vi sembra giusto (2 lettori)

WOLFANG

Forumer storico
:) :( HO DECINE DI AMICI CHE SONO RIMASTI INCASTRATI NEI TRISTEMENTE NOTI PRODOTTI A PERDERE MY WAY 4 YOU DEL GRUPPO BANCARIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA.
Ricordo che il numero totale dei raggirati è di 170.000 persone,visto che tale raggiro è stato riconosciuto sia dalla banca FAZIO che dalla Consob e che la stessa Antitrust ha condannato il Monte dei pacchi di Siena per pubblicità ingannevole,allora anche questi 170.000 risparmiatori raggirati con dei prodotti spazzatura potranno chiedere il risarcimento al caro tremontino. :uhm: :uhm: :uhm:
 

ricpast

Sono un tipo serio
e dei 130.000 mila azionisti snam????
Ma il farabutto non riuscirà a mettere la tassa sui tubi!!

Perchè non un tassa sui SUV???
Perchè non nuove tasse sui commercianti???
Perchè si continuano a tutelare i professionisti (avvocati,notai,dottori, commercialisti)????

Eh ma cari miei la pacchia sta per finire!!!!
:-D :-D :-D :-D :-D

Questi qua prendono una scoppola alle elezioni che non se la dimenticheranno tanto in fretta!!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :love: :love: :love: :love: :love: :love: :love: :love: :love:
 

ricpast

Sono un tipo serio
Fry 3003 ha scritto:
ricpast ha scritto:
Tremonti ha detto che che non farà il condono, e che la tassa su i tubi rimarra in capo ad eni ad enel, visto che le tariffe sono decise dall'authority, e andrà a compensare i loro extra profitti dovuti al caro petrolio.


ricpast ha scritto:
.

:-D :-D :-D :-D
Finanziaria:Tassa Tubo;Rie,Rischio+1% Bollette Luce-Gas/Ansa
(ANSA) - ROMA, 3 ott - Bollette della luce e del gas a nuovo rischio rincaro. La norma, prevista in finanziaria, che fissa una sorta di 'tassa sul tubo' sulle grandi reti di trasmissione di energia, potrebbe infatti tradursi in un potenziale aumento dell'1% delle tariffe dell'elettricità e del metano. Ovvero di un maggior esborso - stimano gli esperti del Rie di Bologna - fino ad oltre 10 euro in più l'anno per una famiglia tipo. Nonostante la norma prevista all'articolo 42 del testo della Finanziaria preveda espressamente che la tassa sulle "grandi reti di trasmissione di energia", sia a carico dei "proprietari" e ne sia "vietata la rivalsa e la traslazione sugli utenti", il rischio di un impatto sulla tariffa finale è fondato. Le tariffe fissate dall'Authority "riconoscono una data redditività del capitale investito alle aziende operanti nel settore", spiega Davide Tabarelli esperto di tariffe del Rie. "Questa redditività viene drasticamente ridotta con la norma in questione: anche se il trasferimento non è automatico é però implicito che le nuove tariffe non potranno non tener conto di questa riduzione di redditività". Con un impatto che lo stesso Tabarelli stima appunto in un rincaro dell'1% delle tariffe attuali. Un aumento che - spiega - si basa sull'ipotesi che la prevista "addizionale erariale" e la "tassa sull'occupazione di suolo pubblico", fissate complessivamente in "almeno 800 milioni di euro" per il 2006 ed il 2007 e in una cifra "non inferiore ai 900 milioni di euro" dal 2008, sia equamente ripartita tra le due società a cui fanno capo, rispettivamente, la rete nazionale di trasmissione elettrica (Terna (Milano: TRN.MI - notizie) ) e quella dei gasdotti (Snam Rete Gas (Milano: SRG.MI - notizie) ). Preoccupazioni, intanto, arrivano anche dal mercato proprio riguardo alla redditività delle due società quotate. L'impatto dell'istituzione dell'addizionale erariale e della tassa per l'occupazione di aree pubbliche, previste dalla Finanziaria, rischia infatti di tagliare drasticamente - fanno notare analisti di primarie banche d'affari interpellati al proposito - gli utili di Terna e Snam Rete Gas. In una misura che prime stime di settore ipotizzano possa anche superare il 60% rispetto a utili prima delle imposte che nel 2004 sono ammontati a 409 milioni di euro per Terna e a 858 per Snam Rete Gas. Timori, quelli degli investitori, che non hanno tardato a ripercuotersi sull'andamento dei titoli delle due società. Da mercoledì scorso, quando sono iniziate a circolate le prime voci - poi confermate - dell'istituzione della tassa sul tubo, Snam Rete Gas ha lasciato sul terreno il 3,07% (4,77 euro il prezzo di riferimento alla chiusura odierna) mentre per Terna la perdita è stata del 3,56% (2,139 il prezzo di riferimento di oggi).(ANSA).
 

