FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (11 lettori)

gilles1

Forumer storico
bonjour cari amichetti
Asia mista rossa la Cina verde i giappi
metalli rossicci
crudo rossiccio
neuro stabile
usd-yen verde +1
 

zLuca86

Forumer storico
Buongiorno Don, ucg molto male... Su Mf si ipotizzava che non avrebbe passato molto brillantemente gli stress test, ieri dicevano che li avrebbe passati meglio di Intesa sullo stesso giornale...
Penso ci sia un po' di incertezza.
 

dondiego49

Forumer storico
siamo alla follia....da capire il significato di quel "fino", perché 5 mld pms, poi 7-10 ucg, poi il problema npl si ripropone per tutte le banche....
a bruxelles evidentemente a litigare si va solo per ottenere flessibilità per comprarsi voti a 80€.....meno male che tra pochi mesi l'********* toscano che nessuno ha eletto scomparirà per sempre.....il 22 dicembre sulla sa-rc mica ci arriva.

MONTEPASCHI - Soluzione vicina, aumento da 5 miliardi senza il sostegno pubblico
27/07/2016 07:37 WS
MontePaschi (BMPS.MI) è attesa all'apertura.

Secondo diffuse indiscrezioni di stampa, il piano di rilancio messo a punto dall'istituto e dai consulenti prevede un aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro insieme alla cessione di crediti dubbi per 10 miliardi di euro.

Mediobanca e JP Morgan stanno lavorando alla formazione di un consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione.

Il piano dovrebbe essere sottoposto all'esame della Bce domani prima dell'esito degli stress test previsto per il 29 luglio.

Lo Stato non dovrebbe intervenire nell'operazione di ricapitalizzazione, mentre il fondo Atlante interverrà nell'acquisto delle sofferenze.
 

dondiego49

Forumer storico
beati gli inglesi....
che nn per niente come prima cosa hanno levato ogni regola dememziale sul capitale delle banche

Titolo: MF ANALISI: A due giorni dai risultati degli stress test dall'Europa ancora silenzio assoluto su Mps
Ora: 27/07/2016 08:03
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Se si pensa ai risultati e all'operativita' della bad
bank del Banco di Napoli per la gestione dei crediti deteriorati di
quest'ultimo, si puo' rilevare l'abissale distanza rispetto a quanto sta
avvenendo con il Monte dei Paschi . Ma soprattutto, si puo' constatare il
grave peggioramento che ora si subisce per il trasferimento delle
attribuzioni in materia alla Commissione Ue e alla Vigilanza Unica. Si
obiettera': ma il vecchio sistema accollava allo Stato, dunque ai
contribuenti, l'onere dei salvataggi e cio' non era piu' accettabile.
Sfortunatamente per chi formula questa obiezione, le cose non stanno
affatto in questo modo.


L'azione della suddetta "bad bank", la Sga, non solo non ha accollato al
settore pubblico alcun onere,ma ha anche prodotto un'entrata per lo
Stato, in definitiva un minore onere (per quanto possa essere limitato)
per i contribuenti.
In un caso del genere sarebbe assurdo contestare
l'intervento pubblico con la motivazione che si tratta di aiuto di Stato
incompatibile con il mercato interno, dal momento che dell'aiuto, se cosi'
va etichettato, ha finito per fruire lo Stato e non il Banco o la Sga. E
che dire poi dell'altro presunto aiuto pubblico, i Monti-bond, che hanno
rappresentato un consistente introito per lo Stato visto il loro
esorbitante rendimento?

