così da 2,5 a 2,4 euro e il rating resta hold.


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btp37

Forumer storico
NO COMMENT!!!!!!!! :wall: :titanic::specchio::down: :eek: :help: :sad:
UniCredit, comitato "breve" ma su governance restano nodi -fonti
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Reuters - 25/10/201
0 19:15:12
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MILANO, 25 ottobre (Reuters) - Malgrado un comitato nomine odierno breve e tranquillo, sulla nuova governance di UniCredit non è ancora tutto definito, a meno di 24 ore dal Cda chiamato a vagliare la proposta formulata dal nuovo Ad Federico Ghizzoni.

Il comitato nomine di oggi, che ha preparato il terreno per il consiglio di domani, si è svolto in "un clima molto costruttivo e tranquillo", riferisce una fonte vicina alla situazione. Clima testimoniato anche dalla breve durata del comitato, che si è protratto per circa un'ora.

"Ghizzoni ha illustrato la sua proposta che ha raccolto un generale consenso", spiega la fonte.

Tutto fa pensare che la proposta sia quella riferita alcuni giorni fa da una fonte della banca, che assegnava a Roberto Nicastro e Sergio Ermotti il ruolo di direttori generali con deleghe rispettivamente nel retail e nel corporate, e a Paolo Fiorentino quello di 'chief operating officer', segnando in sostanza una linea di continuità rispetto alla vecchia governance, che vedeva quattro deputy-ceo, tra cui lo stesso Ghizzoni, sotto Alessandro Profumo.

"L'idea è procedere verso una stabilizzazione, senza altre uscite traumatiche di manager e vedere poi come va. Ma c'è ancora molta incertezza", dice però una seconda fonte vicina alla situazione.

Ancora ieri una fonte sottolineava infatti le resistenze di Ermotti ad accettare una ripartizione delle deleghe che attribuisca un maggior peso a Nicastro. "In quel caso si comincia con due dg e si finisce con uno", aggiungeva.

Il tema delle deleghe, più chiaramente dei confini di responsabilità e quindi di forza dei due direttori generali, è evidentemente assai più che un dettaglio organizzativo: è il cuore della governance della banca.

Dare più spazio e potere operativo a Nicastro, oggi deputy-ceo con la responsabilità strategica della rete degli sportelli, insomma della parte più tradizionale di fare banca, significa spostare il baricentro più vicino al territorio, tema caro alle fondazioni azioniste e al partito politico - la Lega Nord - che negli ultimi mesi ha giocato un ruolo importante nell'addio di Profumo.

Per Ermotti, attuale capo del Corporate & Investment Banking - cui la stampa ha dato in queste settimane la patente di pupillo del presidente Dieter Rampl - significherebbe accettare una linea che indebolisce il suo ruolo ma soprattutto che attenua la vocazione di banca internazionale di UniCredit, interpretava la fonte.

Ghizzoni, dal canto suo, è chiamato a una prova importante: dimostrare la coesione del management dopo l'addio di Profumo.

Sul fronte degli azionisti, le fondazioni - Cariverona, Crt e Carimonte quelle con più peso azionario - "stanno alla finestra" riservandosi di valutare le decisioni di Ghizzoni, riferiscono diverse fonti.

Oggi tuttavia il presidente di Fondazione Cassamarca Dino De Poli ha espresso chiaramente la sua preferenza per un unico direttore generale. "UniCredit deve stare attenta, perché bisogna che il dg sia capace di una gestione forte e unitaria e pubblicizzabile. Altrimenti si rischia la divisione delle spoglie del caro estinto", ha detto De Poli.

Ghizzoni in serata è atteso da un impegno istituzionale a Treviso in agenda da tempo e coglierà l'occasione per incontrare proprio De Poli, come preannunciato dallo stesso presidente dell'ente trevigiano.

La cronaca della giornata merita di registrare che l'AD ha lasciato in macchina la sede di UniCredit intorno a mezzogiorno con il vicepresidente Fabrizio Palenzona. Dopo circa un'ora sono usciti gli altri componenti del comitato: i vicepresidenti Luigi Castelletti e Vincenzo Calandra Bonaura e Luigi Maramotti. Non è stato visto entrare o uscire Francesco Giacomin.
 

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