ciiiiip

Forumer storico
La morte ha scritto:
che lo stato rimborsi i soldi della gente truffata, sugli investimenti , al posto delle banke indipendentemente da eventuali azione giudiziarie

si parla poi di costituire il fondo con i soldi in giacenza persi, mah :-? e quanto possono far sù da sta trovata 3montiana

grazie a Dio, in italia vige un sistema bancario che garantisce gli utenti
penso uno tra i pochi, se non l'unico al mondo...dicono tra i più garantisti

risponde la Banca d'Italia sempre e cmq (o meglio garantisce), cioè lo stato

i crack finanziari dei vari Banco Ambrosiano ed altro, sono sempre coperti dalla Banca D'Italia..ovviamente ciò non esclude azioni giudiziarie nei confronti delle banche, ma il cittadino ha i soldi garantiti, ovunque decida di metterli...parliamo ovviamente di fallimenti e crack finanziari

altro caso é la questione dei bond argentini od altre analoghe truffe..se viene in qualche modo intravista una responsabilità diretta della banca, credo sia giusto lo stato risacisca i malcapitati, salvo poi rivalersi tramite azioni legali e giudiziarie sulle banche stesse
 

ricpast

Sono un tipo serio
ciiiiip ha scritto:
La morte ha scritto:
che lo stato rimborsi i soldi della gente truffata, sugli investimenti , al posto delle banke indipendentemente da eventuali azione giudiziarie

si parla poi di costituire il fondo con i soldi in giacenza persi, mah :-? e quanto possono far sù da sta trovata 3montiana

grazie a Dio, in italia vige un sistema bancario che garantisce gli utenti
penso uno tra i pochi, se non l'unico al mondo...dicono tra i più garantisti

risponde la Banca d'Italia sempre e cmq, cioè lo stato

i crack finanziari dei vari Banco Ambrosiano ed altro, sono sempre coperti dalla Banca D'Italia..ovviamente ciò non esclude azioni giudiziarie nei confronti delle banche, ma il cittadino ha i soldi garantiti, ovunque decida di metterli...parliamo ovviamente di fallimenti e crack finanziari

altro caso é la questione dei bond argentini od altre analoghe truffe..se viene in qualche modo intravista una responsabilità diretta della banca, credo sia giusto lo stato risacisca i malcapitati, salvo poi rivalersi tramite azioni legali e giudiziarie sulle banche stesse

Discorso senza capo ne coda e zeppo di tante e tali inesattezze che non merita nemmeno una risposta.
Piuttosto vado da Bepi Cunèa a parlare di borsa al bar sport....
 

ricpast

Sono un tipo serio
ciiiiip ha scritto:
La morte ha scritto:

grazie a Dio, in italia vige un sistema bancario che garantisce gli utenti
penso uno tra i pochi, se non l'unico al mondo...dicono tra i più garantisti

Dove lo hai letto?
Garantisce gli utenti da cosa?
Dove sta scritto?

ciiiiip ha scritto:
risponde la Banca d'Italia sempre e cmq (o meglio garantisce), cioè lo stato

Dove sta scritto che la banca d'italia risponde dei crack finanziari sempre e comunque??

Banca d'Italia = Stato.....ah si eh?!

E lo Stato allora è il principale azionista di BankItalia?

Cosa intendi per Stato?Il Governo (non mi sembra a sentire le parole di silviuccio che ha detto esplicitamente "NOI NON POSSIAMO FARE NIENTE")??Il Parlamento?Il presidente della repubblica??
Se qualcuno di questi può fare qualcosa perchè non è stato fatto niente nei confronti di BankItalia riguardo i recenti scandali visto che Fazio veniva attacato dall'opposizione e dalla maggioranza (che,come dice la parola stessa, ha alamaggioranza in Parlamento)??


ciiiiip ha scritto:
i crack finanziari dei vari Banco Ambrosiano ed altro, sono sempre coperti dalla Banca D'Italia..ovviamente ciò non esclude azioni giudiziarie nei confronti delle banche, ma il cittadino ha i soldi garantiti, ovunque decida di metterli...parliamo ovviamente di fallimenti e crack finanziari

Questa poi non sta nè in cielo nè in terra!
Ti sfido a trovarmi un solo punto dello statuto della Banca d'Italia che ti porta a pensare che questa sia responsabile del crack parmalat!
Ah perchè tu dici: BankItalia deve vigilare le banche, queste hanno fatto le delinquenti allora mi rivalgo su BankItalia!!Che poi sono io stesso Stato!!
Quindi cosa posso fare?Mi autoaccuso, dico il mea culpa???
Neanche per idea!
Tasso tutti!
Ps: nel frattempo dico alle tipografie di stampare i cartelloni della campagna elettorale ancora + grandi tanto so che i miei elettori sono talmente imbe.cilli che notano solo i bei colori....

