Goldman Sachs (NYSE:
GS -
notizie) ancora nell'occhio del ciclone. A innescare la scintilla alcuni grandi azionisti della banca Usa che chiedono di tagliare i bonus di fine anno ai dipendenti e di destinare una percentuale più alta dei profitti agli investitori. Lo ha reso noto questa mattina il Wall Street Journal, citando fonti vicine alla società. Secondo la stampa il colosso finanziario Usa ha ricevuto pesanti critiche per avere accantonato 17 miliardi di dollari a favore dei bonus anno, dopo aver avuto aiuti pubblici per 10 miliardi di dollari, che però sono già stati rimborsati nei mesi scorsi. Una cifra che corrisponde ad uno stipendio medio di 717mila dollari per ognuno dei 31.700 dipendenti e che sale a 775mila se si escludono i consulenti e i lavoratori a termine.Gli investitori fanno presente che, nonostante le attese degli analisti evidenziano per il 2009 un incremento degli utili del 22% rispetto al 2007, saranno però penalizzati nella distribuzione degli utili vista la diluzione delle partecipazioni derivante dall'aumento di capitale deciso lo scorso anno per riportare l'equilibrio dei ratio patrimoniali. I manager si sono difesi affermando che dalla quotazione di Goldman sachs avvenuta nel 2009 , il titolo ha registrato un progresso del 159% rispetto ad un calo del 2% registrato nello stesso periodo dall'indice S&P 500 (
notizie) .Così facendo, la banca ha contribuito a riportare il livello delle extra-retribuzioni a Wall Street a quelli pre-crisi. Quasi che lo scoppio del ciclone subprime non abbia insegnato niente a nessuno. Una tendenza, quella dei maxi bonus, che coinvolge altri colossi di Wall Street. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa nei giorni scorsi anche Morgan Stanley (NYSE:
MS -
notizie) e JPMorgan Chase sarebbero in procinto di pagare ai propri manager bonus record per il 2009. Le società, che possono dirsi sopravvissute alla crisi finanziaria globale, hanno in programma di concedere premi per 12 miliardi di dollari. Si tratterebbe di un incremento di circa il 60% rispetto a quanto finito nelle tasche dei propri dipendenti nel corso del 2008.