Adesso invece si assiste non solo a una trattativa con Bruxelles che
dura da settimane senza esito palpabile, ma a un gioco nettamente distinto
di due principali soggetti che dovrebbero decidere sull'intervento per il
Monte, la Commissione e la Vigilanza di Francoforte, il cui vertice
riunitosi nei giorni scorsi non ha saputo prendere alcuna decisione. E
mentre quest'ultima da tempo sollecita, anche con un'imprudente
comunicazione, la sistemazione di circa 10 miliardi di sofferenze nette
del Monte, la prima frappone ostacoli non diretti, con la richiesta di
"sacrificare" a seguito di eventuale intervento pubblico, gli
obbligazionisti subordinati. Mai si era finora visto un tale spettacolo di
esasperati formalismi brussellesi, di miopia dell'Organo di controllo in
se.no alla Bce, di messaggi divergenti tra i due principali soggetti, di
sollecitazioni del vertice della Banca centrale che appaiono anch'esse
divergere dal seguito che ad esse da' o non da' la predetta Vigilanza.

In mezzo l'Istituto senese, finora attivamente impegnato, con i vertici
post-era Mussari, nel risanamento e rilancio, facendo tutto quanto e'
nelle mani dei propri organi deliberativi, sotto la spinta dell'ad
Fabrizio Viola. Si potrebbe dire che, imboccata la strada della netta
discontinuita' con la precedente gestione, l'unico che ha svolto il
proprio compito sia proprio il Monte che, pero', non puo' continuare a
subire l'indeterminatezza, le oscillazioni e le procrastinazioni di
istituzioni che invece si dovrebbero distinguere per tempestivita' ed
efficacia delle decisioni.

Siamo a due giorni dalla pubblicazione - in modo assurdo a cominciare
dall'orario, le 22 di venerdi' prossimo - dell'esito degli stress test,
che il Monte non supererebbe, e ancora non si conosce se ci sono misure, e
quali, sui cui possa essersi prodotta una convergenza tra i soggetti
controllanti, con la conseguenza di arrecare un danno all'Istituto, anche
in termini di andamento in borsa del titolo. Continuare cosi' vorrebbe
dire non rendersi conto - cosa gravissima per un Organo di controllo -
degli ulteriori danni che l'incertezza puo' causare. Dovrebbe esserci
consenso - ma purtroppo non sembra sia cosi' - sul fatto che ammettere
l'intervento pubblico (cosa diversa dall'aiuto di Stato) a condizioni di
mercato per prevenire l'emergere di rischi sistemici in conseguenza delle
prove da stress, o comunque per evitare che sia messa in forse la
stabilita' della banca, ha senso per tutelare la stessa, i risparmiatori e
il sistema.

Colliderebbe con questo scopo il sacrificio di certe categorie di
risparmiatori - investitori, in particolare i portatori di bond
subordinati. Diversamente, si dovrebbe affermare che il burden sharing ha
forza cogente superiore a quella del Trattato Ue, che certamente, oltre ai
casi di eccezionalita', non menziona condizioni specifiche cui devono
sottostare gli interventi pubblici per essere leciti. Non si puo' poi
essere prigionieri delle norme create dalla stessa Vigilanza, come quella
sui modelli interni di rating sui quali si ribalterebbe la ripulitura
delle sofferenze che li invaliderebbe incidendo sulla rischiosita' degli
impieghi, con la conseguenza di un ancor maggiore aumento di capitale, tra
1,5 e 2 miliardi.

Questi modellinon sono norme costituzionali; possono essere modificati
o sospesi, ricorrendo validi motivi. Sarebbe assurdo che questo impatto
fosse considerato assolutamente ostativo e l'intera operazione restasse in
attesa di trovare la soluzione di questo problema sostanzialmente
contabile. Cosi' come sarebbe inconcepibile che, ancora oggi, si
obiettasse all'eventuale partecipazione pubblica, in chiave precauzionale,
all'aumento di capitale del Monte, ora che si potrebbero smaltire le
sofferenze con il fondo Atlante 2. Insomma, basta alibi e
temporeggiamenti. Questa pessima pagina europea va rapidamente voltata.
Per sciogliere finalmente il nodo - Montepaschi e definire alcuni
criteri, non astrusi, per intervenire in situazioni simili che coinvolgano
le banche Ue.

Angelo De Mattia
MF - MErcati Fiannziari


(fine)

MF-DJ NEWS
2708:03 lug 2016
 

dondiego49

Forumer storico
Cattura.PNG
 

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