TU CARA MIA STAI CONFONDENDO I FALLIMENTI DELLE BANCHE CON QUELLI DELLE AZIENDE!!!
E poi sti neoliberisti che dicono: eh gli americani si che sono bravi capitalisti!Dovremmo fare come loro!
Si cara, prova andare a chiedere a loro se c'è qualcuno che ritiene Greenspan colpevole dei crack Enron,Worldcom,ecc......Siamo seri!!!


ciiiiip ha scritto:
altro caso é la questione dei bond argentini od altre analoghe truffe..se viene in qualche modo intravista una responsabilità diretta della banca, credo sia giusto lo stato risacisca i malcapitati, salvo poi rivalersi tramite azioni legali e giudiziarie sulle banche stesse

Quest'ultima merita un: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Ti cito il tuo amico Giulio mentre spiega le manovre finanziarie:
"Bè...guavdi la cosa è di una semplicità disavmante....sono avvivato io e ho visolto tutto....e poi tutte qveste cassandve della sinistva che pavlavano di una situazione critica....guavdi io ho 2 figli neolauvati e ora guadagnano 5000 euvo al mese come pvimo lavovo, non capisco dove siano qvesti pvoblemi...."
:-x :-x :-x :-x :-x :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :cry:
Non c'è la faccetta col mitra??? :-x
 

ricpast

Sono un tipo serio
Fry 3003 ha scritto:
ricpast ha scritto:

Tremonti ha detto che che non farà il condono, e che la tassa su i tubi rimarra in capo ad eni ad enel, visto che le tariffe sono decise dall'authority, e andrà a compensare i loro extra profitti dovuti al caro petrolio.

ricpast ha scritto:
.


La Voce

Roma, 4 ott. (Apcom) - Molto più selettiva del "modello britannico", la tassa ambientale inserita nella Finanziaria 2006 esclude le telecomunicazioni e incide solo sulle grandi reti di trasmissione dell'energia elettrica e del gas naturale. Dubbia la qualificazione di tributo ambientale. Il tributo non può essere traslato. Ma in tempi di emergenza finanziaria, sembrerebbe più appropriato colpire la vendita di energia, dove le posizioni dominanti assicurano notevoli profitti. A ostacolare una simile manovra è la presenza diretta del Tesoro come azionista di Eni ed Enel. A sostenerlo è l'economista de LaVoce.info, Alberto Cavaliere.

La nuova tassa - ricorda Cavaliere - ha un precedente poco illustre nella "tassa sul tubo", introdotta nel 2002 dalla Regione Sicilia sotto le mentite spoglie di un tributo ambientale, ma che si qualificava in realtà come un'imposta in somma fissa di tipo patrimoniale (tubatico), avendo come base imponibile il volume delle condotte della rete di trasmissione nazionale e regionale del gas naturale situate in Sicilia. La vita effettiva del tributo fu breve: Il Tar Lombardia, chiamato in causa da Snam Rete Gas per ottenere il riconoscimento della tassa nelle tariffe di trasporto da parte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg) , non solo riconobbe tale diritto, ma si espresse anche contro la tassa, sostenendo che aveva effetti equiparabili a quelli di un dazio e quindi era contraria alle normative in vigore sul libero scambio. La Commissione europea, per ragioni dello stesso tipo, nel 2004 ha chiesto la soppressione della "tassa sul tubo" e di fronte all'inerzia dell'Italia ha presentato ricorso alla Corte di giustizia. In ogni caso, la Commissione tributaria di Palermo aveva già imposto alla Regione Sicilia di restituire a Snam Rete Gas le rate del tributo già versate, e la Regione aveva provveduto conformemente.

La nuova tassa sulle reti - osserva l'economista - avrà forse vita più facile nel contenzioso tributario e amministrativo, qualificandosi come un incremento inatteso di tributi già esistenti. Tuttavia, condivide con il tributo siciliano la motivazione di carattere ambientale. Tale qualificazione pone più di un dubbio. I tributi ambientali, per essere davvero tali, devono prevedere una relazione specifica tra base imponibile e danno ambientale: la base imponibile deve riferirsi a unità fisiche di una sostanza che produce inquinamento. Nel caso dei grandi metanodotti tale relazione è esclusa poiché il gettito della tassa sulle grandi reti energetiche appare commisurato all'estensione dei tubi, ma le condotte sono sotterranee e il metano fluisce all'interno di esse senza dar luogo a emissioni inquinanti. Nel caso invece della rete di trasmissione di energia elettrica una relazione potrebbe essere invocata, se si ammette la rilevanza dell'inquinamento elettromagnetico provocato da cavi e tralicci. Ma allora appare discriminatoria e immotivata l'esclusione dalla tassa sulle reti dei tralicci relativi alle telecomunicazioni. osserva Cavaliere.
 

Users who are viewing this thread

Alto