Unicredit (UCG) Unicredit The Best

1/04/2012 11:30
SPREAD - Stavolta il mercato vede il bicchiere mezzo pieno
di a cura dell'Ufficio Studi
L'asta di BOT si è appena conclusa con l'intera sottoscrizione dell'ammontare offerto (11 miliardi), ma con rendimenti in forte rialzo rispetto all'asta di marzo. Visto come si era messa la situazione, stavolta gli investitori apprezzano la buona capacità di assorbimento del mercato. Piazza Affari allunga in rialzo dell'1,6%, lo spread scende di 20 punti base a quota 374 ...
L'asta di BOT si è appena conclusa con l'intera sottoscrizione dell'ammontare offerto (11 miliardi), ma con rendimenti in forte rialzo rispetto all'asta precedente di marzo.

Visto come si era messa la situazione, stavolta gli investitori apprezzano la buona capacità di assorbimento del mercato più che l'incremento del rendimento. Piazza Affari allunga in rialzo dell'1,5%, lo spread decennale scende di 22 punti base a quota 372 per un rendimento del BTP 10 anni che scende sotto il 5,50% dal 5,65% di ieri.

Dettagli asta BOT. Sono stati collocati tutti gli 8 miliardi di BOT a 12 mesi a un rendimento del 2,84% che si confronta con l'1,41% dell'asta precedente di marzo e il 2,27% del mercato secondario di ieri sera.

Assegnati anche tutti i 3 miliardi di BOT a 3 mesi all'1,249%, che si confronta con lo 0,49% di marzo e l'1,07% del secondario.

Buona la copertura della domanda: 1,515 volte per i Bot annuali, 1,814 volte per i trimestrali.

Il Bund future (140) [FGBL0612.EUREX] ha reagito con una modesta flessione dai massimi di stamattina a 140,4, ma rimane fortissimo con rendimenti del decennale tedesco all'1,77%, poco sopra i minimi storici.

Anche i rendimenti decennali di Uk (2,04%) e USA (2%) sono tornati verso i minimi.

Per quanto riguarda il Bund siamo ancora in un'area favorevole alle vendite più che agli acquisti. Segnali di "rasserenamento" solo sotto 137.

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Il Btp future (101,15) [FBTP0612.EUREX] "sente" i supporti intorno a 101 che favorisce gli acquisti in vista di un recupero per lo meno verso 104/106, con stop sotto 100.

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BANCHE - Per Hsbc hanno toccato il pavimento
di Camilla Gaiaschi
Le valutazioni incorporano un calo del Pil dell'Europa del 2%, a questi prezzi e con queste prospettive il settore è da comprare
E’ tempo di tornare a comprare le banche. E’ quanto sostengono diversi analisti questa mattina. La pioggia di buy è abbondante e il settore oggi reagisce positivamente: l’indice bancario europeo sale del 2,2%. Positive le italiane: Unicredit [CRDI.MI] +5,6%, Intesa Sanpaolo [ISP.MI] +5,5%, Banco Popolare [BAPO.MI] +5%.
Hsbc si concentra sull’Europa, alzando il giudizio sul settore a “outperform” da “neutral”: è la prima volta in quattro anni che la banca d’affari anglo cinese ha una raccomandazione positiva. Il broker scrive che i titoli delle banche del Vecchio Continente potrebbero aver raggiunto i minimi “nel caso in cui l’economia europea non dovesse contrarsi di oltre il 2%”. A questi livelli, aggiunge, “non serviranno troppe buone notizie per innescare un recupero di valore e uno spunto di rialzo arriverà con la stabilizzazione degli utili, che potrebbe avvenire nei prossimi due trimestri”.
Dai massimi del 19 marzo, l’EuroStoxx Banks è sceso del 13,4%. Sulle banche italiane le vendite sono state particolarmente pesanti: nello stesso periodo Unicredit ha perso il 23,3%, Intesa -22,7%, Mps -23,8%, Ubi -20%, Banco Popolare -26,8%.

E’ sugli istituti domestici che si concentrano le attenzioni di Berenberg e Nomura. Per il primo dei due broker le forti vendite sulle banche italiane sono da collegare ai timori relativi alla tenuta della zona Euro ma, precisa, “l’Italia si trova in una situazione molto migliore rispetto agli altri paesi periferici”. Il broker conferma il giudizio “buy” su Intesa e Unicredit e ricorda quanto sia allettante il dividendo della prima (5 centesimi per ordinaria, pari ad un rendimento del 4% ai prezzi attuali).
 
UniCredit, domani atteso nome presidente, rush finale Gros-Pietro-Vita- fonti
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Reuters - 11/04/2012 18:56:01
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MILANO, 11 aprile (Reuters) - Domani potrebbe chiudersi la partita sul nome del nuovo presidente di Unicredit che prenderà il posto di Dieter Rampl.

Alla vigilia dell'incontro tra le fondazioni azioniste e del comitato governancedell'istituto di Piazza Cordusio, si profila una stretta finale tra Gian Maria-Gros Pietro e Giuseppe Vita, con quest'ultimo leggermente favorito, all'interno di una rosa di quattro candidati che comprendeva anche Angelo Tantazzi e Massimo Tononi.

Lo dicono fonti vicine alla vicenda secondo le quali, se non ci saranno novità dell'ultima ora, è probabile che dal summit di domani tra le Fondazioni, che sarà anche aperto anche agli azionisti privati, possa uscire la composizione della lista del Cda compreso il nome del nuovo presidente in anticipo rispetto alla scadenza del 16 aprile, ultimo giorno utile in vista dell'assembla dell'11 maggio.

"Altamente inverosimile che ci siano sorprese, si punta ad avere il nuovo presidente perdomani, senza aspettare il 16", dice una fonte.

"Le due candidature sono quelle di Gros-Pietro e Vita" aggiunge la fonte secondo cui quest'ultimo "sembra al momento avere più chance: parla tedesco, il che non guasta, non fa ombra a Ghizzoni, haun profilo impeccabile".

Vita è presidente di Allianz-Ras e di Banca Leonardo nonchè presidente del consiglio di sorveglianza dell'editore tedesco Axel Springer.

Quanto agli altri nomi della shortlist, Tononi, indicato dal consulente EgonZehnder "non è mai stato un vero candidato", mentre Tantazzi "lo era ma la sua candidatua è passata poi secondo piano", illustra la fonte.

Sembra invece fuori dai giochi Fabrizio Palenzona, attualmente vicepresidente della banca e il cui nomecontinuava a circolare negli ambienti finanziari nonostante ufficialmente abbia dato sua indisponibilità ad un incarico.

Palenzona, aggiunge una seconda fonte, sarebbe invece confermato, insieme a Antonio Maria Marocco come candidati della Fondazione Crt nel Cda di Unicredit.
 

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